Capitolo 7- Taverna Oasi

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"Scusi, signorina, io di solito non mi arrabbio ma abbiamo atteso che lei tornasse dalla pausa per trenta minuti, per di più all'esterno con trentotto gradi all'ombra, perchè il pavimento era bagnato, abbiamo atteso ancora mentre lei si pettinava quei stupidi capelli biondi per altri dieci minuti, ora perfavore, potrebbe degnarci della sua attenzione?!" Nonostante gli occhi di Lily si fossero ridotti oramai a due fessure e sulla fronte le fosse comparsa una sottile ruga che delineava la sua rabbia, la responsabile della reception continuava a masticare rumorostamente una gomma da masticare limando le proprie unghie finte di color verde acceso e lanciando ai quattro affannati clienti occhiate annoiate.
"Voi chi siete?" Chiese la bionda dopo aver posato la lima per unghie su quell'odioso tavolo promosso a reception, sommerso da parecchie scartoffie disordinate che Lily aveva iniziato ad odiare profondamente. Avrebbe dovuto odiare anche James per aver scelto una taverna dissestata al posto di un albergo, ma sapeva che in fondo lo aveva fatto senza malizia, non se ne intendeva granchè di alloggi babbani. La receptionist non avrebbe potuto avere poco più della loro età e dal suo forte accento americano, si intuiva facilmente che si era messa al lavoro solo per poter finanziare le proprie vacanze. "Per la quindicesima volta, io sono Lily Evans" Spiegó Lily non senza una fredda cortesia "Di anni diciotto, compiuti il trenta Gennaio, nata a Spinner's End in Inghilterra. Sono qui in vacanza e intendo arrivare nella mia camera il prima possibile" Precisó in seguito, sperando che una risposta dettagliata potesse aiutarla a raggiungere velocemente la sua camera. "E voi altri chi dovreste essere?" Gracchió l'odiosa impiegata scoccando occhiate dubbiose a James, Remus e Sirius. Quest'ultimo rispose per primo "Sirius Black, diciassette anni. A Novembre ne compio diciotto. Nato a Londra. Vuole anche sapere il nucleo della mia ba..." Si interruppe rendendosi improvvisamente conto di trovarsi di fronte ad una Babbana. La bionda parve incuriosita e un vago sorriso prese quasi il posto della sua smorfia annoiata. Quasi. "Hai un nome antiquato" Commentó annotando distrattamente il nome di Lily e di Sirius su un blok-notes azzurro. Sirius parve offeso "Antiquato?! Ma con chi credi di parlare col vecchietto del piano di sotto?! Pensa al tuo di nome..." Lesse rapidamente il nome della ragazza su una targhetta appuntata alla sua camicia "Wendy. Wendy non ha nessun significato. Ciao io sono Wendy e sono una receptionist odiosa. Sirius invece sì che ha un significato, non hai mai sentito parlare della stella polare? Quella stella si chiama Sirio, in latino Sirius. Persino una cretina come te ci potrebbe arrivare. Perció, tesoro, sta zitta che è meglio, so che muori dalla voglia di uscire con me ma..." Avrebbe volentieri proseguito se James non l'avesse trattenuto per un braccio. "Io sono James" Si presentó James assicurandosi che Sirius si fosse calmato "Bond?" Chiese Wendy, sarcastica. Nessuna risata si udì, chiaramente nessuno a parte Lily potè capire il riferimento. "Potter. Quello che ha prenotato" La corresse James con aria annoiata, era stanco di aspettare, troppo stanco persino per fare dei commenti divertenti "Età e provenienza" Chiese ancora Wendy aggiungendo il nome di James all'elenco "Diciotto, compiuti a Marzo, il ventisette per la precisione. E sono di Godric's Hollow. Non puoi conoscerlo perció annota e basta, brava così, tanto ti pagano per questo no?!" Wendy lo ignoró completamente e saettó lo sguardo su Remus in attesa che si registrasse. Fra tutti, probabilmente, le era parso il più normale. "Remus Lupin. Nato il dieci marzo, ho diciotto anni e sono di..." Prima che potesse esprimere la propria provenienza, Wendy li liquidó bruscamente "Non mi interessa di dove sei, metteró un posto a caso ora andatevene, mi sono rotta di voi. Ecco le chiavi: stanze 235 e 236. Buona permanenza eccetera eccetera." Wendy consegnó le chiavi a James con un gesto irritato. Sirius sarebbe volentieri restato per trovare altri argomenti dei quali lamentarsi con la receptionist improvvisata ma Remus lo trattenne facendo un cenno a Lily, la quale bramava con tutta sè stessa di raggiungere una camera e abbandonarsi su un letto comodo.
Si scoprì in fretta che la taverna Oasi non era una meta nella quale i turisti intendevano alloggiare volontariamente, era più un rimpiazzo o una seconda scelta, nel caso altri alloggi migliori si fossero rivelati completi o troppo costosi. Quasi tutte le camere si rivelarono libere e sulle porte delle poche occupate campeggiava un cartello in cui si esigeva pulizia al più presto. "Per Godric! Questo posto è peggio che la capanna di Hagrid!" Commentó James dando un'occhiata al linoleum ormai troppo vecchio e allo stile decisamente compassato dello stretto corridoio. "Sembra di stare in un vecchio dormitorio militare. Mio padre da ragazzo c'è stato e dalle sue descrizioni direi che questo ne è l'esatta riproduzione" Decretó Lily individuando, in fondo al corridoio, le stanze a loro assegnate e affrettandosi a raggiungerle. "Qualunque posto sarà meglio che casa mia" Soggiunse Sirius, distaccato. Lasció cadere i propri bagagli sul pavimento, imitato da Remus, da Lily e infine da James.
Lily osservó le due camere con aria interrogativa, decisamente c'era qualcosa che non andava, ma cosa? Finalmente ci arrivó! Le camere erano due! E questo poteva significare solo una cosa... "Lily questa è la tua" Spiegó James facendo un cenno verso la camera 235 e lanciandole la chiave. Lily tiró un sospiro di sollievo e sorrise al ragazzo con gli occhiali, James sorrise di rimando e le si avvicinó "Contenta?" Le sussurró baciandole una guancia, arrossata per via del sole "Sì" Rispose Lily con un sorriso "Ti amo" Aggiunse scompigliandogli i capelli intrisi di sale marino. "Avete finito? No perchè avrei una certa fretta" Incalzó Sirius facendo un cenno alla porta in legno grezzo, trasandata, sulla quale sfavillava una targhetta con il numero 236. "Ignoralo, Prongs. Se vuoi restare ancora un pó con Lily dammi le chiavi, così il signor impazienza puó diventare il signor soddisfatto" Propose Remus facendo scorrere una mano contro la maniglia della porta. "No, no. Eccomi sto arrivando" Rispose James infilando la chiave nella toppa e ruotandola fino ad udire l'apertura della porta. Lily lo imitó, gli rivolse un sorriso, etero come i solo i suoi lo erano, e scomparve nella camera accanto.

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