In another life - Midez - Raccolta AU

PartnerInCrime!AU - Dove si deve uccidere il proprio complice.

Sapeva cosa avrebbe dovuto fare. Lo aveva pianificato sin dall'inizio.

Eppure adesso era lì, in giacca e cravatta, come al solito, che guardava l'altro cercando solamente di allontanare quell'idea. Sentiva il peso dell'arma che portava al fianco spingere verso il basso, richiamare la sua attenzione, come per ricordargli quale fosse stato il piano originale, quale fosse stata la sua intenzione quando quell'enorme truffa era iniziata:uccidere il suo complice.

Mika lo aveva conosciuto una sera, in un locale dagli interni impregnati di puzza di fumo e abitati da uomini dai loschi sguardi e peggiori idee. Gli era sembrato perfetto per quel piano; i tatuaggi che gli ricoprivano gran parte del corpo lasciavano percepire che fosse nato e cresciuto per la strada, il piercing tra gli occhi gli dava un'aria di sfida, il tipo perfetto, per l'appunto. Lo avrebbe sicuramente aiutato con la promessa di una ricompensa in denaro.

E così era stato.
Si era presentato con il nome di Fedez, falso nome, ovviamente, aveva pensato l'altro.

Il 30% del bottino era bastato al ragazzo per unirsi alla causa di Mika. Il piano era svaligiare una nota gioielleria che faceva angolo in una piccola strada, conosciuta principalmente per quel negozio. Avrebbero dovuto concentrarsi sul denaro liquido, e prendere solo quello, lasciando i gioielli al loro posto, dato che non sarebbero riusciti a rivenderli, aveva spiegato Mika all'altro.

Una volta scattato l'allarme avrebbero avuto poco tempo per raccogliere i soldi e scappare. Il ritrovo, se si fossero persi di vista durante la fuga era il parcheggio sul retro del locale dove si erano conosciuti.

L'ultima parte del piano era quella di non lasciare testimoni, dato che già una volta Mika aveva dovuto affrontare una giuria per colpa dell'indiscrezione del suo complice,ed era quindi dovuto fuggire in Italia; l'unica soluzione era uccidere il ragazzo, ma questo ovviamente lui non lo sapeva.

Eppure adesso, Mika, si trovava lì, da solo, a lottare tra sè e sè,combattuto tra la speranza di vedere arrivare in quel dannato parcheggio il ragazzo o non vederlo mai più e non dovergli sparare una pallottola nella testa. Perchè sapeva che era quello che avrebbe dovuto fare.

Eppure una parte di lui, senza alcun motivo specifico non voleva farlo.

-Sono qui.- Sentì l'urlo esausto di una voce affannata. -Non ti ho abbandonato.- Aggiunse la voce del ragazzo che era finalmente arrivato al punto di ritrovo dopo una lunga corsa.

-Lo dovèvi fare.- Sussurrò a se stesso Mika mentre l'altro appoggiava le mani sulle ginocchia tentando di riprendere il respiro.

-No, voglio imparare ancora.- Rispose quello tra un respiro pesante e l'altro alzando leggermente la nuca che prima aveva abbassato per la stanchezza. Evidentemente lo aveva sentito.

 -Da te.- Aggiunse poi riabbassando la testa mentre i suoi respiri si regolarizzavano lentamente.

Mika lo guardò ancora qualche secondo.Quel ragazzo era così felice, eccitato di aver vissuto la sua prima(e chi l'avrebbe mai detto) rapina, riuscita, grazie all'esperienza dell'altro, perfettamente. Il cuore di Fedez pompava all'impazzata,non riusciva a stare fermo su due piedi e passava continuamente il peso da uno all'altro mentre stringeva i pungi, mettendo in evidenza i muscoli e le vene delle braccia, solcate da inchiostro colorato.

Mika fece scorrere la mano sulla pistola che portava al fianco e subito avvertì il freddo metallo,così in contrasto con la gioia del ragazzo che si trovava ad osservare.

Aveva già ucciso prima di allora, ma mai in modo così freddo, così spietato; mai un ragazzo che lo guardava con ammirazione e rispetto. Mika riusciva quasi a vedersi riflesso nei suoi occhi e si vedeva brillante, forte, fiero, come lo vedeva lui.

Impugnò l'arma e la puntò contro Fedez che subito modificò il suo sguardo. Adesso lo guardava spaventato; l'adrenalina era ancora lì, appena nascosta dal terrore,ma pronta ad entrare in azione e farlo scappare via.

-Non lo fare. Tu non arrivare lontano tànto.- Disse con una grammatica più sbagliata del solito.

-Zio, calmati.- Esclamò il ragazzo indietreggiando lentamente con le mani aperte e alzate in segno di resa. Gli occhi sgranati e impauriti saettavano tra l'arma e l'uomo che la impugnava, per il quale, solo qualche minuto prima, era disposto a salvare a qualunque costo.

-Io non posso lasciare te in vita. You know too much.- Aggiunse con la voce rotta. La pistola tremava nelle sue mani provocando un'insopportabile e stonata armonia metallica.

-Io non dirò niente. Possiamo andarcene insieme. Lavorare insieme. Diventare partner.-Propose Fedez inginocchiandosi davanti a Mika, sapendo che l'idea di scappare avrebbe solo portato ad un pessimo finale, soprattutto per lui.

-Partner in crime.- Precisò poi alzandolo sguardo e incrociandolo con quello dell'uomo che gli puntava la pistola alla nuca, mentre una lacrima di terrore gli attraversava la guancia.

Mika lo fissò per qualche istante, allettato dall'idea di condividere con quel ragazzo la sua vita futura da criminale, insegnandoli i trucchi migliori e pianificando con lui le strategie vincenti. L'arma ancora puntata alla sua testa, gli occhi fissi nei suoi.

L'immobilità di entrambi era quasi magica, quasi fossero stati due statue. L'unico rumore che si poteva udire era quello metallico della pistola che tentennava tra le dita affusolate dell'uomo e il respiro affannoso e impaurito del ragazzo.

Nessun altro rumore squarciò l'aria quel giorno. Nemmeno quello di uno sparo.

L'Angolo di Holly

Salve :)

Dopo una settimana eccoci con la nuova AU, spero vi piaccia anche questa! Direi che una a settimana è un buon numero, sperando di riuscire a mantenerlo.
Se volete vederla come una metafora di Mika che è una figura di "insegnante"per la sua sessualità di Fedez, potrebbe essere una metafora valida xD
Come per la volta precedente, se avete delle idee su qualche AU o anche su come avreste fatto finire questa (spero non ci sia troppo angst, ma io amo l'angst) fatemelo sapere.
HollyMaster