Viaggio

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Stai camminando in un corridoio infinito, un cunicolo buio di terra e ghiaia. Solo il rumore dei tuoi passi e del tuo respiro affannoso. Improvvisamente una luce appare nel bel mezzo dell' oscurità, un piccolo lampo che illumina a giorno ciò che ti circonda. Eppure tu non vedi la sporcizia o le ossa che inconsciamente stai calpestando, ti accorgi solo di ciò che la luce ha voluto mostrarti, o meglio, solo quello che tu volevi cogliere. In questo modo noti una piccola rientranza nella parete, è piccolissima ma ti convinci che sia un'uscita, la salvezza! Ma si,deve essere per forza così e interpreti quel bagliore come un segno mandato da un Dio generoso che vuole farti uscire da questa tana infinita. Ti rianimi e cominci a correre, animato da una nuova e splendida energia che rende i tuoi occhi luminosi e belli. Dopo un tempo che pare eterno però ti accorgi che in realtà non stai andando da nessuna parte. Anzi. L'aria è sempre più fredda e il tunnel inizia a incurvarsi leggermente verso il basso. Il tuo sguardo si spegne, lacrime iniziano a solcare il tuo viso sporco, l'inquietudine, la tristezza e la delusione si impossessano di te. Così ti accasci per terra sperando che tutto ciò finisca. E proprio in quel momento un altro fascio di luce investe il mondo circostante e tu speri, speri come un bambino cui è appena morta la madre di poterla rivedere. Speri, speri e speri. Torni a immagine il mare.
Continui il tuo percorso. Ti arrendi, cadi e ti rialzi sempre a causa di quei dannatissimi lampi che ti spingono a rialzarti. Il tuo buco ormai ti costringe a camminare gattonando, come se stessi regredendo a uno stato primordiale, finché non ti trovi a strisciare. Non sei quasi più un essere umano, metti tutto in dubbio. Sei solo un insetto ricoperto di terra, fatto di terra.
Ma avanzi perché quella è l'unica cosa che puoi fare. Tornare indietro? Per quale motivo? Non sai neanche più cosa ti sei lasciato alle spalle. Fermarsi? Sarebbe come morire, accettare quella parte di te che continuamente ti ricorda che tu sei Niente. Non lo accetti, continui questo viaggio senza una fine.
É una consapevolezza che nasce piano piano quella delle luci che diventano sempre più ravvicinate, e ti accorgi di un leggero soffio di vento. Aspetta? Vento? Aria? Aria vuol dire che da qualche parte vicino a te un'apertura deve esistere. Deve. Procedi più spedito ma anche terrorizzato. Hai paura di illuderti, di vivere una fase di delirio mentale che ti distruggerà definitivamente.
Eppure respiri,senti l'aria riempire i polmoni e riattivare zone del tuo corpo di cui ormai ti eri scordato l'esistenza. Il tunnel si allarga, è tutto più luminoso e gli occhi bruciano dal dolore,il buio era diventato casa loro.
Procedi sempre più felice finché non percepisci un senso di vuoto sotto il tuo corpo, e ti ritrai appena in tempo,prima di cadere nel precipizio su cui il tuo buco affaccia.
Ti guardi intorno e scopri in che strano luogo ti trovi.
È come una scatola di grigio metallo,solo colo che è enorme. Vedi il cielo sopra di te ma sei nel bel mezzo di una delle quattro pareti e sei esattamente a metà di essa. Ne in basso per toccare il fondo,ne in alto per attaccarti al bordo.
Sei solo. Disperato. Disilluso. Tradito dalla vita.
E ora è peggio di prima, prima la libertà non la vedevi nemmeno,ora invece è li ed è irraggiungibile.
Senti l'aria, puoi osservare il sole e le nuvole, le stelle e la luna, l'alba e il tramonto. Ma è uno spettacolo vuoto, limitato,impossibile da apprezzare e vivere appieno. Dopo innumerevoli giorni passati con i piedi penzoloni, una notte in cui il vento era più forte che mai e la luna era rossa come il sangue, prendi una decisione.
Rientri per una piccola distanza nel tuo buco, ne tocchi le pareti che sono state la tua prigione e la tua casa, prendi la rincorsa e salti nel vuoto.
Il vento non ti fa cadere in linea retta,ti sbatacchia di qua e di là rallentando persino la tua caduta. Attendi lo schianto,sai che arriverà. Eppure non arriva e tu senti qualcosa di solido e morbido sotto il tuo corpo. Apri gli occhi spaesato e ti trovi a toccare degli strani fili verdi.. sono familiari ma non sai cosa possa essere. Ti sforzi di pensare, e poi ricordi, erba è erba! Sollevi lo sguardo e vedi, vedi il mondo tutto intorno a te. Lo spettacolo più meraviglioso.
Mare,fiumi,montagne, cascate,colline,laghi, pianure e laggiù,in fondo, c'è una città! Quale meraviglia!
Ti volti, ma dietro di te non c'è traccia della tua prigione e dell'infinito viaggio che hai compiuto.
Finalmente comprendi. Nel momento in cui accettato la morte,hai accettato la vita.
Così ti incammini nuovamente, ma ora hai un'obiettivo, ora sai dove stai andando. Stai andando a Vivere.

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