Capitolo Ventitré

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LIAM'S POV

Mi alzo dal letto lasciando un Zayn dormiente sul letto.

Ho fatto un grosso sbaglio a proporgli il fatto di evadere, è diventato noioso, troppo noioso, vivere con lui. Anche se mi piace vedere i suoi disegni sui muri della mia stanza, alcuni sono carini e mi piacciono parecchio.

Vado direttamente sotto la doccia e mi lavo per bene ogni centimetro di pelle, non voglio puzzare, preferirei morire.

Dopo scendo al piano di sotto dove faccio una veloce colazione e subito dopo scrivo un biglietto per Zayn, se dimentico di farlo potrebbe andare di matto:

Sono andato a lavoro.

Liam. x ;)

E subito dopo prendo la mia giacca di pelle ed esco di casa. Mi piace sapere che se metto piede fuori da casa mia lui non può seguirmi. Aspetta, intendiamoci, a me piace Zayn ma è diventato troppo noioso, ho bisogno di una lunga pausa senza di lui. Molte volte ho pensato di consegnarlo alla polizia solo che ci andrei di mezzo pure io quindi preferisco subirmi quelle orette la sera e basta.

Cammino fino alla macchina parcheggiata un po' più in giù di casa mia dato che, stranamente, ieri sera, non c'era parcheggio da nessuna parte. Una volta essere entrato, mi metto al volante e accendo il motore guidando fino alla sua casa.

Parcheggio l'auto nel vialetto e mi precipito alla porta per bussare. Andy mi accoglie sorridendo e mi tira a sé regalandomi uno di quei baci che farebbero sciogliere pure l'asfalto.

Sto con Andy da almeno due settimane, ma per la precisione non stiamo insieme ci frequentiamo e basta.

Andy sa bene della storia con Zayn, non sono riuscito a stare zitto. Lui capisce quanto è fastidioso vedere una persona ventiquattro ore su ventiquattro e non poterci neanche litigare seriamente, non che io ci voglia litigare ma in un rapporto ci vuole qualche litigata, no?

Oramai, se faccio sesso con Zayn, sento di tradire Andy.

Andy mi fa spazio e io entro sorridendo, oggi voglio seriamente passare un po' di tempo con lui.

«Come stai?» mi dice lui sedendosi vicino a me e sorridendomi.

«Diciamo bene e tu?» dico io ricambiando sia lo sguardo che il sorriso.

«Non riesco a sopportare che tu viva in casa con lui, davvero non riesco a pensare che la sera dormi abbracciato a lui, che potete far sesso, che voi vi potete baciare!» borbotta lui guardandomi negli occhi.

Andy sta male, non deve e non voglio che stia così.

Mi libererò di Zayn, lo giuro.

ZAYN'S POV

Come tutte le mattine Liam non è nel letto e con poca voglia mi costringo ad alzarmi dal comodo letto matrimoniale. Scendo le scale e come una fottuta routine la colazione è pronta con il solito biglietto vicino.

Mi siedo sulla sediolina e incomincio a mangiare sospirando di tanto in tanto mentre i miei occhi balzano su ogni singola cosa nella stanza.

La mia attenzione viene catturata dal piccolo oggetto di metallo dall'altra parte del tavolo: il suo telefono. Istintivamente lo afferro e lo sblocco con la sua solita password: 0000 .

Una volta aperto il telefono l'immagine di sfondo della home mi fa quasi strozzare con un po' di biscotto: un collo con un grosso succhiotto, non sono io, decisamente non ho i capelli sul biondo.

Apro la galleria e appena vedo tutte quelle foto sgrano gli occhi che incominciano a pizzicare. La rabbia prende il sopravvento e così chiamo la persona salvata 'Amore' .

Mi risponde una voce roca e chiaramente confusa che sussurra un «Sì?».

Cazzo, non ci credo, non ci voglio credere!

«Dì a quel minchione del mio ragazzo perché, cazzo, è il mio ragazzo, non il tuo che se ne troverà di belle, di starne sicuro.» urlo io quasi singhiozzando. «Ah e digli di non cercarmi più.» mi lascio sfuggire un singhiozzo. «Ma tanto non riuscirà più a cercare nessuno. Nessuno tratta così Zayn Malik, cazzo!» urlo chiudendogli il telefono in faccia.

Mi ha tradito dopo tutto quello che ho fatto per lui, dopo tutto quello che ho passato, mi sono fidato, mi sono fottutamente fidato di lui e me lo ha messo in culo pure lui.

Ma adesso basta, niente e nessuno mi tratterà più così, veramente basta.

Mi alzo e con tutta la forza dettata dalla rabbia scaravento il telefono contro il pavimento vedendo un attimo dopo tutto lo schermo rotto. Salgo le scale lasciando l'aggeggio sul pavimento mentre metto tutte le mie cose in una valigia per poi bloccarmi facendo nascere un grosso sorriso sul mio volto.

Perché scappare se si può farla finita?

NA:

Buondì a tutte, tesori.

Mi scuso per il mio grosso ritardo ma tra la scuola e tutto il resto non sono più riuscita a scrivere.

Alloora, dato che sono una brutta stronzetta ho deciso di far finire male la storia e per vostra sfortuna, questo è il penultimo capitolo.

Tralasciando i prossimi capitoli, che ne pensate di questo?

Tante stelline e tanti commenti, su!

Zilvoa:)

Imprisoned in you 》Ziam MayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora