Parte 23

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SOFIA'S POV

Apro gli occhi, trovando accanto a me la chioma di capelli arruffati di Lorenzo. 
Siamo rimasti abbracciati per tutta la notte, per un attimo avevo dimenticato tutto, mia madre, la partenza, il fatto che non lo avrei rivisto per molto tempo... 
Al mio risveglio sono stata letteralmente scaraventata con forza nel mondo reale, anche la mia coscienza si è rifiutata di affrontare la situazione ed è fuggita via. 
Brava, traditrice. 
Allungo un braccio e prendo il cellulare per vedere che ore sono, quando mi rendo conto di non aver avvisato ancora Vanessa di quello che è successo ieri "Eh direi... hai pianto così tanto che mi hai allagato la casa!" Oh eccoti, sei tornata, mentre che ci sei esci, fai un giretto e poi ritorni, sai com'è, ormai sei così!
Devo smetterla di dialogare con me stessa.
Compongo il suo numero preparandomi in testa un discorso abbastanza breve per farle capire tutto in fretta.

- Pronto? - 
- Andrea ma perchè rispondi sempre tu ad un telefono che non è tuo? - 
- Va be che male c'è? Comunque, Vanessa sta dormendo, è successo qualcosa? - ha iniziato ad assumere il suo solito tono preso dal panico. 

- Sì - non lo avessi mai fatto...
- Oh mio Dio ti ha fatto qualcosa? Dove sei? Ti hanno rapita? Hanno ucciso Lorenzo e ti hanno chiusa nel retro di qualche furgone? Ti hanno sparato? I ladri in casa? Sofia dimmi dove sei e ti vengo a prendere... mio Dio... -
- ANDREA! Santo cielo calmati, ma che problemi hai? - come posso dirgli tutto se basta una parola per farlo andare fuori di testa?
- Okay, okay, sono calmo. Che è successo? - sembra iniziare a ragionare, forse. 
Spero.
- Dovrei dirlo a Vanessa ma... siccome non c'è tempo glielo racconterai tu molto velocemente. Mia madre è a Firenze, devo raggiungerla prima che parta e devo farlo oggi, hai capito? - 
- Cosa? Tua madre? - 

- Sì Andrea, ti spiego dopo, adesso sveglio Lorenzo e vi raggiungiamo - chiudo facendo un respiro profondo. 
Quant'è difficile smettere di pensare al lato negativo di tutta questa storia... "Parecchio", non cominciare.
Butto letteralmente giù dal letto Lorenzo e ci fiondiamo fuori dalla porta.
Abbiamo corso per tutta la strada poi appena siamo arrivati a casa della zia di Vanessa, lui si è lasciato cadere tramortito sul divano.
Inizio a preparare il trolley mentre racconto i particolari a Vanessa.

- Ovviamente io e Andrea verremo con te, ma tu sei sicura di voler partire adesso? - 
- Sì Vane... se ne andrà domani, devo riuscire almeno a salutarla... - chiudo la cerniera e metto il lucchetto, ho un nodo in gola che non se ne va. 

LORENZO'S POV

Hanno tutti e tre i bagagli pronti, il taxi aspetta sotto casa. 
Prendo il trolley di Sofia e lo carico nel porta bagagli.
Mi giro a guardarla, tra poco salirà in macchina e chissà per quanto non la vedrò. 
Mi osserva come sempre con dolcezza, indossa una maglietta che le ho dato a casa mia per cambiarsi e sembra più un vestito su di lei.

- Ci rivedremo presto, prestissimo - le dico intrecciando le mie dita alle sue, annuisce stringendo le labbra. 
- Nooo Sofia non piangere ti prego, non farlo, nooooon farlo, se lo fai poi lo faccio anch'io, e se lo faccio anch'io poi comincia anche Andrea per com'è sensibile, e poi magari anche Vanessa e il tassista. Quindi no, per favore - la abbraccio tirandola a me e le accarezzo i capelli.

- Respira e pensa che il tempo passerà in fretta - le dico.
Seguendo ciò che le ho detto ha fatto un respiro profondo, e in mezzo ai borbottii di Andrea "Uffa state perdendo troppo tempo... poi il tassista ci lascia qui" l'ho baciata.
Stavolta non come al solito, no.
Questa volta volevo farle capire che io ci sarei stato nonostante la lontananza e il tempo.
- Non è l'ultimo - mi ha sussurrato all'orecchio, dopo di che è entrata in macchina.
Sono rimasto a fissare quel taxi fino a quando non è sparito all'orizzonte tra la confusione, adesso mi sento davvero vuoto. 
Non se n'è semplicemente andata da casa mia, questa volta se n'è andata sul serio, chilometri lontano da me. 
Cammino calciando un sassolino che mi trascino dietro da un po'.
Arrivato a casa salgo svogliatamente le scale, apro la porta di ingresso e rileggo il primo messaggio che Sofia mi aveva mandato tempo fa su Facebook "Ciao Lorenzo, sono Sofia, tremo scrivendoti il messaggio perchè ho appena scoperto che dopodomani verrò a Torino. Sono matta se penso che risponderai, perciò dico solo che spero con tutto il mio cuore di incontrarti. A presto". Sorrido pensando che beh... ce l'ha fatta ad incontrarmi, eccome se ce l'ha fatta... 

Lo mando a Sofia, aggiungendo sotto "Riscrivilo appena tornerai da me, sarà divertente". 

SOFIA'S POV

L'aereo sta per decollare e io mi sento come se una mano gigante mi avesse preso la testa tra pollice ed indice e avesse iniziato a farmi roteare come le pale di un ventilatore per poi buttarmi per terra e calpestarmi. 
Strana similitudine, ma non saprei come altro descrivere il mio stato d'animo. 

Ho spento il cellulare appena mi sono seduta, e sto facendo il grave errore di guardare fuori dall'oblò. 
Vedere la città che diventa sempre più piccola man mano che si alza la quota, pensare che fino a due, forse tre ore fa ero insieme a Lorenzo, consapevole che mi sarebbe mancato... non mi aiuta a stare meglio.
- Sofi? Tutto bene? - chiede Vane prendendomi per mano, annuisco.
- Tutte le volte che vorrai tornare a Torino io ti ci porterò - dice.

Io mi giro e appoggio la testa sulla sua spalla - Lo sai che ti voglio bene vero? - sospiro. 
Andrea già dorme... 
Chiudo gli occhi anch'io e inizio a canticchiare Hakuna Matata ricordandomi di quando avevo la febbre e Lorenzo ha iniziato a cantarmela.
Non devo lasciarmi angosciare dalla nostalgia, non ci siamo mica detti addio... anche se sarà difficile lo stesso. 

Favij // Non sto sognando (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora