29. Fuggire, come sempre

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Oggi, dopo una settimana da quando é venuto Stefano, posso uscire da sola dalla barriera. Ma comunque Aureson sarà pronto ad aiutarmi se ce ne sarà bisogno.

Sta mattina ho avuto una visione: ero in una radura molto bella. Continuai a camminare fino a quando mi trovai davanti a un enorme castello. Mi ricordava un po' Notre Dame di Parigi, con quei mostri simili ai gargoil parigini. Mi avvicinai al portone dal quale uscirono un paio persone tra cui Stefano. Cercarono di uccidermi ma Aureson mi salvò.

Mi spaventa leggermente questa visione che ho avuto ma cerco di non pensarci piú di tanto.

Saluto Aureson ancora una volta prima di uscire dalla barriera per poi farvi ritorno oggi pomeriggio o prima di pranzo.

Mi addentro nella foresta che si fa sempre piú fitta. Rami e arbusti mi bloccano il passaggio ma riesco sempre a superarli. Sento rumore di acqua, come se qui vicino ci fosse un ruscello. Seguo lo scroscio e infatti scorgo un calmo fiumiciattolo. Il letto del fiume é almeno a un metro sotto i miei piedi mentre l'acqua sarà alta massimo dieci centimetri. Vedo un tronco un po' distante da me, alla mia destra. Poggia su entrambi gli argini e quindi decido di passarci sopra per non bagnarmi i piedi. Appoggio un piede cercando di capire se reggerà il mio peso. Mi convinco che riuscirà a sostenermi. Salgo anche con l'altro piede e inizio a camminare. A metà "ponte" sento uno scricchiolio sotto ai miei piedi. Abbasso lo sguardo e vedo delle crepe formarsi nel legno. Faccio ancora un passo e sento il legno cedere. Ho giusto il tempo di spiccare un salto che il tronco si spacca a metà per poi rotolare nell'acqua. Alzo le spalle e proseguo il mio cammino nella foresta che, al contrario di prima, si sta diradando.

Gli alberi finiscono e sbuco in una grande radura. Bella. La attraverso esattamente in mezzo e vedo il sole alto nel cielo. Una volta dall'altra parte entro nuovamente nella foresta. Cammino, ancora e ancora, passo dopo passo. Cammino superando tronchi caduti, rami abbassati. Ormai ho le gambe stanche a forza camminare.

La foresta ora sembra un posto spettrale, che incute timore e infatti sono alquanto spaventata. Cammino ancora e quando, tra i rami, scorgo la loro fine inizio a correre. Gli alberi finiscono e mi blocco di colpo. La visone avuta sta mattina mi entra nella testa provocandomi dei capogiri fortissimi. Riapro gli occhi un po' stordita e davanti a me c'è un enorme castello. É reale? O é la mia mente che sta andando a farsi friggere? Sono confusa. Intorno al castello é tutto brullo e secco e....morto. Ogni pianta é morta o morente. Non vi sono animali o insetti. Niente di niente. Assumere un giardiniere non sarebbe male... D'un tratto il grande portone si apre cigolando e mi metto in posizione d'attacco. Sento due persone ridere, un ragazzo e una ragazza. Quando si accorgono della mia presenza sono sorpresi, confusi e poco dopo arrabbiati. Quando riconosco il ragazzo anche io sono confusa. Sono a braccetto, come se...stessero insieme.

-Bene bene, chi abbiamo qui.
-Lascia stare infido verme. Sei solo un puttaniere!
-Allora tu eri una delle puttane.
-Allora LEI é la puttana.
-Ssz troietta come ti permetti! E il mio nome é Mara e non puttana!!
-E sai chi sono io? Lédena e da ora in poi dovrete temere il mio nome.

Li guardo con aria di sfida e la ragazza, Mara, si nasconde dietro Stefano. Lui non sembra spaventato ma nei suoi occhi vedo un velo di terrore.

-Sei qui per combattere o per rompere?
-Mah...facevo un giro e sono capitata da queste parti..
-Pff balle.
-Che c'è? É vietato passeggiare?
-In questa zona si. É il mio territorio e i tuoi stupidi poteri non funzionano qui.

Cosa? Non é possibile! Cioé é strano che proprio qui non possano funzionare...boh meglio provare.

Appena mi volto per osservare di nuovo i due Stefano ha una palla di fuoco sopra la mano e la scaglia contro di me. Metto le braccia davanti al viso per proteggermi ma la palla di fuoco non arriva. Le mia labbra si trasformano in un ghigno spaventoso. Quando la nube si dissolve i due si spaventano mentre io vado verso di loro con ancora la barriera di colore blu-viola. Li sollevo ed entrambi fanno uscire poderose ali nere dalla loro schiena.

-Dove credete di andare?
-Stefano scappiamo!!!
-Mai! Io la ucciderò!
-Ahahah!! E come credi di fare?

Di nuovo mi scaglia delle palle di fuoco contro mentre io mi alzo in volo. La barriera cambia colore. Rosso. Rosso sangue. Avanzo lentamente fino a superare la nube e quando mi vedono si spaventano entrambi. Di nuovo.

D'un tratto sento qualcosa attraversarmi il petto da dietro, da parte a parte, provocandomi un dolore acutissimo. Mi piego in due e mi volto dall'altra parte, dove sono stata colpita e vedo il ragazzo che aveva cercato di uccidermi la prima volta ma non credo sia stato lui. Infatti si sposta e dietro di lui c'è un uomo altro e magro, capelli neri e occhi rossi, come tutti gli altri. Mette la mano con il palmo aperto verso l'alto e ne spunta fuori una specie di lama gialla e appuntita. Toglie la mano e la "freccia" resta li sospesa. L'uomo mi punta il dito contro e la freccia parte nella mia direzione.

Ma devo sempre scappare? Realizzo che la barriera non funziona quando vedo la punta entrare e inizio a fuggire. Loro mi guardano o almeno me li immagino lí fermi a guardarmi stupiti o felici o che cazzo ne so.

Mi addentro nella foresta nella speranza che la freccia smetta di seguirmi ma resto subito delusa quando la vedo a pochi metri da me. Contino a scappare, correre e volare senza tregua. Finisco nella radura in cui ero stata prima. Ricordo la strada per la barriera. Infatti dopo poco scorgo il ruscello con ancora il tronco spezzato. Lo supero con un salto e aiutandomi con il volo. Atterro facendo una capriola e ricomincio a correre. Mi sento un po' una ninja, ho sempre sognato di fare questa mossa.. Finalmente scorgo le nostre tende e ricordo dove inizia la barriera. Appena vedo il punto in cui inizia salto e la attraverso come se mi stessi tuffando in acqua. Mi volto e la freccia si frantuma quando tocca la barriera. Mi lascio cadere a peso morto sull'erba morbida e riprendo fiato.

-Ledyy!!!

Appena sento la sua voce tiro un altro sospiro di sollievo. Si siede accanto a me e mi tira su. Subito le lacrime iniziano a scendere come fiumi e una dietro l'altra scendono frettolose sulle mie guance. Aureson mi prende tra le sue braccia.

-Ledy che diavolo é successo?
-Lascia perdere! Ho trovato un luogo orribile e hanno cercato di uccidermi..
-Porco cazzo avresti dovuto dirmelo! Sarei venuto subito sei un'incoscente! Vieni qui piccola...
-Mi dispiace non volevo che facessero del male anche a te. Scusami sono un'idiota....ma ora voglio solo stare con te.

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