CAPITOLO 3

21 2 0
                                    

Melody's pov

Il giorno dopo andai di nuovo in quella casa per continuare i lavori e trovai Louis arrampicato su una scala mentre piantata dei chiodi. Un sorriso enorme spuntò sulle mie labbra appena si girò per guardarmi.
Scese dalle scale e mi lasciò un bacio sulle labbra.

Poco dopo mi misi anch'io
A lavoro e tra uno sguardo e un altro la giornata passò.

"Senti Melody, ti vorrei presentare mia madre." Disse ad un tratto lui. Sua madre? Oddio. Non ero pronta. Madonna.

"Oh beh.. Si, va bene." Risposi insicura.

Mi prese per mano ed ci avviammo verso casa mia. Non era tanta la strada ma propose di portarmi sulle spalle e così mi misi a cavalcioni e tra una risata e l'altra eravamo già davanti casa sua.

"Non fare caso a mia madre.. sta.. sta poco bene." Mi disse.

Entrammo in cucina e la trovammo ai fornelli. Era davvero una bella donna e somigliava tantissimo a Louis. Era giovane, sulla quarantina.

"Ciao mamma, lei è Melody."
Si girò verso di noi e mi fece un sorriso.

"Salve signora, piacere di conoscerla."

"Piacere mio, sono Johanna." Mi strinse la mano. "Ho preparato le lasagne, restate a cena?"

"Si certo con piacere." Risposi io.

Cenammo tranquillamente, tra qualche chiacchiera e qualche risata. Ma si vedeva che dentro di lei soffriva. Stava davvero male.

"Beh signora grazie mille di tutto, la cena era ottima." Mi alzai dalla sedia andando verso l'uscita.

"Grazie a te per essere rimasta." Rispose tranquilla.

"Mamma adesso noi andiamo, lascio Melody a casa."

Dopo i saluti uscimmo dalla casa ed entrammo in macchina.

"Sei fantastica." Mi disse all'improvviso Louis. Era bella mamma mia. Uno spettacolo.

"No ma che dici, tu lo sei." Ribadii io.

"Domani c'è una festa in spiaggia, ti va di venire?" Mi chiese lui.

"Si certo va benissimo, mi piacerebbe."

Dopo aver salutato Louis entrai in casa, mi lavai e andai subito a letto.
Era inutile dire che ho pensato a lui tutta la notte. Mi addormentai con l'immagine di lui fissa nella mia mente.

****

Louis pov

L'indomani arrivai in spiaggia e guardai in ogni dove per cercare di vederla.
Dopo svariati secondi la trovai. Era poco più distante, probabilmente dove la musica non arrivava e dove c'era pace.

Piano piano, senza farmi sentire, arrivai dietro di lei e scivolando sulla sabbia mi sedetti con le sue spalle appoggiate al mio petto.

"Hey mi hai spaventata!" Disse ridendo.

"Ciao raggio di sole." La baciai in fronte.

Era silenziosa, pensierosa più che altro.

"Cos' hai piccola?" Chiesi io.
Non mi andava di vederla così.

"Domani finisce tutto.."

"Cosa finisce?"

"Noi."

"Ma non devi nemmeno dirlo per scherzo!"

"Si domani io riparto, devo tornare all'università e tu tornerai a casa. Un anno, un fottuto anno senza vederci."

"Si ma io finirò fra un anno e poi potremmo stare insieme per sempre."

"Ma in un anno cambieranno tante cose Louis."

"Noi non cambieremo."

"Dai adesso non pensiamoci e andiamo a divertirci!" Proposi io.
La festa procedette bene, tra qualche birra e qualche hot-dog ci divertimmo come i pazzi.

"Louis che dici di fare il bagno di mezzanotte?" Disse lei facendomi girare nella sua direzione. Gli occhi le brillavano e a me bastava solo questo per cedere alla sua proposta.

"Woo l'acqua è gelida!" Esclamai.

"Dai fifone entra e zitto!" Urlò lei da qualche metro di distanza.
Avevamo solo l'intimo addosso e lei era una dea. Ma una dea di quelle proprio mitologiche, di quelle dalla pelle candida e soffice. Di quelle che appena le guardi non ci capisci più niente.

Mi avvicinai a lei tantoda far aderire il mio petto contro la sua schiena. Trasmetteva calore, ma più che altro sicurezza.

Iniziai a baciarle il collo e lei si girò guardandomi negli occhi.
Al chiaro di luna era ancora più bella.

"Sei bellissimo Lou." Sussurrò al mio orecchio.

"E tu sembri una dea." Risposi io a mia volta. Leo arrossì e in un secondo fece posare le sue labbra sulle mie.
Stavo bene con lei, mi sentivo me stesso e potevo gridarlo ai quattro venti.

"Stiamo vivendo in una casa piena di speranze che però è rotta, permettimi di essere il primo a poterti dare una mano a ripararla."

Le sussurrai dolcemente sfiorando le sue labbra, i brivivi le percorsero il corpo, potevo sentirlo.

"La mia speranza sei tu." Disse lei con un filo di voce. Mi abbracciò talmente forte come se volesse rompermi, ma in quell'abbraccio io ci volevo restare.

"Non sono certo di averti dentro di me nè di essere dentro di te, in ogni caso credo invece che siamo entrambi dentro un altro essere che abbiamo creato e che si chiama 'noi'." Le confessai guardandola dritta negli occhi. Lei annuì e ripetè a bassa voce 'noi' e io in quel momento avrei voluto stringerla senza mai lasciarla andare.

****
Il giorno seguente mi sveglia con la nostalgia, malinconia o chiamatela come volete.
Sapevo che oggi sarei andato via, e che avrebbe fatto lo stesso lei.

Mentre stavo mangiando, dalla finestra vidi in lontananza una macchina entrare nel vialetto di casa mia, così mi scusai con mia madre e uscii fuori per andare a salutare Melody.

"Ciao piccola." La strinsi forte a me e le diedi un bacio sulle labbra.

"Ciao Louis." Sorrise lei. "Ti ho portato una cosa, ma promettimi che la leggerai non appena sarò andata via." La guardai e le diedi un altro bacio. Non potevo farne a meno. Ne avevo bisogno. Avevo bisogno di lei.

"Hai fame?" Domandai

"Mmm.. Si."Rispose lei ridendo.

Emtrammo in casa e pranzammo insieme a mia madre; era contenta di vederla. Anche io lo ero.

Parlarono del più e del meno mentre io restavo a fissarla e ogni secondo mi innamoravo sempre di più.

Ad un tratto si girò da me.
"Devo andare Louis." Mi disse e mi crollò il mondo addosso. Volevo che questo momento non arrivasse mai, la volevo qui con me per sempre.

Salutò mia madre e l'accompagnai alla macchina.
Avevo gli occhi lucidi. Non volevo lasciarla andare, no non volevo.

"Mi mancherai..." dissi stringendola forte a me.

"Anche tu, tantissimo." Disse appoggiata al mio petto.

"Ci vediamo presto Louis."Mi baciò dolcemente mentre mi accarezzava la guancia.

"Ci vediamo presto piccola." Ricambiai il bacio e la strinsi ancora più forte.

Poco dopo sciolse l'abbraccio ed entrò in macchina uscendo dal vialetto di casa.
Piangevo, si piangevo perché mi ero innamorato.

************

||Infinity|| L.T.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora