Capitolo 2: Katy? Ci sei?

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Che poi...io sto molto meglio così.

Sussurrai nella mia mente.
Ed era vero, io volevo vivere la mia vita insieme ad Erif, come due fidanzati normali...non voglio che altre cose al di fuori di noi ci dividino ancora..non voglio.

Ero sdraiata pensierosa sul mio letto, sentì alcune urla provenire dalla finestra e curiosa mi avvicinai.

Di nuovo Erif e Luke litigavano giù in cortile. Come al solito, non li sopportavo più.
Decisi di scendere ormai esasperata.

"Erif! Luke!"

I due stavano quasi per fare a botte. Ed io certamente non mi potevo intromettere altrimenti mi sarei presa alcuni pugni inutilmente, e non mi andava.

"Ridammelo!"

Urlò Erif, e Luke difronte a lui non esitò a rispondergli senza alcuna paura. In effetti anche se Erif aveva molti muscoli anche Luke era ben palestrato, anzi a dire il vero Luke era molto più muscoloso.

"L'ho trovato e quindi ora è mio! "
Ribatté Luke con un casco in mano.

Alzai gli occhi al cielo.
Che idioti, però non perdono mai l'occasione per litigare.

"L'hai trovato fuori casa mia, e infatti è mio!"
Disse Erif che stava quasi per sganciare un'altro pugno. Ma lo fermai in tempo.

"Smettetela. Sembrate dei bambini che litigano per un giocattolino, basta!"
Stoppai il tutto con una voce alquanto seccata.

I due non parlarono ma continuarono a scontrare i loro sguardi minacciosi.

Alla fine poi.
"..e vai bene, solo perché lo hai detto tu, katy."
Disse Luke mentre lancia il casco per terra e va via.

Fu difficile bloccare Erif, ma fortunatamente lo calmai.
Una volta preso il casco dell'erba sporca, lo trascinai dentro.

"Sei unidiota"
Dissi a bassa voce, ma feci in modo che mi sentisse.

Si distese sul divano ed accese la TV. Non mi ascoltò, o almeno, fece finta.

Ma io continuavo a scuotere la testa mentre preparavo un caffè.

"...e ora passo la notizia alla mia collega,prego... Salve siamo qui a Vitim un paesino di Russia dove pare ci sia stato un attacco terroristico proprio in questo momento..mi pare che...aspettate..mi giungono nuove notizie..sembra che il terrorista non sia solo..."

Erif ascoltò con attenzione solo quando sentì il nome del paesino, ed ora sembrava davvero interessante. ..anzi terrorizzato.
Lo guardai strano, ma poi mi misi ad ascoltare la notizia che sembrava in tempo reale ed era una cosa molto seria.

Improvvisamente si sente un trambusto e la TV per qualche secondo perde il segnale. Ma subito dopo appare di nuovo la giornalista intimorita e confusa.

"...semb-ra che...il terro-rista abbia... app-icato un... incendi..."

La TV dava a scatti e improvvisamente terminò la notizia dando uno schermo grigio.

Notai Erif pietrificato sul divano che stringeva con le mani i braccioli.

"Che..significa? "
Dissi io spaventata.
Erif non mi rispose subito, si prese del tempo per pensare,non so esattamente cosa, ma dopo un pò parlo.

"...a..a.."
Non riuscì a pronunciare una sola parola e delle lettere interrotte da scatti gli uscirono dalla bocca.

"Cosa? Cosa Erif! Smettila così mi spaventi!"
Gli urlai io per svegliarlo da quell'incubo in cui cadde.

The girl on fire 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora