Parte 11

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ANDREA'S POV
- Pronto? Sofia? - ha riattaccato. Dice di stare calmo, ma come posso dal momento che non so dov'è, con chi è e cosa sta combinando? Nella mia testa iniziano ad affollarsi mille pensieri, che sia con quel tipo famoso... come si chiama... Favij ? Nah impossibile, questa città è immensa, non lo incontrerebbe neanche se stesse qui per un anno. O forse questo è solo quello che voglio io?
Vanessa esce dal bagno seguita da una nube di vapore. Mi inquieta parecchio questa ragazza.

- Allora, hai parlato con Sofia? - non capisco come faccia ad essere così tranquilla.
- Sì, ci ho parlato con la tua amica. Non ha voluto dire niente, anzi, solo che non sarebbe tornata stanotte - dico visibilmente nervoso.
A queste mie parole finalmente dà segni di preoccupazione, almeno credo. Non conosco le sue espressioni, è una tipa strana. Ha inarcato le sopracciglia, ha fatto una smorfia arricciando le labbra, poi ha sorriso.
- Immagino che abbia trovato quello che cercava - ma che sta dicendo? non può essere.
- Spiegati - dico iniziando a battere il piede nervosamente per terra.
- Beh, non dà confidenza a nessuno, la conosco. Quindi secondo me ha incontrato Lorenzo. Quello che non mi spiego è come mai stia fuori per tutta la notte - eh sai carina, me lo stavo chiedendo anche io. Si siede sul divano e accende la tv, nel frattempo aspetto che mi dica qualcosa in più.
- Perchè mi fissi? Non hai niente di meglio da fare? - mi domanda, poi continua - Siediti e stai tranquillo, domani chiederai direttamente a lei.
Sarà stupida ma anche stavolta ha ragione. Mi rassegno e iniziamo a guardare insieme Mr Bean.

SOFIA'S POV
Lorenzo è intento a registrare, visto tutto dal vivo è strano e mi viene quasi voglia di aprire un canale anch'io e fare video. "Sì, Sofia, sogna. Cosa intendi registrare? La tua giornata sul divano? Il tuo non saper giocare a nessun videogioco? O magari un documentario su quello strano esemplare di Andrea lo psicopatico? Sogna" la mia coscienza sta diventando sempre più antipatica.
- ... e noi ci rivediamo in un prossimo video. Bella ragazzi! - è la settima volta che ripete questa frase, avrà fatto cadere quel telecomando così tante volte che potrebbe funzionare solo facendogli un elettroshock. Finalmente riesce a prenderlo e poi fa una pausa.
- Allora? Come ti senti? Spero che l'aspirina abbia fatto effetto perchè se no denuncio mia madre - dice venendo a sedersi di nuovo sul letto bloccandomi le gambe. Sarà pure uno stecchino, ma pesa.
- Non può scendere la febbre così velocemente, ma sto un po' meglio, grazie - dico ridendo. Prendo cat mario e inizio a giocherellare con le sue orecchie. Lorenzo mi sta fissando, non so che aspetto orribile ho in questo momento ma ho distolto lo sguardo dall'imbarazzo e ho iniziato a guardare di nuovo i suoi capelli. All'improvviso mi torna in mente quella frase che aveva detto prima della telefonata di quello scocciatore di Andrea. Non so se ricordarlo anche a lui... sono troppo curiosa, che cavolo!
- Sofia - dice risvegliandomi dai miei pensieri.

- Prima abbiamo interrotto qualcosa - fa.
Perfetto cervello, vedi? Ce l'abbiamo fatta, adesso ha pure poteri telepatici. Dovrei scrivere un libro: "Sofia che impazzisce parte 356".
- Sì infatti, che dovevo dirti? - ecco che ricomincia la sensazione strana.
- Ragazzi eccomi, sono tornata, vi ho portato qualcosa da mangiare per cena - ben tornata sfiga, ti aspettavo, vuoi cenare con noi? Sai, cara, prima o poi vincerò io, continua a divertirti finchè puoi. "Parte 357".

- Come stai Sofia? Se vuoi ho preso anche delle caramelle per la gola, nel caso in cui dovessi avere problemi. Ah e il termometro tienilo sempre vicino. Qui ci sono le aspirine e ti ho preso dei vestiti di ricambio - dice uscendoli dalla busta - So che non sono il massimo ma per casa dovrebbero andare bene, se ti stanno stretti dimmelo però. Tu Lori, non fare l'asociale e stai sempre con lei e adesso vado, se avete bisogno chiamate.
Devo ammettere che queste attenzioni da mamma mi mancavano.
- Grazie mille per tutto, davvero - dico. Mi è venuta un po' di nostalgia ripensando a quando ero piccola e ancora mia madre non era impegnata con il lavoro come lo è adesso.
Mi intristisco e sembra che Lorenzo lo abbia notato.
- Che cosa è successo nella tua testolina in questi tre minuti? - appunto. Però almeno mi ha fatto sorridere.
- Niente, ricordi - non so se è giusto annoiarlo.
- Che ricordi? E dai, starai qui fino a quando non ti riprenderai, almeno sfruttiamo il tempo per conoscerci - sospiro, vorrei abbracciarlo ma il mio essere me, me lo impedisce. Sono divorata dalla timidezza, ho paura anche di dargli fastidio stando da lui, figuriamoci se io febbricitante mi metto ad abbracciarlo rischiando di mischiargli qualcosa...

- E va bene... semplicemente tua mamma è una persona speciale. Mi ha ricordato quando ero piccola e mia madre mi permetteva di dormire con lei nel letto. Mi costringeva a prendere l'antibiotico - rido ripensando che era così disgustoso che una volta l'ho sputato nelle sue pantofole - però subito dopo mi dava una caramella per far passare il brutto sapore...
Mi fermo un attimo perchè inizia a girarmi di nuovo la testa e abbasso lo sguardo. In questa frazione di secondo mi ha preso per le spalle e mi ha spinto a sè. Un abbraccio di quelli che, vi giuro, se mi chiedete "Quante giraffe ci sono in un recinto che contiene solo tre giraffe" vi rispondo quindici. Di quelli che se mi apriste la testa, vedreste un babbuino che scarabocchia sul famoso foglio bianco.
- Tu sei meglio di una caramella - dico ancora con la faccia affondata nella sua maglietta.

- E tu hai di nuovo la febbre alta.

LORENZO'S POV
Quando mia madre è uscita mi sono girato verso Sofia. Ha i capelli scombinati e un'aria da "sono bella lo stesso, inutile che provi a trovarmi difetti perchè non ne ho", tipo. Però ha uno sguardo piuttosto spento, probabilmente è il momento di chiedere qualcosa su di lei.
- Che cosa è successo nella tua testolina in questi tre minuti? - ha riso ma non voleva dirmelo, però siccome sono un fottuto genio alla fine l'ho convinta.
Come pensavo non ha una situazione familiare delle migliori, eppure è venuta fin qui, per me, e si è pure beccata l'influenza. A un certo punto smette di parlare, forse si sente male. Sono rimasto a guardarla per un po', non so se sia il caso ma dopo vari conflitti nella mia testa di "Lo faccio o non lo faccio, lo faccio o non lo faccio.." l'ho fatto. L'ho avvicinata a me e l'ho abbracciata. Non ho idea di cosa stia pensando adesso. Forse semplicemente vorrebbe uccidermi o magari tra poco mi allontana e mi lancia una sedia, me lo aspetterei. Però non ha fatto niente di tutto questo. Ha appoggiato la testa sul mio petto e quindi si è sicuramente accorta che il mio battito sta andando a mille.
- Tu sei meglio di una caramella - farfuglia continuando a stringermi.
- E tu hai di nuovo la febbre alta - dico rendendomi conto che ha ripreso a scottare, però spero che non si dimentichi di questo momento.



Favij // Non sto sognando (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora