one: I'm a mess

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Capitolo uno: I'm a mess (Ed Sheeran)


Approssimativamente sono passati circa trentasei minuti da quando mi sono imbattuta in Lucifero per la seconda e sfortunata volta questa sera. Ho passato trentadue di questi minuti in bagno nascondendomi da tutto e tutti. L'alcool è filtrato dal mio top ai miei jeans. A mio parere è stata una decisione di cui pentirsene indossare i  pantaloni chiari perchè adesso sembra che mi sia fatta la pipi addosso. Ero seduta sul bordo della vasca, scorrendo Twitter mi sforzai di intrattenermi ma con nessun buon risultato. Non sapevo nemmeno di chi fosse questa casa, ma speravo che avessero un altro bagno perchè non avevo alcuna intenzione di andarmene subito.

Qualcuno bussò alla porta strappandomi via dal mio stato di assoluta e pura noia. Oh Dio, forse non hanno due bagni. Scusami, persona ubriaca che è là fuori, credo che tu debba fare pipi in una bottiglia stasera.

"Mm?" Borbottai come risposta "È occupato, scusa."

"È occupato da un'ora e mezza." La persona ubriaca bussò ancora, questa volta con più forza. Brontolai, sapendo quello che doveva essere fatto.

"Oooh, proprio lì!" Gemetti, stando in piedi appoggiata al vetro della doccia. Battei anche un paio di volte per un'interpretazione più credibile. "Si piccola, più forte!"

Mi guardai le unghie noiosamente, continuando a fare rumori strani, sperando che avrebbe fatto andar via chiunque ci fosse stato dall'altra parte. Tuttavia, diventò palese che non sarebbe mai successo quando la porta si aprì. Sobbalzi sorpresa, convinta che avessi chiuso a chiave la porta prima.

Un Lucifero confuso mi stava guardando dalla soglia e io sollevai le mie sopracciglia. I miei occhi caddero sulla chiave che teneva in mano. Lui mi guardò estremamente agitato, il che mi fece ridere.

"Ma che diavolo...?" Guardò in giro per il bagno in cerca del mio non esistente compagno di sesso.

"Oh, è questo quello che pensi?" Feci una pausa. "Che se qualcuno fa sesso nel bagno tu apri la porta?"

"Non guardarmi male." Lui aggrottò la fronte sulla difensiva. "Tu sei quella che stava fingendo di fare sesso nel bagno!"

"Si." Ruotai gli occhi, "perchè qualcuno mi ha rovesciato addosso un fottuto drink rosa - a proposito, perchè stavi bevendo un drink rosa? Lo sapevo che c'era una ragione per quei skinny jeans." Sogghignai.

"Non sono gay." Balbettò in risposta. "E comunque questo non spiega perchè tu stavi fingendo di fare sesso nel mio bagno."

Oh... Beh questo spiega decisamente la chiave e l'espressione confusa. Se io pensassi che qualcuno stesse facendo sesso nel mio bagno lo o la butterei fuori a calci.

"Sembra che mi sia fatta la pipi addosso." Dissi bruscamente. "Questo è il mio meccanismo difensivo per le persone ubriache che vogliono andare in bagno mentre è il mio posto per nascondermi."

Gli occhi di Lucifero mi squadrarono dall'alto al basso, e decisi di dargli il beneficio del dubbio e presumere che si stesse solo chiedendo quale danno avesse inflitto ai miei vestiti.

"Ho un maglione te lo puoi mettere su." Suggerii, prima di mordersi il labbro inferiore. "Ma non posso veramente aiutarti con i pantaloni."

"Ne sei sicuro? I tuoi jeans sembrano stretti abbastanza." Dissi sarcasticamente. Lui mi guardò severamente. "Credo tu non abbia veramente bisogno di un maglione."

Ho praticamente mandato in fumo alla mia unica possibilità di coprire la macchia rosa. "No prendo il maglione."

Lui non disse nulla, ma mi offrì un sorrisetto. Quando lui iniziò a camminare lungo il corridoio, pensai che dovessi seguirlo, quindi camminai dietro di lui pigramente. Il corridoio era al buio, probabilmente per tenere le persone lontane da questa parte della casa. Quando lui aprì la porta, entrai nella camera e ridacchiai. Era una tipica camera di un membro di una band. Le chitarre erano nell'angolo e i poster attaccati che ricoprivano il muro.

Lucifer, l. hemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora