Capitolo 10- Risveglio fuori dal Comune

859 54 12
                                    

Le sette del mattino.
Pallidi raggi solari si diffondevano nella camera 236, filtrando timidamente attraverso le imposte chiuse ed illuminando la sagoma distesa sul letto accanto alla finestra, avvolta in un lenzuolo di un bianco candido. Il ticchettare sommesso dell'orologio da polso, precariamente abbarbicato sul confine fra il comodino e il pavimento, costituiva l'unico suono udibile nel raggio di venti metri, la lunghezza dell'intero corridoio.
Nel momento esatto in cui Remus spalancó gli occhi sul mondo, quest'ultimo notó immediatamente che qualcosa, nella camera, non era al suo posto. Scrutó con circospezione lo spazio attorno a sè, come non riuscendo ad inquadrarlo, passandosi involontariamente una mano fra i capelli biondi. "James deve avermi contagiato" Pensó con una risata sommessa, d'improvviso si rese conto di cosa non quadrasse: si rese conto dell'assenza del presunto contagiatore e del migliore amico di quest'ultimo. Un bizzarro vuoto di memoria, gli impedì di ricordare le ragioni per cui i suoi coinquilini non fossero nei rispettivi letti. Decise di vestirsi e di indagare sulla scomparsa dei due maghi diciottenni. Estrasse una sbrindellata t-shirt, scolorita, e un paio di jeans rattoppati in più punti dalla valigia con le proprie iniziali incise e li indossó lentamente, tentando di non far saltare le fragili cuciture dei jeans. Immaginó quanto sarebbe potuto essere imbarazzante andarsene in giro con un provvisorio kit da cucito legato alla cintola. Diede un rapido colpo di pettine ai capelli e fece scattare la maniglia della camera.
Pareva che fossero gli unici ospiti nell'albergo data l'ora e il corridoio deserto, cosa che a Remus non dispiaque per nulla, sperava di non dover essere circondato da bambini che sarebbero potuti divenire delle potenziali vittime. Non sapeva quante altre volte avrebbe avuto una simile fortuna, mancava meno di una settimana al successivo plenilunio e ne era ben consapevole.
Bussó sommessamente alla porta in legno scuro della camera 235, sperando di non svegliare Lily e, probabilmente anche James. Non che fosse del tutto certo che James si trovasse lì dentro, conoscendolo avrebbe potuto trovarlo anche semi addormentato sulla cima di un albero, ben consapevole di come ci fosse arrivato. Quanto a Sirius, avrebbe potuto essere in qualsiasi posto, persino nella stessa camera 236, sotto il letto o con indosso il Mantello dell'Invisibilità. Stava proprio per verificare questa teoria quando la porta della 235 si spalancó, rivelando una Lily dall'aria avvilita: i suoi capelli rosso scuro erano in disordine e sotto gli occhi verde smeraldo erano comparse due, per lei insolite, occhiaie violacee. "Buongiorno, Lily" La salutó allegramente Remus accompagnando il saluto con un cenno della mano destra "Giorno" Rispose stizzita Lily, sbadigliando e tentando di lisciare il più possibile la sua chioma, disordinata al pari di quella di James. "Che è successo?" Chiese Remus inarcando un sopracciglio con sorpresa, si era aspettato di trovare la solita Lily, sorridente, ordinata e cordiale, che magari lo avrebbe invitato a entrare nella propria camera discutendo con una risata sui possibili luoghi in cui avrebbero potuto ritrovare James e Sirius. "Vieni, dà un'occhiata".
Remus la diede, un'occhiata, e improvvisamente non potè biasimare Lily per il suo malumore e per il suo aspetto non proprio curato, quante volte si era trovato nella stessa situazione, ad Hogwarts? Sul grande letto posto al centro della stanza, disfatto completamente e privo di lenzuola, James e Sirius dormivano placidamente, come neonati, in opposte posizioni. Parevano non aver nemmeno udito lo scattare sordo della serratura e la conversazione tra Lily e Remus. Accanto al letto, sul pavimento, vi era una branda improvvisata, costituita da un lenzuolo e da non pochi cuscini, Materializzati da chissà dove.
"Come siete finiti...cosí?" Domandó Remus sbaldordito per le condizioni in cui, i suoi migliori amici, erano riusciti a ridurre la stanza. Navigava nell'indecisione: non sapeva se essere spaventato dalla potenza distruttiva di Sirius e James o esserne piacevolmente colpito. Lily gli rivolse un'occhiata particolarmente sadica.
"Sai, abbiamo fatto una cosa a tre"
"Urgh...voglio dire, sul serio?"
"Certo, avremmo voluto invitarti ma sappiamo...quanto ci impieghi a cogliere il sarcasmo! Certo che no! Pensi che possiamo davvero aver fatto una cosa a tre?!"
"No...cioè, tu no...ma conoscendo James e Sirius, per esempio..."
"Taci, non voglio saperlo. All'incirca alle quattro del mattino, James, il quale a quanto pare non placa i suoi istinti omicidi nemmeno nel sonno, mi ha praticamente calciata via dal letto! Il mio letto, per Godric! Sono atterrata sul pavimento svegliando Sirius, il quale ha creduto che volessi cedergli il posto, così mi sono ritrovata a dormire su questo accampamento militare improvvisato"
Per Remus non fu difficile immaginare la scena, sopratutto rievocando il momento in cui si era ritrovato, suo malgrado, in una situazione simile anche a lui. Tentó di aprir bocca per compatire l'amica, quando James diede i primi segni di vita "Buongiorno, tesoro" Disse rivolgendo un sorriso mieloso alla presunta Lily, accanto a lui "Ehm...ti faccio presente che io sono qui" Precisó la vera Lily, ma James non parve averla udita nè in qualche modo notata. Remus non ebbe il tempo di ridere dell'errore che anche Sirius si liberó dalle braccia di Morfeo "Oh, che mal di stomaco" Si lamentó il ragazzo dai capelli corvini lunghi fino alle spalle massaggiandosi la pancia.
"James, ero consapevole del fatto che tu non avessi qualche rotella a posto ma, insomma chiamarmi tesoro mi sembra anormale persino per te!" Sbottó in seguito Sirius, prendendo atto dell'appellativo zuccheroso a lui erroneamente rivolto. James inforcó all'istante gli occhiali e finalmente mise a fuoco la sagoma accanto a lui "Aaaaaargh!" Strilló allontandosi in fretta e rivolgendo un'occhiata in direzione della porta: la vera Lily rideva di gusto, seguita da Remus. Avrebbero avuto la loro punizione, per quelle risate, non appena la testa di James avrebbe smesso di pulsare in modo insopportabile, conseguenza diretta della sbornia della sera precedente. "Bhe James, avevo sempre sospettato che tu fossi un pó fuori ma non credevo che mi avresti piantata per il tuo migliore amico" Puntualizzó Lily con una nota di sarcasmo che irritó non poco James e Sirius. Solitamente questi ultimi non disdegnavano mai chiunque facesse del sarcasmo, ma quella mattina, vuoi per l'orario, vuoi per il malumore, non diedero segno di divertimento. "Lily, sei di nuovo in quel periodo del mese? Mi sembri troppo ironica per essere in te" Suppose James con stizza "No e, per la cronaca, esigo un risarcimento per la nottataccia che mi avete fatto passare" Asserì Lily con decisione.
"Che genere di risarcimento?"
"Nulla di mortale, peró saró io a scegliere la prossima località dove passeremo la giornata. Non preoccupatevi, avremo un posto per dormire e per mangiare. Ora in piedi, scansafatiche! Ci aspetta una lunga e, per me molto appagante, giornata di viaggio!"

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 05, 2015 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Say that you love meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora