"Caro diaro,
Ora mi trovo su un treno diretto a Torino,sto per tornare lì,dove tutto ebbe inizio. Ho passato, come ho già scritto nelle pagine precedenti,gli ultimi due anni a Roma,mi mancherà tanto quella città cosi bella e ricca di storia,sono stata davvero bene. Lì ho fatto amicizia con altre tre ragazze, sono coetanee,tra qualche settimana mi raggiungeranno a Torino! Non vedo l'ora!"A Torino non stava tornando l'Adele di una volta,ma un'altra, una che ne aveva passate tante,ma sopratutto ne aveva viste tante,anzi...tanti. Adele era diventata una delle prostitute più richieste dalle case di tolleranza "migliori" di tutta la penisola italica.
Erano cambiate tantissime cose,durante la guerra abbandonò quella che doveva essere la sua famiglia, e con essa l'Adele che amava sognare e che soffriva per ogni torto che le veniva fatto. Il suo lavoro anche l'aveva cambiata, a volte non sapeva nemmeno lei chi fosse veramente...
Ad aspettarla alla stazione c'era il suo amante,un uomo potente che aveva perso la testa per lei,nonostante fosse sposato e avesse delle grosse responsabilità.
Alla stazione c'era una spieder rosso fuoco che l'aspettava con il suo amante al volante, sul sedile affianco al suo c'era un mazzo di fiori, abbastanza grande.
Lui la salutò baciandole la mano e lei ricambiò con un sorriso, che mostrava i suoi denti perfettamente bianchi.
"Sei sempre la più bella" disse lui appena finì di salutarla, lei rispose semplicemente dicendo grazie e aspettando che le venisse aperta la portiera della lussuosa macchina.
"È nuova?" Chiese sorridendo.
"Si l'ho comprata apposta!"
"Apposta per me?"
"Si,È un regalo!"
"Oh ma...io non..."
"Non dire altro,è tua! Te la sei meritata!"
Questa frase non era nuova per lei,molti clienti gliela ripetevano, come se fosse stato un animale che aveva eseguito gli ordini.
L'unica cosa che la rincuorava erano le sue amiche o almeno il pensiero del loro arrivo!
"E non è finita qui!" Iniziò lui.
"Ah no?"
"Non ti ricordi cosa mi chiedesti quando stavi a Roma?"
"Mi hai comprato una corona?"
Lei scoppiò in una risata,mentre lui restava basito.
"Fai sul serio?"
"Ma no! So che cosa ti chiesi,mi hai comprato il bordello di cui ti avevo parlato?"
"Si!"
"Meraviglioso"
"Spero che almeno frutti i suoi soldi questo bordello! Sennò avrò speso milioni per nulla!"
"Ti ripagherà bene,vedrai.
Solo,è ancora occupato vero?"
"Beh si,in realtà pensavo di andare oggi a parlare con quella bagascia della proprietaria.."
Adele si girò di scatto verso di lui e gli disse che le avrebbe fatto piacere alleviarlo da un ennesimo impegno,ma in realtà voleva solo avere la rivincita,Torino l'aveva in un certo senso castigata ed ora era venuto il momento di rilanciare,anni prima si era promessa che lì ci sarebbe tornata da padrona e non da schiava. Era la sua rivincita contro chiunque l'aveva sfruttata,poi una volta concluso l'affare del bordello,sarebbe passata alla sua pseudo famiglia e questa volta non sarebbe stata per niente gentile.
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"Una vita da nascondere"
RandomItalia,anni '50, anni divisa tra la fine delle guerra e l'inizio del boom economico. Questa è la storia di come una donna che ,tra le mille difficoltà e i mille dispiaceri,riesca ad affrontare di petto tutto quello che le capita, camminando a test...