Non ci credo!

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La folla di studenti fuori da scuola si salutava ed era felice per l'inizio del semestre e avviandosi si preparava al solito noioso discorso che si teneva in palestra che ogni volta trovavo tremendamente palloso.

Gli studenti stava zitta, mentre i professori tenevano l'iniziazione al semestre esponendo i loro discorsi che si ripetevano pari pari ogni anno. Ero sovrappensiero quando il preside interruppe i miei viaggi mentali.
"Mi dispiace annunciare che il professore di storia Tanaka-san non insegnerà più in questa scuola, ma come sostituto ci sarà il professor Smith" dichiarò il preside.
Quando lo vidi salire sul piccolo palco in legno scricchiolante a ogni passo, rimasi a bocca aperta.
"Salve studenti del secondo anno, io sono il professor Erwin Smith e spero che possiamo avere un buon rapporto. Buon semestre a tutti!" Finì con un sorriso e il gruppo di persone applause tra le ragazze che ammiravano quel l'affascinante professore e i bulli che pensavano di farla franca anche quest'anno.
Restai con lo stupore e il suo viso negli occhi
Era lui? Cioé seriamente la persona dei miei sogni più proibiti era davanti a me? E ora? Che dovevo fare?
Restai in quello stato finché non raggiunsi la mia classe e me lo ritrovai davanti, così che lo shock si trasformò in terrore.

Passo una lezione quasi d'inferno.
Non potevo non immaginarlo come nei miei sogni, come facevo?
L'ho sempre sentito parte di me e ora era qua di fronte a parlare.

Intanto la lezione finì e frugando in cartella mi ricordai "cazzo! Ho lasciato il borsellino sul tavolo" appoggiai la testa sul banco in preda allo sconforto.
Cavolo non avrei mangiato quel pomeriggio "che succede?" Una voce famigliare mi si paró davanti e quasi saltai quando lo vidi.
"Ecco io..." che figura "...ho dimenticato il borsellino dei soldi sul tavolo di casa mia"
Lui scrutó il mio viso che pensai fosse rosso come la sua cravatta "Per oggi puoi venire con me, te lo offro io il pranzo" disse avviandosi fuori così lo segui di corsa.
"Aspetti ma..." mi ammonì subito "Non mi importa nulla dei soldi!"
Camminammo in silenzio per la strada mentre lui si fumava una sigaretta e io tormentavo quel povero pupazzetto triste che mi pendeva dal telefono.

Odiavo il fumo, però se era lui potevo perdonargli tutto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 03, 2015 ⏰

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