Twitter; C. H.

2.1

Due mesi.
Due mesi senza Calum.
Due mesi tristi.
Due mesi che non vivevo.
Due mesi che trattavo male mamma e Sammy e Nate.
Due mesi di brutti voti e silenzi durante le interrogazioni.
Due mesi d'inferno.

Due mesi in cui mi sono resa conto di quanto Calum mi cambiasse, mi rendesse felice.
Due mesi in cui ho praticamente imparato a memoria le conversazioni con lui.
Due mesi di notti insonni.
Due mesi di urla e pianti.

Questo è l'amore?
L'amore è sofferenza e disperazione.
Vaffanculo a quelli che dicono che il vero amore è per sempre e supera tutto.
Perchè se non fosse amore io, così come ora, sarei fuori a leggere sotto l'albero al parco dove vado, o meglio andavo, spesso.

E non importa da quanto ci conoscessimo realmente, io l'amo.
E continuo ad amarlo.
E continuo a mandarlo a fanculo per avermi fatta innamorare.

"Elizabeeeth!" mamma urla dal salotto.
"Cosa?" urlo rispondendo
"Abbiamo ospiti!" risponde ancora.

Non ho avuto voglia di vedere nessuno per due mesi. Chi cazzo è?

Mi alzo dal letto con fatica e mi infilo le mie pantofole.
Cammino svogliamente fino alla sala e lo vedo.

E non mi interessa quante volte l'ho mandato a fanculo o ho detto di odiarlo, perché ora come ora, ho dimenticato improvvisamente tutto il dolore provocato da lui.

Ci guardiamo negli occhi qualche secondo ed una lacrima esce dal mio occhio sinistro.

Prendo una specie di rincorsa e gli salto addosso.
Potrei giurare che non se l'aspettava.
Probabilmente si aspettava di dover preparare un discorso da diabete per farsi perdonare.

Ma lo stringo.
Lo stringo forte, come se potesse scomparire da un secondo all'altro e io svegliarmi.
Non sono sicura che abbia capito il significato fino a quando non lo sento stringermi così forte che potrei soffocare.

"Non te ne andare. Ti prego." sussurro con la testa incastrata nell'incavo del suo collo.
"Te lo prometto." risponde