There's Something About Vicki.

724 39 1
                                    


"Ti prego dimmi che non mi stai per abbandonare" affermo ancora di spalle a Sarah, dopo averla trascinata nell' angolo più tranquillo della mostra .
"Io..." tenta inutilmente di giustificarsi
Sbuffo, finendo in un sorso il mio bicchiere di champagne: ogni santissima volta che usciamo lei rimorchia qualcuno e mi abbandona al mio destino.
Ovviamente ci tengo alla buona salute della sua vita sentimentale ma odio rimanere sola in balia del mondo.
"È che è un infermiere e ha gli occhi blu!"
A quelle parole non riesco a non scuotere la testa divertita e esasperata dal suo tentativo di giustificare ciò che entrambe sappiamo essere sul punto di succedere: Nicole Valli sta per essere malamente lasciata sola, di nuovo.
"Ci vediamo domani per pranzo, va bene?"
Alla fine acconsento: ho sempre avuto problemi a resistere ai suoi occhioni verdi che mi supplicano.
"Grazie, grazie, grazie!"
In un secondo mi butta le braccia al collo facendomi quasi cadere dai miei eccessivamente alti tacchi che la serata, l'inaugurazione di una mostra, richiedeva.
Una volta rimasta in compagnia di me stessa, mi avvicino a un quadro, l'unico che per ora mi piaccia davvero e che ovviamente posso solo sognare di veder appeso nel mio appartamento... Certo, se per caso qualcuno dovesse fare volantinaggio con banconote da cinquanta sterline addosso a me, la cosa sarebbe fattibile ma dubito che possa succedere.
Si può però sempre sperare in ogni caso.
Mi guardo intorno alla ricerca di qualcosa di interessante ma non vedo altro che critici d'arte, gente che è venuta qua per alcool gratis e altre persone che si aggirano tranquillamente per quell'ampio seminterrato adibito per la mostra.
Maledizione, mi sento totalmente fuori luogo e non c'è nessuno con cui abbia voglia di intrattenere una conversazione.
Ma poi lo vedo, l'eccezione che smonta crudelmente la mia precedente affermazione: indossa un completo blu scuro accompagnato da una camicia bianca che risalta il più britannico e rilassato sorriso che abbia mai visto... E io ho pure incontrato Kate Middleton per strada il mese scorso!
Piego impercettibilmente la testa nel constatare che di perfetto non ha solo il completo e il sorriso... Ci sono anche i capelli.
Sembrano seta o comunque appena usciti da un servizio fotografico, tanto sono senza difetti e morbidi al tatto solo alla vista.
È come se photoshop e la favola della tessitrice d'oro si siano ibridati in un'unica persona, che con grande imbarazzo noto avermi beccato in pieno a guardarlo.
Mi volto in un attimo, fingendo di osservare lo stesso quadro che a confronto mi pare abbastanza banale e sperando che non abbia notato il mio attento scrutare: non posso nascondere a me stessa, però, di essere rimasta folgorata da quel ragazzo, chiunque sia.
"Jona si è ispirato a una bozza del periodo rosa di Picasso per realizzarlo... Dice di averlo visto in un sogno che aveva fatto ma in realtà si tratta di un innocente scommessa e mezza emulazione di un'opera incompiuta che vedemmo a diciannove anni durante il nostro viaggio a Madrid"
È una voce maschile, così terribilmente a suo agio da farmi sentire a disagio il doppio per controbilanciare la sua sicurezza...
E ovviamente un tono del genere, come realizzo con stupore non appena mi volto, non poteva che appartenere all'uomo che ho amabilmente spiato per cinque minuti buoni e che mi ha amabilmente scoperto.
"È così che passi le tue giornate? A screditare gli artisti durante le inaugurazioni delle loro mostre?"
Sto davvero flirtando con lui? Sì, lo sto facendo.
"Lo ammetto, è un hobby che coltivo da molto tempo..."
Mi lascio andare a una risata divertita, chiedendomi se sia una prerogativa degli uomini di Londra apparire perfetti in tutto, capaci di galanteria, umorismo e qualunque altra cosa che una situazione possa richiedere o se sono solo io che quando stavo a New York mi accerchiavo di mezzi cavernicoli...
"Sono Nicole"
"Molto piacere... Robert."

"Allora Nicole, come ti trovi in redazione?"
Mi torturo le mani nervosamente ma mi curo di nasconderle sotto alla scrivania di ciliegio del mio caporedattore.
"Bene, benissimo anzi! Quando cercavo lavoro ero sicura che mi sarei ritrovata a portare birra alle dieci di mattina al capo redattore di un rotocalco che insegue vip di seconda categoria e invece sono qui, nessuno tocca l'alcool di mattina e gli argomenti degli articoli sono interessanti..."
Guardo fuori dalla finestra il grattacielo di vetro di una multinazionale che ci copre e ci mette in ombra aldilà della strada.
"Lo sai vero che tessere le lodi della redazione non cambierà il mio giudizio?"
Mi aggiusto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, imbarazzata: l'ultima cosa che volevo sembrare era essere ruffiana.
Sono davvero felice di essere in questo posto per mille motivi, dal caporedattore simpatico alle fotocopiatrici funzionanti.
"No! Io non intendevo... Insomma io mica..."
"Stavo scherzando - sdrammatizza Shane vedendomi andare nel panico - Non ti avrei assunto se non sapessi che sei tutto l'opposto del genere di persona"
Posso tirare un sospiro di sollievo alle sue parole.
"Per fortuna, perchè davvero io..." ma di nuovo non riesco a terminare la frase: faccio mente locale di ciò che ha appena detto e come conferma ricevo un mezzo sorriso divertito dalla mia lentezza di riflessi da parte del mio interlocutore.
"Sono... Sono assunta?"
"Benvenuta a bordo"
Lascio che un sorriso a trentadue denti si allarghi sul mio viso perchè io, Nicole Valli, ragazzina che aveva perso i genitori, scarto di un affascinante inglese, sono ufficialmente una donna in carriera e una giornalista.
Dopo averlo ringraziato quelle che mi sembrano duecento volte mi allontano dal suo ufficio, dirigendomi verso la mia postazione.
"Allora è vero quello che si dice..." una voce altezzosa mi riporta sul pianeta terra, New York, Redazione di GU.
"Sul fatto che sia stata assunta?" in qualche modo il mio tono di voce rimane gentile e pacato, senza scivolare nell'irritazione.
"Sul fatto che ormai assumano chiunque" ribatte presuntuosamente,
"Ecco spiegato il motivo per cui ti trovi qui"
Nicole 1, stronza 0.
Dopo averle risposto per le rime mi allontano con disinvoltura, avvicinandomi alla mia nuova amica Vicki che mi sorride e simula un piccolo applauso impressionato.
"Davvero niente male, Miss Valli"
Mi stringo nelle spalle soddisfatta di non averle dato la soddisfazione di vedermi umiliata. Non ho mai avuto problemi a tenere testa alle persone e una insulsa bionda di certo non è l'eccezione.
"Caffè?"
"Caffè" asserisco con una nota di bisogno quasi fisiologico per quella sacra bevanda che mi salva ogni giorno dal letargo nel bel mezzo di qualsiasi attività stia compiendo.
Ma non raggiungiamo la ronzante macchinetta che Shane arriva nell'ampia stanza in cui tutte le postazioni dei giornalisti si trovano e richiama l'attenzione di tutti noi.
"Giornalisti a rapporto - esclama battendo le mani e facendoci avvicinare - Dopo averne discusso con Josh e Amanda abbiamo finalmente deciso il filo conduttore del numero di Marzo sarà il parallelo. Un premio nobel e un esordiente. Piuttosto astratto, lo so... Ma è vostro compito renderlo concreto con le vostre idee: ovviamente chi si occupa dell'attualità e di ciò che è successo recentemente è esentato, ma tutti gli altri mi devono portare delle idee entro giovedì! Per ora è tutto, mettetevi subito al lavoro e ci riaggiorniamo successivamente"
Finito quel piccolo discorso la redazione torna ai suoi posti, chi quasi correndo, folgorato probabilmente da qualche idea, chi con calma non prima di aver fatto una tappa-caffè, tra cui Vicki ed io.
"Il parallelo? Davvero? È una mia impressione o Shane ultimamente sceglie i temi da trattare partendo dalla prima parola che legge nella pagina del dizionario che prima di ogni riunione apre a caso?" sbuffa la mia collega, alla ricerca di spiccioli per la macchinetta.
Come unica risposta annuisco, divertita dalla sua espressione imbronciata che ricorda quella di una bambina.
Effettivamente non è facile da sviluppare, nè tanto definito, e probabilmente non serve neanche che io ci pensi troppo: dubito che prendano in considerazione l'opinione di una neo assunta senza esperienza nel campo.
"Prima che mi dimentichi - esordisco all'improvviso dopo qualche minuto di silenzio - Questa sera vado a cena da un mio amico con altre persone... Ti va di venire?"
"Ci sarà anche il tuo super sexy coinquilino?"
Incredibile come Vicki sia rimasta colpita da lui dopo averlo visto una sola volta la settimana scorsa: avevo dimenticato l'agenda e lui me l'aveva portata, salvandomi la vita e impedendomi di incasinare la mia giornata sovrapponendo appuntamenti e cose da fare in una spirale di imprecisione e caos.
Inutile dire che lei se lo era mangiato con gli occhi per quei pochi minuti che era rimasto e aveva cominciato a saltellarmi intorno come una cheerleader quando lui, nell'andarsene, le aveva rivolto un suo tipico sorriso. «Ma come fai a non volergli saltare addosso?», «Se vivessi con lui farei in modo che ci fosse un unico turno doccia»
"Sì, ci sarà anche lui"
"Allora non posso che accettare l'invito con gioia!"

Beautiful and DamnedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora