Capitolo 3

112 10 2
                                    

Salve!

Stash

Mentre racconto alcune delle mie avventure, noto la signorina che poco fa mi insultava, é dalla parte opposta, e sta guardando fuori. "Vi prego di scusarmi un attimo" dico alle tre ragazze che ho intorno. Che poi, ragazze, avranno sì e no sessant'anni. Vado verso di lei, ma la sua voce mi blocca. "Se ne vada." Torno indietro.

Una settimana dopo

Maria

La settimana con i miei cugini é passata bene, ma ora si torna alla solita monotona vita in città. Entriamo in casa, corro in camera mia a lasciare la valigia. Stash non ha mai mangiato in questa settimana, é molto più magro di quanto non fosse già. Ma a me non importa. "Scusi, posso parlarle?" Il ragazzo entra in camera. "Mi dica." Mi siedo sul letto, aprendo la valigia. "So che lei mi odia, so di essere un poveraccio, so che lei é una principessa, e che non mi aiuterà mai. Ah, é inutile... lasci perdere."
Se ne va. Curiosa, esco dalla mia stanza e mi dirigo verso la porta marrone della sua. Busso, sperando che mi faccia entrare. "Avanti." Grida. Entro nella stanza azzurra, andando verso di lui. "Dimmi tutto... puoi parlare, mia madre é da una sua amica."
Sono stranamente interessata a quello che ha da dirmi. "Mi chiedevo se lei potesse... insomma..." Si blocca. "Ha... fame?" Annuisce, guardandomi. Mia madre é cattiva quando vuole. "Stia tranquillo Fiordispino... ci penso io. Cosa vuole?"
Mi sorride "Non importa, una cosa qualsiasi." Annuisco e mi dirigo verso la porta, ma mi blocco. "Non creda che io le voglia bene in qualche modo." Dico, poi vado via.
La cucina é piena. Cerco delle cose abbastanza grandi e sostanziose.

Dopo aver preso gli alimenti, vado dal ragazzo. I miei tacchi fanno rumore sul pavimento del corridoio. Entro nella stanza. "Tenga, sono le cose più buone che sono riuscita a trovare." Sorride ampiamente, poi indica un piatto. "Cos'é?" Osservo bene, poi capisco. "Caviale... puzza, ma é buono" Gli sorrido appena. "Scusi, mi può fare compagnia? Non so mangiare da solo..."
"E prima con chi mangiavi?" Assaggia le sfere nere, guardandomi contento. "Bhe... con lo spirito di mia madre... ma ora, non so il motivo, é sparita." Sento l'istinto di avvicinarmi. Mi guarda e sorride. Sorrido anche io. "Allora... sai leggere?" Chiedo, giusto per parlare. "Certo..." Finisce le uova di pesce e mi passa il piatto. "Grazie. Grazie veramente." Mi abbraccia, ma lo allontano. "Scusa, non volevo" lo rassicuro, per poi andarmene.

Trallallero scusate l'assenza... ma ho una miriade di impegni tra canto, scuola e palestraaa...
Eh bhe, anche quella rompiscatole di mia madre e quella emerita stronza (scusate il termine) di mia sorella.

In ogni dove- Stash FiordispinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora