1. Io

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Lédena é il mio nome, Ledy per chi vuole. Ho 15 anni compiuti da poco. Sono alta, magra, capelli lunghi fino a metà schiena, bianchi fino a metà poi azzurri fino a diventare blu, occhi con le pupille grigio scuro e le iridi azzurre vicino alla pupilla che poi diventano blu scuro. Sembrerà strano ma i miei occhi e i miei capelli sono naturali, sono cosí da quando sono nata.

Cinque anni fa una giovane coppia che non poteva avere figli mi ha adottata, mi hanno scelta in base al nome, volevano qualcosa di originale.

I miei veri genitori sono morti.
Prima mia madre quando avevo 3 anni in un incidente stradale: l'auto di mia madre e quella di un uomo che voleva suicidarsi si scontrarono in un disastro moratale e le auto presero fuoco.
Poi mio padre quando avevo 5 anni in un incidente di fabbrica: i macchinari funzionavano male e presero fuoco. Mio padre morí per salvare i suoi colleghi tra le fiamme e prima che i soccorritori potessero fare qualcosa la fabbrica gli crollò addosso.

Dalla sua morte non ho piú parlato di loro, se non da sola, non ho piú sorriso, non ho mai smesso di pensare ai miei genitori, per quanto riesco a ricordare.
Da quell'anno mi misero in un orfanotrofio. In camera da sola.

Cinque anni fa, i Cravel, la coppia che mi ha adottata, mi tirò fuori dall'orfanotrofio: io ero felice, ma senza sorriso.
Mi fecero salire in macchina e mi portarono a casa loro. Durante il tragitto mi dissero che mi sarei trovata bene e che avrebbero fatto il possibile per me.

Le elementari le feci li all'orfanotrofio mentre per le medie i Cravel, contro la mia volontà, mi misero in un collegio, uno di quelli per ricconi. Per fortuna per le superiori mi hanno lasciata scegliere e ho optato per il liceo scientifico, sezione ordinamentale. Questo é il secondo anno che lo frequentò e mi piace molto. I miei "genitori", odio chiamarli mamma e papà perciò spesso li chiamo per nome, non sono proprio ricchi ma hanno un bel po di roba che certe persone possono solo sognare. Si chiamano Anita e Antonio, con loro mi trovo abbastanza bene anche se preferivo i miei veri genitori.
Mi hanno lasciato il cognome di mio padre perché é una delle poche cose che mi restano di lui e come secondo nome, il nome di mia madre.

Mia madre, Annabeth, (l'ho vista solo in foto o almeno, non ricordo nulla di lei) era alta, magra e molto bella: aveva i capelli lunghi fino a metà schiena rossi, naturali e gli occhi gialli, come le foglie in autunno. Amava farsi acconciature sempre diverse e meravigliose. Era molto dolce con un sorriso perfetto che lasciava a bocca aperta.
Mio padre, Johnny, era alto e magro con i capelli corti e neri come ali di corvo e gli occhi azzurri come il cielo più limpido. Ricordo che si lasciava sempre un po' di barbetta sul mento e quando mi portava a dormire sfregava il suo naso contro il mio. Mi hanno sempre amata molto e cresciuta con pazienza e amore.

Si conobbero in un giorno di pioggia. Papà stava aspettando sotto la pioggia e vide qualcuno arrivare di corsa. Passò un'auto che spruzzò questa persona che correva (mia mamma). Lui corse in suo aiuto e scorse un lungo ciuffo di capelli rosso intenso e comprese che erano naturali. Poi finalmente riuscirono a guardarsi negli occhi e rimasero entrambi a bocca aperta: papà vide gli alberi in autunno con le foglie che cadono e mamma vide i cieli piú puliti e solitari. Iniziarono a frequentarsi finché poi mio padre le chiese di sposarlo. Ci fu una grandissima cerimonia con banchetti e musicisti e tanti altro. In viaggio di nozze andarono alle Hawaii e stettero la per tre settimane. Si amarono sin dal primo istante. Poi nacqui io, con loro grande gioia e stupore delle mie particolarità. Quando morí mia madre, fu un durò colpo per mio padre e voleva stare in casa con me, non voleva vedere nessuno, non voleva uscire. Io lo aiutai, per come potevo e riuscimmo a superare la cosa.
Con me porto sempre almeno quattro fotografie: una di mia madre, una di mio padre, una di loro al matrimonio e una di loro con me, che ovunque vado non dimentico mai...

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