Rosso e Nero

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"Guardate, oggi la Regina Rossa non è di buon umore..." stava commentando il Tre di Cuori con il Due, sotto di lui. "Hai detto bene, mio caro compagno... si vede che ha la luna storta..." "Silenzio, cartacce! Non siete nemmeno degne di stare nella mia stessa pila! Chiudete quella stupida boccaccia che vi ritrovate!" tuonò la Regina, arrabbiatissima. La verità era che suo marito, ancora una volta, non era arrivato. "Possibile? -si domandava- perché non è qui? Che sia ancora nel mazzo principale?" La partita ormai volgeva al termine, quasi tutti i Re erano arrivati a chiudere la propria fila. La Regina e il Re di Quadri erano arrivati già da un pezzo, così come quelli di Picche. Mancavano però sia la Regina che il Re di Fiori. Ad un certo punto, spazientita, la Regina di Cuori decise di chiedere informazioni al Fante di Fiori, l'ultimo arrivato della pila alla sua destra. "Senti, tu... Ragazzino!" urlò. "Dice a me... Regina?" rispose con voce flebile il Fante di Fiori, impaurito. Si sentiva così inferiore e quasi onorato che la Regina Rossa si fosse degnata di rivolgere la parola proprio ad uno come lui.
"Certo che dico a te, Fante! Dove sono i tuoi Signori, il Re e la Regina di Fiori?" "Non sono ancora tornati purtroppo, signora...". Quella donna lo intimoriva, non era come la Sua Regina Nera. Lei era così dolce, bellissima, con gli occhi di ghiaccio e le labbra rosse. La Regina di Cuori invece era così autoritaria! Tutte le carte la rispettavano e la temevano; persino gli Assi la trattavano con un certo riguardo. Era di una bellezza spaventosa, nulla da dire, ma aveva davvero un brutto carattere: viziata, egoista, narcisista, abituata ad essere trattata come l'unica Regina del mazzo. "Hai visto mio marito per caso, il Re di Cuori, quando eri ancora in mezzo al mazzo principale?"sbraitò la Regina. "Sì-disse il Fante con una vocina piccola piccola- l'avevo visto mentre discorreva con la mia Regina di Fiori". "Possibile che quell'uomo sia un tale fannullone? Fermarsi a parlare con altre carte... con la Regina di Fiori poi!"
Dovete sapere infatti che la Regina di Cuori provava un odio profondo nei confronti della Regina di Fiori, sua vicina. La invidiava per la sua bellezza, per il suo modo di fare e per il suo atteggiamento. Anche lei avrebbe voluto essere più dolce e aperta nei confronti delle altre carte; tuttavia aveva paura che non l'avrebbero più trattata come una vera Regina.
"Eccolo che arriva, finalmente! Dove sei stato fino ad ora?"tuonò contro suo marito il quale, lentamente, era arrivato a chiudere la sua fila. "Stai calma, mia Regina. Lo sai che non dipende da me, ma dal giocatore." "Certo, certo! Tutte scuse! Vedi di arrivare prima la prossima volta! E guai se ti vedo parlare con carte a noi inferiori!" Mentre la Regina Rossa ancora parlava, arrivò anche la Regina Nera, con suo marito il Re di Fiori. Lei era così bella, nella sua veste nera. Peccato solo che fosse triste. La sua vita era un continuo spostamento da un posto all'altro del mazzo e della sua pila. Nessuno chiedeva la sua opinione, cosa volesse fare o dove volesse andare. Era solo una pedina all'interno di un gioco troppo grande per lei. Per di più, suo marito, il Re di Fiori, aveva ormai perso interesse per lei: la passione iniziale era svanita, il fuoco che ardeva dentro di loro si era spento, lasciando solo cenere. Non lo amava più e lui non amava lei...ma quello era il loro destino. Dovevano vivere per sempre così, e niente è più brutto e inutile di una relazione scaduta nell'ordinaria monotonia. Assorta nei suoi pensieri, non vedeva che il Re di Cuori la stava fissando. Da un po' di tempo, infatti, quasi tutti i pensieri dell'uomo erano dedicati a quella fanciulla dagli occhi color del ghiaccio. La amava, pur sapendo che era una cosa folle, un amore impossibile. Inoltre, con il passare del tempo, aveva imparato a decifrare i silenzi della giovane: indossava una maschera, un sorriso finto solo per compiacere chi le stava attorno. E dopo un po' la vedeva fissare il vuoto, con gli occhi velati dalle lacrime. Capiva come si sentiva: impotente davanti alla grandezza del gioco, perché era proprio quello che provava anche lui. Era così stanco di stare accanto ad una donna come la Regina di Cuori. Ormai era arrivato quasi a non tollerarla più e a sperare che il giocatore lo tenesse nel mazzo principale il più a lungo possibile, pur di non starle accanto.

Il Re di CuoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora