Capitolo 1 : Alexa

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Mi guardai allo specchio e mi ripetei che quella sarebbe stata la giornata fortunata per trovare un lavoro degno dei miei sforzi. Avevo perduto i genitori due anni prima in un incidente d'auto.
Ricordo ancora quel giorno come se fosse ieri. Anche mio fratello maggiore era con loro. Abbiamo sempre vissuto in Italia ma per dimenticare avevo deciso di cambiare stato e trasferirmi in Spagna. Da piccoli io e mio fratello Christian adoravamo passarci le vacanze estive con i nostri genitori. Avevamo girato quasi tutto lo stato spagnolo. Le spiagge e gli abitanti calorosi ci affascinavano ogni volta che ci tornavamo ma per trovare un buon impiego decisi di optare per Barcellona. Ero arrivata nella metropoli da un giorno, il tempo di sistemarmi in un hotel e orientarmi.
L'unico contatto che mi era rimasto con l'Italia era la mia migliore amica Asia, ci conoscevamo fin dai tempi delle elementari.
Adesso avevamo entrambe 22 anni e nonostante avessimo intrapreso strade diverse, sapevo che il legame forte che ci univa non ci avrebbe fatte allontanare.
Probabilmente era telepatia perché il mio I-Phone prese a squillare distogliendomi dai miei pensieri, ed era proprio lei.

《 Ehi Alexa....Come è stato il tuo arrivo a Barcellona?》mi chiese Asia.

《Ma siamo telepatiche?? Cazzo lo sai che ti stavo pensando? 》le risposi.

《Dovrei crederti amica? Mi avrai già dimenticata. Non oso immaginarti in una città completamente nuova. Chissà quanti ragazzi incontrerai, dicono che la Spagna sia piena di ragazzi sexy e disponibili 》asserisce lei.

Non potevo credere alle mie orecchie. Asia era sempre la stessa. Beh come darle torto, diciamo che non mi stupiva la sua affermazione. Con tutti i ragazzi che mi ero scopata.. Ogni sera lei sapeva che me ne fottevo uno nuovo. E tutti irresistibilmente sexy. Mi piaceva sentirmi desiderata e non ero per niente modesta, sapevo di essere una bella ragazza.

《 Ehi Alexa mi ascolti?》mi disse

《 Scusa, beh comunque ora come ora non me ne frega una minchia dei ragazzi sexy Asy...Voglio solo trovare un lavoro. Questo adesso è il mio primo pensiero e poi sai che io non mi innamoro mai. Innamorarsi è decisamente da perdenti. 》le spiegai sicura di me stessa.
Non sono una ragazza stupida o superficiale e nessuno mi ha mai definito antipatica. Alla fine so sempre farmi ben volere da tutti ma credo che nella vita un po' di autostima non faccia male. Bisogna credere fortemente in se stessi per andare avanti. Soprattutto dopo aver perso i propri genitori all'età di 20 anni.
Perderli ha fortificato tanto il mio carattere, ho imparato a contare solo su me stessa per questo una storia d'amore al momento non è nei miei programmi. Non mi sono mai innamorata. La mia famiglia è sempre stata benestante; mio papà lavorava come chirurgo plastico a Roma e mia mamma era un avvocato e per questo motivo avevano finito per farmi frequentare sempre ragazzi figli di persone al loro livello. Non giudico i miei genitori per questo, probabilmente desideravano solo il meglio per me ma a me quel mondo faceva schifo. Grandi ville in centro Roma, tanti soldi, feste sempre piene di gente vestita all'ultima moda...Quel mondo non faceva per me. Io ero diversa. Volevo conoscere un uomo con le palle in grado di farmi provare dei sentimenti forti e delle scariche di adrenalina non indifferenti quando mi toccava. Un ragazzo che mi sapesse prendere e soprattutto tenere testa dato che io stessa riconoscevo che era un'impresa davvero difficile. Sono una gran testa di cazzo......Insomma un caso disperato!!

《Seee vabbe'... Invece dimmi com'è stato guidare la tua spettacolare moto dall'Italia fino a Barcellona? Tu sei pazza lo sai vero? 》mi chiese.

《Beh conosci il mio sangue freddo quando guido la moto che mi ha lasciato Christian. Adoro sentire il vento su di me 》le spiegai.

Mio fratello amava quella moto; un Honda HRC Repsol. Mi aveva insegnato a guidarla davvero bene. Ricordo ancora quando andavo a vederlo correre in pista con gli amici. E il più delle volte toccava a me mentire a casa visto che i nostri non ne erano al corrente. Dio mio se ci penso...Ci avrebbero staccato la testa. Christian mi aveva trasmesso la passione per la velocità e avvicinato al piacere nel provare l'adrenalina in corpo. Quei pensieri quasi mi fecero venire le lacrime agli occhi. Dico quasi perché io non piango mai. Non credo che piangere sia tipico delle persone deboli, e non giudico nessuno. Semplicemente non ci riesco.

《 Ci sentiamo Asia, ora devo finire di prepararmi. Fammi gli auguri. Sento che oggi troverò lavoro. 》 le dissi

《 In bocca al lupo tesoro, ci sentiamo presto e stai attenta. 》mi rispose con la voce un po triste.

《 Te lo prometto amica....A presto 》riattaccai.

Mi infilai un paio di jeans moooolto aderenti che lasciavano intravedere tutte le mie forme, misi un top rosso abbastanza scollato e infilai ai piedi un paio di Jimmy Choo dal tacco vertiginoso. Come facevo a guidare la mia moto con quelle scarpe da stupro lo sapevo solo io...Impresa epica per tante. Ma perché precludersi la possibilità di essere belle e attraenti in qualunque momento solo perché si guida una moto?! Tornai davanti allo specchio e ammirai la mia figura, cercavo di curarne i dettagli. Ero molto alta, fisico snello e slanciato ma con le forme al punto giusto. Mi sistemai i capelli lisci rosso fuoco che arrivavano a metà schiena. Non mi truccavo mai molto, quindi applicai solo un po di mascara giusto per risaltare i miei occhi verdi e un po di gloss sulle labbra. Presi la mia Chanel dove infilai un'agenda, il cellulare e il mio amato Ipod dal quale non mi separavo mai. Adoravo indossare le auricolari e ascoltare la musica mentre guidavo. Mi faceva sentire libera. Afferrai il casco integrale, corsi giù e attraversai la hall dell'albergo.

Arrivata in centro a tutta velocità parcheggiai ed entrai in diversi centri estetici per propormi come massaggiatrice. In Italia avevo intrapreso l università di fisioterapia ma dopo la morte dei miei genitori ho deciso di prendere una pausa dagli studi. Non avevo né la concentrazione né la voglia di studiare. Avevo iniziato a lavorare in diversi centri estetici ma l' Italia mi ricordava troppo loro..Così eccomi qua.
Dopo 4 ore avevo già girato diversi posti ma nessuno sembrava aver bisogno di me. Ero decisamente avvilita dopo un'intera giornata di ricerche, faceva dannatamente caldo... Decisi così di entrare in un bar per farmi un vodka & tonic.

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