- Aggiustati i capelli, May.
Sbuffo sonoramente per la sesta volta in un giorno solo, com' era possibile essere tanto irritanti quanto mia madre? Metto il basco di lana che mi avrebbe accompagnato in quella fredda mattinata invernale e cerco di aggiustarmi i capelli con le dita come meglio potevo. Non posso credere che io, May Alexandra Alcott, avrei fatto un colloquio di lavoro per la StylesInc. Io che fino ad un anno fa portavo i capelli rosa ed il piercing al naso ora mi ritrovo vestita di tutto punto per provare ad avere il lavoro più noioso del mondo. So benissimo che far parte di un' azienda tanto importante mi avrebbe aperto tante porte, tra cui quella giornalistica, ma sento che in quel posto mi sarei annoiata a morte. Nonostante sia io quella a dover sostenere il colloquio, mia madre sembra molto più nervosa di me. Sotto quel suo aspetto elegante, la donna al mio fianco avrebbe voluto bestemmiare come un camionista ma tutto ciò era troppo "alla May" per essere plausibile. I suoi capelli biondi sono perfettamente tirati in quello chignon e la pelliccia che porta le da un' aria ancor più aristocratica. A volte mi sfiora il pensiero di esser stata adottata da questa donna tanto sofisticata che come figlia si è ritrovata una scapestrata che ha passato il liceo a far festa e a far visita all' ufficio della preside. Solo dopo il diploma la mia indole ribelle si era acquietata portandomi così a diventare la giovane perfetta e brillante che tutti avrebbero voluto nel loro ufficio. Saluto mia madre con un bacio sulla guancia per poi uscire di casa chiudendo la porta dietro di me.L' ingresso della StylesInc. ha un aspetto moderno, è infatti composto da un' enorme porta girevole che porta nella hall principale. Mi avvicino a colui che penso debba essere il receptionist per potergli chiedere informazioni
- Ehm...mi scusi, signor...
Leggo il nome sulla targhetta ben spillata sulla sua costosa giacca
- ...signor Stan. Avrei un colloquio di lavoro con il signor Styles e non ho la minima idea di dove dirigermi.
Cerco di abbozzare un sorriso a quel giovane dagli occhi nocciola per poter sembrare il più disponibile possibile.
- Lei dev' essere Miss Scott
Dice controllando la lista al lato della sua scrivania.
- Vada all' ultimo piano, infondo al corridoio. Avviserò Camille del suo arrivo e appena il signor Styles sarà disponibile, sarà lieto di riceverla.
Ringrazio Stan con un cenno del capo, quel ragazzo sembra davvero simpatico anche se un po' noioso per i miei gusti. Girandomi mi guardo attentamente intorno per la prima volta e rimango sorpresa dall' aspetto dell' edificio che mi ha evidentemente colpita. Il pavimento marmoreo è di un colore grigiastro chiaro che si abbina all' altissimo e bianco soffitto. Le vetrate sono immense e del tutto lucidate e splendide, non è infatti difficile imbattersi in qualche addetto delle pulizie. Mi avvicino all' ascensore che porta all' ultimo piano e appena entro noto che è affacciata verso l' esterno e, nonostante lo splendido panorama, il silenzio tra me ed i miei pensieri non fa altro che innervosire l' atmosfera.
Quando le porte dell' ascensore si aprono noto quella che dev' essere Camille e, anche se non capisco esattamente qual è il suo compito, presumo occupa anche il ruolo di segretaria mentre l' incarico non viene affidato a qualcun' altro. Camille è proprio una bella donna, dai tratti delicati. Tiene raccolti i capelli biondo cenere in una coda di cavallo e i suoi occhi castani guizzano da una parte all' altra del desktop del PC sulla sua scrivania. Quando mi vede arrivare nel mio ridicolo completo blu notte scelto da mia madre appositamente per me, subito mi rivolge il migliore dei suoi sorrisi.
- May Alexandra, presumo.
La sua voce è delicata quanto i suoi tratti, l' accento francese può essere notato con facilità nella sua parlata.
- Mr. Styles la riceverà a momenti, la prego intanto di accomodarsi.
Con la mano indica i divanetti in pelle bianchi che si trovano a lato della sala, così mi siedo in attesa dell' arrivo di questo famigerato 'Mr. Styles'. Avevo letto vari articoli su di lui tra le varie riviste di gossip di mia madre e da tutti era descritto come un uomo brillante ed affascinante, nonostante la sua giovane età. Non avevo mai visto sue foto a quanto ricordassi ma da quel poco che ho capito, il signor Styles non ama parlare della propria vita privata, anche se deve sicuramente essere un ottimo partito.
Infilo la mano nella mia borsa per prendere il telefono e vedere se avevo qualche messaggio in sospeso su Whatsapp quando mi accorgo che il telefono non è nella borsa.
- Oh merda.
Sussurro in modo che la bella bionda di fronte non possa ascoltarmi e giudicarmi una scaricatrice di porto.
- Dove cazzo...
Evidentemente questa volta alzo un tantino di più la voce perché Camille si gira verso di me con un sorrisetto divertito.
Senza nemmeno darle spiegazioni mi catapulto giù per le scale alla ricerca del mio smartphone tentando di arrivare alla mia auto il prima possibile, in quanto pensai fosse l' unico posto dove avrei potuto lasciare il mio cellulare.
Nemmeno il tempo di svoltare l' angolo che mi ritrovo col sedere per terra, poiché sono finita addosso a ciò che si direbbe il primo degli idioti.
- E stia un po' attento!
Esclamo passandomi una mano nel punto in cui la nuca aveva sbattuto contro la ringhiera.
- Dovrebbe essere lei quella attenta a scendere le scale.
Dice l' uomo con una voce bassa e seriosa. Apro gli occhi e pochi scalini più in là vedo il mio telefono mezzo rotto che rimane in bilico tra il pavimento e la ringhiera
- Il mio cellulare!
Mi affretto a prendere il telefono e mentre controllo che non si fosse rotto, qualcuno mi interrompe.
- E così era suo quel telefono. Lo avevo trovato ai piedi dell' ascensore e lo stavo portando sopra per lasciarlo nelle mani di Camille.
Mi alzo da terra spolverandomi la gonna e portandomi una ciocca di biondi capelli dietro l' orecchio.
Solo allora mi rendo conto della bellezza di quell' uomo. E' alto e dal fisico asciutto, i capelli riccioluti portati all' indietro e degli occhi verdi da far invidia ad uno smeraldo. Si passa la lingua tra le labbra rosee mentre sistema i gemelli dei suoi polsini, alza lo sguardo verso di me e mi rivolge un cordiale sorriso.
- Signorina...
Dice chiedendomi il mio nome
- May. Sono May Alexandra Alcott.
Tendo la mano a quell' uomo, scontrando l' azzurro dei miei occhi contro il verde dei suoi.
- E lei è?...
Mi prende la mano con una stretta forte e sicura, il profumo muschiato mi inebria il naso.
- Harry. Sono Harry Edward Styles. Anche conosciuto come Mr. Styles.
E in questo momento, l' unica cosa che riesco a pensare è
"Merda."
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Styles' secretary || h.s [SOSPESA]
FanfictionMay Alexandra Alcott si ritrova a dover affrontare il suo primo colloquio di lavoro per la StylesInc, famosissima azienda guidata dal ben che noto Harry Styles. L'uomo però, fin da subito si dimostra bel altro che il famoso principe azzurro che tutt...