Ricordare

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Per tutto il viaggio dell'andata io e mio nonno rimanemmo in silenzio, nessuno dei due aveva da dire qualcosa, eravamo immersi nei nostri pensieri.
Continuavo nervosamente a stringere e rilasciare i pugni, sudavo freddo e non capivo il perché.
Quando arrivammo davanti all'Accademia, scendemmo dalla macchina e mi bloccai per un momento ricordandomi il giorno in cui mio padre mi aveva portata per la prima volta, all'età di 8 anni, a farmi vedere la casa grande come la chiamavo io
Flashback
-Papà tu lavori qui?-chiesi mentre mi prendeva in braccio senza fare alcuno sforzo
-Si il tuo papà lavora qui, hai visto?-
-Wowwwww è gigantesco! È una casa grande!!!!-dissi entusiasta
Lui rise -Si lo è andiamo dentro?
Fine flashback

-Cam?-mi richiamò mio nonno
Mi girai verso di lui
-Va tutto bene?.-mi chiese preoccupato
Gli feci un debole sorriso -Si andiamo.-

Non appena entrammo fui pervasa da una miriade di sensazioni, belle, brutte, alcune mi spaventavano altre mi rassicuravano
-Camille!-
Mi chiamò il capo di mio padre, mi girai e lo vidi venirci in contro
-Salve generale Ty-disse mio nonno
-Ciao Mitch.-gli sorrise stringendogli la mano
-Come va Camille?-mi chiese
-Bene sono venuta per..prendere le cose di mio padre-dissi tentennando sull'ultima frase
Il colonnello capì il mio stato d'animo e disse -Fai con calma, gira anche tutta l'accademia io e tuo nonno andiamo a bacchettare le reclute- risero entrambi mentre io feci solo un debole sorriso.
Quando se ne andarono, mi guardai intorno e incominciai a camminare per quei lunghi corridoi che sin da piccola mi sembravano infiniti
Flashback
-Questi corridoi sono infiniti?!-dissi sempre in braccio a mio padre mentre percorrevamo quel corridoio
-Si lo penso anche io, secondo te dove portano?-mi chiese incuriosito
-A Narniaaaaa!!-urlai alzando le braccia alla cielo
Ridemmo entrambi
Fine flashback

Finito di percorrere il corridoio principale, arrivai davanti allo spogliatoio dei soldati
-Forza Cam!-sussurrai tra me e me
Posai la mano sulla porta e la aprii piano piano e senza accorgermene ero già entrata dentro.
Mi guardai intorno ricordandomi quel profumo che si sentiva la dentro, sapeva di...pulito e fresco.
Mi incamminai andando dritta verso l'armadietto di mio padre, lessi il suo nome "SETH BROWN", rimasi lì davanti per qualche minuto e poi lo aprì. Appena lo apri rimasi bloccata, mio dio c'era ancora il suo profumo, e tutta la sua roba, notai subito la sua medaglietta, la presi in mano e mi sedetti sulla panca, ricordando
Flashback
-Dove siamo?-chiesi a mio padre mentre mi faceva sedere sulla panca davanti al suo armadietto
-Siamo nello spogliatoio dove tutti i soldati si cambiano cosa c'è scritto qui?-indicò il suo armadietto
-Seth...Brown sei tu?!-dissi entusiasta
Lui rise -Bravissima piccola, e vedi qua dentro? C'è tutta la mia roba da lavoro.-
Io annuì e notai subito una collana lunga che aveva una specie di placchetta -Papà che cos'è quella?-
Indicai con un dito la collana appesa all'interno dell'armadietto.
Lui la prese e si sedette sulla panca accanto a me -Questa è la medaglietta di papà, tutti i soldati ne hanno una, serve per riconoscersi.-mi spiegò e me la porse, io la presi e iniziai a leggere
-Seth...Brown...ma-tricola  15...
Fine flashback

-....73608-sussurrai, mio dio quanti ricordi che potevano esserci in un solo piccolo armadietto come quello!
Posai la medaglia e presi una delle sue t-shirt grigie, la portai al naso e potei sentire ancora il suo profumo
-Quanto mi manchi papà-sussurrai
-Cam?-
Tolsi subito la maglia da sotto il naso e mi girai
-Nonno! Mi hai spaventata-dissi con un debole sorriso
-Scusa tesoro...va tutto bene?-chiese avvicinandosi all'armadietto
Feci un profondo respiro-Non lo so-confessai
Mi posò una mano sulla spalla -Vedrai che andrà meglio.-
Annuì
A un certo punto scoppiò in una piccola risata e io lo guardai stranita
-Perché ridi?-chiesi
Lui prese in mano una maglia di mio padre e me la fece vedere
-La vedi questa toppa?-me la fece vedere, era uno dei pockeman
-Perché aveva un pockeman sulla maglia?-chiesi stranita
Lui mi spiegò ridendo-Quando era diciamo in punizione, la maggior parte delle volte doveva pulire i bagni e capitava che si bucava la maglia, una sera ritornò a casa tu avevi 5 anni, e si lamentò con la mamma e me che aveva di nuovo bucato una maglia e tu arrivasti correndo ad abbracciarlo e gli porsi questa toppa e gli dissi "papà puoi mettere questa sul buchino" scoppiamo tutti a ridere e lui ti abbracciò e chiese alla mamma di metterla sul buco e da quel giorno non l'ha più tolta-disse ridendo
Io iniziai a ridere e quella risata iniziò a essere quasi isterica fino a quando non si trasformò in un pianto, incessante, doloroso, pacifico e liberatorio.

Usciti dall'Accademia sia io che mio nonno rimanemmo bloccati e straniti, tutti i soldati e i colleghi di mio padre erano nel grande cortile sugli attenti. Guardai mio nonno che capì subito cosa stava succedendo, ad un tratto vidi il colonnello Ty avvicinarsi a me con in mano qualcosa che non riuscivo a capire
-Camille questo è per te-mi disse porgendomi ciò che aveva in mano -è il giubbotto militare del soldato Brown, ogni volta che andava in guerra me lo dava dicendomi che se non fosse ritornato avrei dovuto lasciarlo a te-mi disse
Io guardai il giubbotto e subito mi ricordai
Flashback
-Ti piace?-mi chiese mio padre mentre io tracciavo con le dita tutte le toppe militare che erano cucite sulle maniche
-Si!-dissi
Lui mi fece un piccolo sorriso, se la tolse e me la mise addosso
-Ti sta molto bene piccola soldatessa mia!-
Fine flashback

-Grazie- dissi con voce tremante
Il colonnello fece un cenno con il capo e si mise di fianco a mio nonno urlando -Ora!-
Tutti i soldati iniziarono ad applaudire e io mi sentii di nuovo a casa, quella sarebbe sempre stata la mia seconda casa.

Il mio migliore nemico #LoveCoupleSeries1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora