Capitolo 24

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Mi staccai dall abbraccio e continuai a prepararmi la valigia ancora leggermente offesa dal pessimo comportamento di Sophia, non mi sarei mai aspettata un atteggiamento del genere da lei, quella che pensavo fosse la mia migliore amica.
"Ma quando tornerai?" Domandò Cat.
"Non lo so, domani...forse" risposi lasciandola nel dubbio.
Andai in bagno per asciugarmi il rimmel calato..cavolo ero proprio in pessime condizioni!
Bussarono alla porta. Sophia aprì.
"Ragazze scusate, c'è Isabella?" Riconobbi subito la voce squillante di Niall e i bisbigli di sottofondo di Liam, Louis e Harry.
"Sì, sta in bagno" rispose Sophia.
"Isa" esclamò Harry
"Possiamo entrare?" Chiese Louis.
"Sisi" dissi dandomi una sistemata ai capelli.
Aprirono la porta e mi abbracciarono.
"Ci dispiace" disse Liam.
"L'abbiamo saputo poco fa da Zayn''
"ZAYN??" strillai.
Non doveva immischiarsi. Gli avevo detto di non dire niente a nessuno.
Annuirono accigliati.
Dopo qualche minuto che si trattennero in camera se ne andarono.
Mancavano pochi minuti alle 18.00. Dovevo sbrigarmi.
Presi la mia piccola valigia e salutai le ragazze baciandole sulle guance.
"Ciao ragazze. Ci vediamo" dissi.
"Domani?" Aggiunse Cat.
Feci un sorriso forzato. "Sì Catherina; domani". Misi il giubbotto e all'orlo della porta mi salutarono facendo un cenno con la mano.
Uscii dal dormitorio femminile e feci una corsa sotto la pioggia verso il parcheggio. Tirava molto vento Che giornata di merda, in tutti i sensi.
"Isabella" sentii da dietro un albero.
L'ombra di un ragazzo. Zayn. Con la sua solita giacca da college.
Andai verso di lui.
"Cosa ci fai qui? Prenderai un raffreddore!" Esclamai.
Rise. "Perfavore. Ogni tanto sembri mia madre" disse.
Ignorai quello che aveva appena detto.
"Perché stai qui?" Domandai.
"Volevo salutarti prima che partissi" disse.
"Alla fine non vieni più domani?" Domandai.
"No. Devo prepararmi per un esame, solo oggi l'ho saputo"
Annuii. "Devo andare. C'è mio fratello che mi aspetta" dissi.
"Ciao" disse Zayn abbracciandomi.
Ricambiai l'abbraccio e lo strinsi forte.
Ci staccammo e mi incamminai. Lui mi fece un cenno di saluto con la mano. Gli sorrisi e ricambiai. Ripresi la mia corsa e arrivai al parcheggio. Mio fratello era appoggiato sulla sua macchina. Portava una giacca di pelle nera. Quando mi vide aprì il portabagagli.
"Dammi" disse prendendo la mia valigia.
"Non andiamo con due macchine?" Domandai.
"No, ti perderesti subito" disse con un ghigno.
Feci un sospiro rumoroso ed entrai in macchina. "Che pazienza che ci vuole con i fratelli" pensai.
Poi entrò anche lui e la mise in moto.
"Scusa se ti ho fatto aspettare qualche minuto in più" dissi.
"Tranquilla" rispose prendendo una gomma da masticare.
"Mi ha trattenuta Zayn..."
"...ma niente di eclatante"
"Domani non può venire" disse Leonardo.
"Lo so. Proprio di questo stavamo parlando"
Annuì e da li ci fu un silenzio totale fino a casa. Ne approfittai per sentire la musica con le cuffiette.
Si era fatta sera ormai. Il cielo era scuro.
Le colline di Hollywood erano diverse dal solito.
"Ed eccoci qui" disse alzando le sopracciglia.
"Citofona tu, io prenderò i bagagli" riprese.

Scesi dalla macchina e citofonai. Dopo pochi istanti aprì mia madre che ci accolse subito a braccia aperte con le lacrime agli occhi. Io e Leonardo rifinimmo per piangere vedendo mamma così triste.
Entrammo in casa. Era in disordine e più fredda.
"Dov'è papà?" Domandò Leonardo.
"È ancora in ufficio, tornerà domani pomeriggio dopo il funerale. Sarà lui a sorvegliare il nonno" rispose mia madre.
"Dormirá da nonno? Nella stessa casa di un morto?" Disse Leonardo disgustato.
"Sta zitto e porta più rispetto" dissi alzando la voce.
"Dai ragazzi, non litigate perfavore" disse mia madre accarezzandomi la schiena.

Trascorremmo la serata così . Seduti a guardarci l'un l'altro.
Mia madre poi accese il camino, per dare quel calore che mancava.
Alle 19.00 mentre mia madre preparava la cena io andai in camera a sistemare le mie cose e mi misi subito il pigiama. Mi sdraiai sul letto e ricominciai a piangere. Non sembrava di stare a casa mia, senza mio nonno, quel corpicino magro seduto sulla poltrona davanti alla televisione che fumava un sigaro, non era più la stessa cosa.
Alle 20.00 precise cenammo.
Alle 21.00 presi il mio computer e mi iniziai a vedere un film horror. Finii per addormentarmi. I film horror non sono più tanto paurosi per me, dopo che ho conosciuto il vero male della vita.

Il giorno dopo mi svegliai alle 8.00, il funerale era alle 10.00. Scesi dal letto e andai a fare colazione. Non c'era nessuno al piano di sopra. Scesi le scale e incrociai lo sguardo triste di mia madre. Era già vestita, di nero ovviamente.
"Buongiorno, ti stavamo aspettando" disse accennando un sorriso.
"Buongiorno mamma" dissi abbracciandola. Leonardo anche stava in pigiama e stava mangiando.
Dopo qualche minuto terminai la mia colazione e salii su per farmi una doccia e per vestirmi.
Decisi di mettermi una camicia nera con dei pantacollant neri e degli stivali neri.
Alle 9.15 ero pronta. Uscimmo di casa e prendemmo la macchina di mamma per poi andare andare in chiesa.

Love me harder [Z.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora