Capitolo 4.

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Di conseguenza ci avviammo verso la stanza dove era presente questa misteriosa ragazza. Personalmente vidi i ragazzi molto tesi, forse impauriti. Quella ragazza sembrava aver subito di tutto. Io, conoscendo la strada, feci strada ai miei compagni e tutti noi ci fermammo sull'orlo della porta.
"Eccola lì" indicai la ragazza che era rimasta lì per tutto il tempo, Josh si limitò a fissarla mentre Ashley si avvicinava verso di lei.
"Ash!" sussurrò Jessica "che hai intenzione di fare?"
"Chiarire" disse lei "capire dove siamo, cosa sta succedendo"
Mi limitai a fare una smorfia. La ragazza non sapeva nulla.
"Ehi" Ashley si avvicinò ancora di più "ciao" sorrise. Per l'ennesima volta mi persi in quel sorriso, ma devo restare concentrato, non era il momento adatto. "P-papà...?" per la prima volta la ragazza alzò lo sguardo e guardò Ashley con stupore. Aveva capelli molto chiari e gli occhi erano verdi, con qualche sfumatura marroncina. "No, mi dispiace, non sono tuo padre. Ci siamo persi...credo...sapresti dirmi dove siamo e come ti chiami?"
"M-mi chiamo K-karen" sussurró lei, Karen sembrava essersi ripresa...oppure, avendo visto visto in Ashley suo padre aveva acquisto un pó di fiducia in Ashley stessa. Non sapevo il perché, e non credo che l'avremmo mai chiesto "s-siete nel mondo di Argannis bello, ma oscuro" continuò lei "andate via fin quando potete" ci fu un attimo di silenzio, poi Jessica andò vicino ad Ashley, si inginocchiò verso Karen e disse "un nostro amico si è perso, è passato di qui?" Karen scosse la testa ed aggiunse "sarà già morto, c-come il mio papà" scoppiò a piangere. Guardai Emily che trattenne varie lacrime, poi scosse la testa. Ashley e Jessica deglutirono "perché il nostro amico dovrebbe essere morto? E cosa è successo a tuo padre?" disse molto velocemente Jessica. Karen iniziò a parlare lentamente "d-dovete sapere che il nostro mondo, Arganos, è governato da un titano" e qui ci fu una lunga pausa "il nostro mondo viene perseguitato dal titano Egrandor. Ogni giorno, di tarda notte, lui manda i suoi servitori per riscuotere le 'tasse'. Queste 'tasse' consistono nel cedere una persona, di casa in casa, castello in castello" un'altra pausa questa volta più corta "ma è terribile!" urlò Josh "e non vi siete mai ribellati?"
"Non possiamo" sussuró Karen "sarà meglio che ve ne andiate...".
Volevamo portarla con noi, ma rifiutò più volte il nostro aiuto, il suo destino era segnato ormai. Il sole stava calando e noi ci affrettammo ad uscire da quel castello, stranamente quello era l'unico che si riusciva a vedere. Decidemmo di accamparci ad una duecento metri dal castello. Durante il tragitto pensai molto alle parole di Karen, e non solo io credo, era praticamente assurdo...bisognava fare qualcosa e trovare al più presto Mike. Era arrivato il momento di mettere da parte le rivalità.

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