Fireworks

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"Se i miei calcoli sono esatti, se sono morto quando pianificavo di morire, se tu hai mantenuto la promessa che mi facesti, oggi è l'ultimo giorno dell'anno.
Ti avevo chiesto di aprire questa lettera proprio oggi e non è un caso, tu lo sai Tommy:io amavo il capodanno. Penso che oggi sarei stato felice e voglio che tu sia  felice anche per me.

Hey, fammi un'ultima promessa:
Non piangere, non voglio che lo fai.
Non ti nego che io stia piangendo mentre scrivo queste stupide righe ma quando tu starai leggendo spero che per te il dolore sarà ormai solo un ricordo.
Spero tu non ne abbia sentito troppo.

Sono passati sette mesi Thomas, è tanto tempo. Io me ne andrò tra tre giorni e spero che il posto dove andrò, ovunque sarà, non cancelli la mia memoria, un'altra volta.
Perché se c'é un modo per morire veramente è dimenticare ed essere dimenticati.
Non voglio che tu piangi ancora, voglio che sorridi quando pensi a me.
Quando pensi a noi.
Pensa ai momenti belli, tutti quelli passati insieme e tienili sempre con te.
Io ormai vivrò nei ricordi, tuoi e di altri amici, tu vivrai ancora ma nel mondo reale; non voglio che anche tu vivi nei ricordi del passato perché tu sei ancora vivo.
Tommy continua a vivere.

Se ti conosco bene oggi non festeggerai il nuovo anno, starai nel nostro appartamento ad ascoltare musica deprimente.
So di non poterti convincere ad uscire o andare ad una festa, anche se ti farebbe bene, ma ti chiedo un'ultima favore Thomas e questo devi farlo per forza:
Questa notte, a mezza notte, esci in balcone e guarda i fuochi d'artificio.
Osservali e sorridi, voglio che sorridi; io sarò lì con te, te lo prometto Thomas, io ci sarò.
Se è vero quello che mi dicevi sempre, se è vero che mi ami, allora mi riconoscerai tra i fuochi.
Te lo prometto Thomas, ci rivedremo questa notte.

Solo tuo, Newt.

Ps. Ti amo"

Thomas aveva gli occhi umidi mentre leggeva la lettera che il suo amante gli aveva lasciato prima di andarsene.
I calcoli di Newt erano stati esatti: era morto tre giorni dopo aver scritto quelle righe e Thomas aveva aperto il suo ultimo messaggio proprio il giorno di capodanno.
Arrivato in fondo alla lettera il ragazzo moro non riuscì a nascondere le sue emozioni e un pianto disperato lo colse.

Newt era morto ormai da ben sette mesi ma Thomas, o Tommy come soleva chiamarlo il suo amante, non riusciva ad andare avanti.
Chiuso in casa da sette mesi, mangiava il minimo indispensabile per poter sopravvivere da sette mesi, si ripeteva sempre la stessa domanda da sette mesi: "Se muoio raggiungerò Newt?"

Mancavano pochi minuti alla mezza notte e Thomas non voleva ignorare l'ultima richiesta del ragazzo che amava. Si sistemò nel piccolo terrazzo del loro appartamento portando con se una sedia di legno e una coperta pesante. Stringeva in mano la lettera come se quel pezzo di carta potesse sparire da un momento all'altro; per Thomas era un ricordo troppo importante, l'unico ricordo materiale che gli restava di Newt.

Thomas guardava il cielo quando la prima luce colorata attraversò il cielo illuminandolo.
"Questo non è Newt" pensò il ragazzo moro dopo che il fuoco fu passato.
Altri ne seguirono, sempre più belli, sempre più vivaci e festosi.
"Nessuno di questi è Newt" pensava Thomas.

Il conto alla rovescia era ormai finito da alcuni minuti, il nuovo anno aveva preso il posto di quello precedente.
Non sarebbe stata la stessa vita per Thomas.
Esattamente un anno prima il ragazzo moro era sdraiato su un prato umido, leggermente brillo, abbracciato al suo amato Newt. Insieme guardavano i fuochi danzare e si sussurravano dolci promesse segrete.
Thomas non avrebbe mai pensato di ritrovarsi in quelle condizioni soltanto un anno dopo. Non aveva mai immaginato la sua vita senza Newt. Ora era solo.

- Tommy passami una sigaretta, anzi passami il pacchetto, è nella tasca dei jeans - disse Newt assonnato ma felice al ragazzo steso affianco a lui. Quella era stata la loro prima volta, entrambi erano esausti ma non si erano mai sentiti così felici e completi.
Thomas fece una smorfia di disapprovazione mentre tirava fuori la scatolina bianca dai pantaloni del suo ragazzo.
- Se continui così ti consumerai tutti i polmoni, perché non provi a smettere Newt? - domandò seriamente preoccupato.
- Ci proverò Tommy, te lo prometto - sorrise il biondino e quando il suo ragazzo gli passò una sigaretta lui la posò sul comodino, spense la luce e ricominciò a baciare Thomas.

Newt aveva provato a smettere ma era troppo tardi. Lui lo sapeva che non poteva fare più nulla ma non volle dirlo al suo amante fino al giorno in cui svenne per strada perché gli mancò il respiro.
Thomas, dopo aver scoperto che il suo ragazzo aveva un tumore ai polmoni, aveva sempre continuato a vedere il lato positivo delle cose, o almeno questo era ciò che dimostrava a Newt, che gli dimostrò fino alla fine.
Poi l'ultimo giorno pianse quando il biondo gli consegnò la lettera e non si alzò più da qual lettino d'ospedale.
Thomas non si riprese più.

Una piccola scintilla attraversò il cielo notturno ed esplose in un'infinità di colori. In quei pochi secondi Thomas poté riconoscere tutte le tonalità del blu, del verde, del rosso e si concentrò sui colori pieni di vita che lo resero veramente felice e meravigliato dopo tanto tempo.
Il moro stava trattenendo il respiro e poteva sentire i brividi lungo la schiena.
Per la prima volta sorrise al suo ricordo.
Thomas riuscì a fermare una lacrima e sussurrò: Ti amo anche io Newt.

Fine.

Scrivete cosa ne pensate.
Se questi racconto breve piace probabilmente ne scriverò altri.

||Hollynka

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