I Never Thought

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Erano passate due lunghe ore nelle quali Harry era rimasto seduto sul divano, il fuoco ancora ardente mandava onde di calore nella sua direzione, prima che sentì aprirsi la porta della camera da letto che Louis si era precedentemente chiuso a chiave alle spalle.

Dopo che il riccio aveva consigliato al maggiore di vedere un consulente, la testardaggine del ragazzo era esplosa. Era difficile per lui chiedere aiuto, e il fatto che lasciasse che Harry lo aiutasse indicava quanto si fidasse di lui. Il minore sperava solo si aprisse ad un professionista, qualcuno che potesse aiutarlo in modi in cui Harry non era capace.

"Harry?" chiese Louis, facendosi lentamente strada verso il soggiorno.

"Sono qui, Lou." Rispose il ragazzo dagli occhi verdi, distogliendo lo sguardo dalle fiamme ipnotiche per osservare il maggiore avvicinarsi nuovamente al divano.

"Scusa per aver reagito in modo esagerato." Si scusò con una voce sottile, sedendosi accanto al ragazzo con i capelli ricci.

Harry si drizzò leggermente. "Questo significa che prenderai in considerazione quello che ti ho detto?"

Louis si morse il labbro. "Non penso..."

Un sospiro profondo uscì dalle labbra del minore. "Lou, so che non ti piace l'idea di ricevere aiuto da un estraneo, ma penso che tu abbia bisogno di parlare con qualcun altro oltre che con me."

Il ragazzo cieco scosse la testa.

"Lou, per favore..."

"Haz, fidati di me quando dico che no ho bisogno di parlare con nessuno. Sto gestendo bene la situazione."

Fu il turno di Harry di scuotere la testa, anche se sapeva che il gesto sarebbe passato inosservato all'altro ragazzo. "Ma questo è il punto, Lou, non stai gestendo niente."

"Ho il presentimento che presto starò meglio, però."

Il minore corrugò le sopracciglia leggermente confuso, insicuro su come rispondere, insicuro su cosa intendesse dire con quelle parole. Quindi invece si sedette e strinse il ragazzo tra le sue braccia, per poi appoggiarsi nuovamente al divano, in modo che stessero entrambi comodi, Louis tra le forti braccia di Harry.

Il riccio lasciò un bacio tenero sulla fronte del maggiore. "Non parlerò più di vedere uno psicologo. Aspetterò finché vorrai."

"Grazie per essere paziente con me, Haz."

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Due giorni dopo Harry si svegliò sentendo le coperte venire tolte dal suo corpo. Indossando solo i boxer gli venne la pelle d'oca quando l'aria fredda della camera lo inondò.

Brontolò sottovoce, socchiudendo lentamente gli occhi. Trovò Louis a fissarlo sorridendo e appoggiato al gomito, e il riccio si fermò dal dire quello che stava per dire. Qualcosa di Louis era... strano.

Il maggiore spostò la testa, guardò il corpo di Harry e poi tornò al viso.

"Quelli sono i boxer più brutti che io abbia mai visto." Affermò il ragazzo dagli occhi blu come se fosse un dato di fatto.

"Cosa?" si offese il minore. "Sei pazzo? Sono di batman, sono-"

La consapevolezza si impossessò di Harry, il quale spalancò la bocca a metà frase.

Il sorriso di Louis si ampliò notevolmente quando il riccio posò una mano sulla sua guancia. "Lou?" sussurrò con voce tremante.

Il maggiore annuì e Harry si lasciò sfuggire una risata, stringendo Louis in un abbraccio impetuoso e facendolo rotolare quasi sopra di lui. Anche il ragazzo dagli occhi blu rise, e presto i loro corpi furono scossi dalle risate.

Through The Dark (Larry Stylinson // Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora