Capitolo 22

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Ero così confusa, in tutti i sensi, quel ragazzo mi fa perdere la testa. Mi fa diventare matta!
"Allora mi dici cosa succede?" Disse Sophia incrociando le braccia.
"Ehm...dopo, non mi va di andare a mensa, mi prendo qualcosa al bar" dissi andando dall'altra parte.
Poi mi prese dal polso.
"Ahia Sophia mi hai fatto male!" Esclamai massaggiandomi il polso.
"Allora vengo con te" disse diretta.
Sbruffai, "se proprio insisti" dissi.
Ci incamminammo verso il bar, camminavamo parallele ma nessuno diceva niente.
"Scusa comunque, forse sono stata troppo aggressiva" disse a bassa voce.
"Tranquilla" dissi.
Ci furono altri 10 secondi di silenzio.
"Ma stai male per qualcosa che riguarada la tua famiglia?" Domandò.
"No..." dissi calciando un sassolino.
"..un ragazzo?" Domandò.
Annuii e poi mi morsi un labbro.
"Zayn" disse. "Ovvio, sempre quell idiota ti far star male" continuò.
"Non parlare male di lui" dissi alzando la voce.
Sophia spalancò gli occhi.
"Isabella calmati! Pochi giorni fa lo odiavi e adesso lo difendi?"
"Ti sei scordata di quello che ti ha fatto per caso?" Disse.
"Hai ragione" dissi spingendo la testa indietro.
Sophia sospirò.
Arrivammo davanti al bar e decidemmo di prendere due gelati. Poi ci sedemmo.
"Mi sto complicando la vita, Sophia devi aiutarmi" esclamai.
"Oggi a scuola cercava di riconquistarmi, mi ha anche dato un bacio!"
"Un bacio?" Disse.
"Si, ma io non lo perdonerò mai e mai per ciò che mi ha fatto, ma lui è l'unico che mi fa battere veramente il cuore" dissi asciugandomi la lacrima che mi aveva appena bagnato la guancia.
"Ma è un coatto...hai visto quanti tatuaggi ha? Se ne sará fatti almeno 10 in più dall'altra settimana...poi i piercing..poi..."
Interruppi Sophia "È proprio per questo motivo che lo trovo così figo" dissi.
"Isabella torna in te" disse Sophia guardando verso l'alto.
"Ma anche io ho i piercing!" Esclamai.
Sophia mi guardò male.
"Ok la smetto...cosa dovrei fare secondo te?" Dissi.
"Devi aspettare...aspettare e vedere come procede. Vedremo Zayn come si comporta" disse.
"Ma non ce la faccio, e se mi continua a provocare?" Domandai.
"Isabella, Zayn fuma le canne. L'80 per cento delle sue azioni le fa senza pensare. Non ti devi fidare di uno come lui. Dimenticatelo!" esclamò Sophia.
"Ma per te è così facile!" Sbotto.
"Forse...perchè tu non ti sei mai innammorata di un ragazzo" dissi.
"Ma...ma cosa dici" disse.
"Senti io cerco di aiutarti in tutti i modi, ma tu o mi ignori o mi rispondi male" continuò Sophia alzandosi.

"Cosa stai facendo?" Dissi.
"Me ne vado. Fatti dare i consigli da Cat, o da Madison o, o non so chi...ci vediamo sta sera a cena" Disse prendendo la borsa.
Si allontanò e io rimasi da sola al tavolo. Non sapevo cosa fare. Venerdì ho un esame ma non mi va di ripassare. Voglio prendere del tempo per me stessa. Mi alzo e usco dal bar e inizio a camminare per i prati del college. Cammino e più mi rendo conto di quanto sia enorme questo campus. Mi fermo appena vedo un laghetto, mi metto sdraiata a terra e mi fumo una sigaretta leggendo Harry Potter, un classico di cui non potrei mai staccarmi. Dopo un' oretta mi addormentai e mi risvegliai con la suoneria del telefono..."mamma, cosa vorrá?" Dissi.
"Pronto?"
"B..bella" disse mia madre balbettando.
"Mamma si, cosa c'è, perchè parli così?
Scoppiò in lacrime.
"Mamma mi fai preoccupare, cosa è successo?" Dissi. Il cuore mi batteva sempre più forte e le mani mi sudavano.
"T..tuo nonno" disse.
"...mio nonno..? Dissi deglutendo.
"Tuo nonno, mio padre è...morto"
A quelle parole mi si blocco il cuore e mi cadde il cellulare dalle mani.
Urlai in modo straziante e le lacrime uscirono a dismisura dai miei occhi.
Ripresi il telefono. "Non è vero. Non è vero" dissi urlando.
Mia madre continuava a piangere.
"E Leonardo?" Domandai.
"L'ho chiamato prima" disse mia madre.
"Io oggi torno, vengo a casa" dissi.
"No amore devi rimanere all'università. Vieni domani al funerale" disse mia madre scoppiando a piangere all'ultima parola.
"Devo abbracciarti"
"Anche io amore...mi manchi. Ci vediamo domani mattina alle 8.00 a casa nostra" disse.
"O-ok. Ciao" dissi piangendo come non mai.
"Ciao amore" disse mia madre chiudendo la telefonata.
...
"Non può essere vero. Isabella è solo un fottuto incubo" dissi alzandomi, presi la borsa e tutte le mie cose per poi portandomi le mani alla testa e correre.

