"Neve gelida"

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(Bob Acri-Sleep away)

19 dicembre 1975.

L'autunno volse al termine.

Fiocchi di neve cadevano regolari,per poi depositarsi sul gelido asfalto.Il vento freddo aveva congelato Londra in un perenne inverno.Luci calde si scagliavano per chilometri,inondando tutte le strade.

Due mesi erano passati velocemente.Tutto era trascorso seguendo un regolare flusso di tempo.Ai lunedì si erano succeduti i martedì,ai martedì i mercoledì,e così via.Per poi essere ricordati come due semplici 'mesi' e niente di più .

Nella vita di tutti i londinesi e non,il Natale,ha sempre rappresentato una minima svolta.Era una sorta di scusa per pensare a qualcos'altro che non fossero le stesse di sempre: c'era il cenone del 24,i regali da comperare,tanti negozi da vedere..e così si aveva l'impressione che qualcosa fosse cambiato,ma in realtà anche quella era una routine che si ripresentava ogni anno,allo stesso modo.

A Nancy invece il Natale piaceva eccome.Le piaceva incantarsi ad ogni vetrina di un giocattolaio ed osservare a bocca aperta i giocattoli nuovi di zecca,circondati da tante lucine colorate.Le piaceva bere la cioccolata calda davanti a un buon libro.Amava i libri.E amava anche le sciarpone enormi di lana,che tenvano così tanto caldo in quelle giornate in cui il freddo ti paralizzava anche le ossa.A Nancy non importava cosa fosse davvero il Natale,ma le piaceva viverlo così.

George e Nancy percorrevano il lungo viale di Carnaby street.Erano andati a comperare dei regali di Natale per gli altri.La neve cadeva interrottamente.I bambini trascinavano le loro mamme in ogni negozio .Coppiette si scambiavano effusioni di amore sotto la gelida neve,non curandosi della folla che inondava la strada.Tutto sommato c'era una bella atmosera.

"Allora...per concludere dobbiamo passare da Candies&Candies giusto..?"

"Si JòJò,voglio comprare tantissime caramelle alla vaniglia per Chris..di certo così sarà più felice,quando gliele darò stasera"

"Non chiamarmi JòJò,non lo sopporto..!!"

Nancy si avvicinò a George.Era più o meno all'altezza del suo mento.Si scostò la pesante sciarpa verde che le copriva la bocca e gli diede un bacio sulla guancia,per farsi perdonare.

George rispose con una buffa smorfia,tipico.

Il tragitto fino al negozio di caramelle fu molto più lungo del previsto,nonostante distasse pochi isolati da dove si trovavano in quel momento dato che Nancy si fermava a guardare ogni vetrina che le si presentava davanti.Appoggiava il naso sul vetro freddo per poi spalancare gli occhioni neri,che in quel momento brillavano di meraviglia.Ogni tanto la sua concentrazione era disturbata dallo sbraitare di Jò,che non ne poteva più di stare fermo sotto la neve,come un palo,mentre aspettava che Nancy ritornasse nel mondo degli adulti.Però gli faceva anche tenerezza,era così carina.

Il negozio di caramelle era stracolmo di bambini,euforici,che correvano energicamente avanti e indietro,con in mano i tipici sacchetti bianchi per mettere dentro i dolciumi.

E come si può immaginare,anche Nancy si unì a loro,con il risultato di aver comprato il doppio delle caramelle che si era preposta di acquistare.

La giornata si concluse davanti a una cioccolata calda,in un pub del centro.

"Cavolo Nancy,ma tu quanta cioccolata calda bevi!?"

Nancy tentò di nascondere un innocente sorriso.George era sempre così schietto,un grande pregio,a volte era inopportuno,ma altre volte ti faceva anche sorridere per la sua spontaneità,ed era questo il caso.

"Quanto basta per essere dolci JòJò!!"

"Ma così diventerai una vacca!!"

"Cafone!!"

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