Un dolce risveglio...

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Alberto, ancora addormentato, sentiva un vocio lì vicino. Le foglie sugli alberi venivano scostate lentamente dal lieve vento. Le piante secche lì vicino venivano calpestate molto velocemente, troppo veloce per una sola persona. Le voci si sentivano più forti e più chiare. Riconosceva quelle voci: erano quelle dei vicini che si alzavano presto per dare da mangiare alle galline. Nonostante la casa fosse così lontana sembrava che fossero vicinissimi. Alberto decise di svegliarsi. Si era addormentato abbracciato al suo amico. Non gli dispiaceva. In fondo, erano amici. Ad Enzo batteva fortissimo il cuore. Era bello vederlo mentre dormiva. "I capelli castano chiaro e gli occhi verdi scuri gli davano un'aria così da ragazzo innocente che nessuno avrebbe resistito. E tra l'altro è così dolce e disponibile. Chi non lo vorrebbe tenere tra le braccia almeno una volta o per un'ultima volta?". Questo pensiero s'interruppe quando vide che si stava per svegliare. "Oddio, si sta per svegliare! Non devo pensare a queste cose. Pensa a come andare a scuola invece! E se... si svegliasse abbracciato a me...?". Non aveva più tempo per progettare: Enzo era sveglio. Vincenzo si svegliò lentamente e vide che Alberto lo stava fissando e gli chiese con un tono un pò assonnato:" Berti ma perchè mi stai fissando?"
B:"Hai uno scarafaggio sulla testa"
E:"ODDIO CHE SCHIFO!" e saltò in aria
B:"No scusa.. era solo la tua faccia" disse in modo molto divertito. E:"Non è per niente divertente"
B:"Per te no ma per me si" e gli fece la linguaccia che poi fu ricambiata.Si misero a ridere a crepa pelle.
Enzo fu invaso dalla cupezza ed abbassó il capo.
B:"Cos'hai "
E:"Ho un grande problema..."
B:"Cos'é successo?"
E:"Come ci arriviamo a scuola?"
B:"..." E:"..."
B:"MI HAI FATTO PREOCCUPARE PER NIENTE!"
E:"Ma oggi la prof mi doveva interrogare e avevo studiato! Una volta tanto vorrei avere ottimi voti..."
B:"Ne hai sempre pessimi" una smorfia si crea sul suo viso
E:"Già..." "Comunque che ne dici di saltare la scuola oggi?"
B:"Ma non volevi andare interrogato?"
E:"Bhà... ci vado la prossima volta. Dove andiamo?"
B:"Dove vuoi tu"
E:"Allora seguimi!"

Enzo ha preso per il polso il suo amico e lo portó a casa sua. Berti un pó esitante, fece quel che faceva il suo amico: sistemare le proprie cose e una doccia.
E:"Berti senti, ci facciamo una doccia. Usa pure la mia roba. Non c'é problema. La puoi anche tenere non é un problema. Intanto mi faccio io la doccia. Tu intanto simula che abbiamo dormito qui sennó chi la sente a mia madre?!"
B:"Già..."

Enzo si tolse la maglietta di fronte al suo amico che distolse subito lo sguardo un pó imbarazzato.
E:"Che c'é? Ti vergogni? C'é qualcosa che non mi hai detto?" Con un piccolo sorrisetto tipico deglu scienziati pazzi quando completano la loro opera.
B:"..."
E:"E dai che sto scherzando! Quanto sei permaloso! Volevo solo scherzare!" Vorrei tanto che ci fosse sotto qualcosa...
B:" Efffettivamente qualcosa c'é..."
E:"Ossia...?" Oddio me lo sta dicendo!?
B:"La tua puzza! Va a farti una doccia!" Non é vero, sono bisessuale ma non te lo voglio dire per non rovinare la nostra amicizia, sei l'unica persona a cui voglio bene e ho sentito che sei omofobo.
E:"a certo..."
B:"Dai muoviti che devo fare anch'io la doccia!"

Enzo entrò nel bagno e aprì l'acqua calda. Si sentiva un rumore di passi provenire dalla scala. Era la madre di Enzo, cosa fare?

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