Attraversai metá campus piangendo ma cercavo di non farmi notare. Non volevo stare al centro dell'attenzione.
Non volevo andare in camera. Non volevo incontrare Sophia, allora mi sedetti su una panchina nel posto dove ci piaceva andare a me e a Zayn quando eravamo fidanzati, il posto dove ci siamo conosciuti, il posto sove ci siamo dati il primo bacio. Mi portai le mani davanti a gli occhi e iniziai a piangere più forte che mai, tanto nessuno poteva sentirmi.

Pov Zayn:
Dopo aver mangiato insieme ad alcuni amici non mi andava di tornare in stanza. Non aveva senso. Decisi di farmi una passeggiata nel mio posto preferito pensando a lei. La ragazza che amo, quella che non merito di avere. Mi misi seduto con la schiena appoggiata ad un albero, aprii "orgoglio e pregiudizio" e lo iniziai a leggere, domani c'è la verifica, urlo a pensarci, ma qualcuno mi precedette. Era un urlo straziante di una donna, più che un urlo un pianto. Mai sentito un pianto così straziante. Mi alzai, appoggiai il libro sul prato e decisi di andare verso la direzione del suono. Più mi avvicinavo e più l'urlo era forte, più la voce era riconoscibile, era la voce di Isabella..corsi più forte che mai finchè non trovai Isabella piegata in due su una panchina con tutti i capelli davanti.

"Isabella!" Esclamai.
Corsi vicino a lei e mi misi seduto. Levai i suoi polsi dalla testa. Sollevò la testa. Aveva tutto il trucco colato e i capelli spettinati.
"Non toccarmi" disse urlando.
"Cos'è successo? Dimmelo" esclamai.
"Non...non sono affari tuoi" disse abbassando la voce.
"Dai! Mi farai stare in pensiero tutto il giorno" dissi.
Si girò. "Da quanto ti importa qualcosa di me?" Disse.
"Da sempre. Dal primo giorno che ti ho imcontrata" dissi.
Bella accennò un sorriso, ma poi tornò triste.
Appoggiai il mio braccio su le sue spalle.
"Ora mi dici cos'è successo?" Dissi.
"Mi nonno è morto" disse tagliando corto.
Spalancai gli occhi incredulo. Ero così triste, anche se non l'avevo mai conosciuto intuivo che era un uomo giusto e leale. Sapevo che stava combattendo con la malattia da molto tempo
"Bella, mi dispiace tantissimo" dissi abbracciandola, ma lei si spostò.
"Domani c'è il suo funerale" disse.
"Io vengo con te" escalmai.
"No. Assolutamente no. Tu non l'hai mai conosciuto e con quale titolo vieni? Come parente? No. Come amico? Neanche. Tra l'altro tu non sei ne il mio fidanzato e neppure mio amico" disse.
A queste parole mi si gelò il cuore.
"Dammi una possibilità" dissi.
"Ovvero?" Disse.
"Noi siamo andati troppo di fretta e adesso stiamo rallentando. Mi sono comportato da stronzo, lo so...ma io ho una storia dietro..."
"Sarebbe..?" Domandò Isabella con una voce rauca

Love me harder [Z.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora