22. Trasformazione

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POV Stefano

É da un po' che Ledy non si fa sentire. Forse ho fatto male a lasciarla...forse l'unica cosa che mi importava davvero ero io. Egoista del cazzo!

-Saimoon!!

Dopo poco lui compare davanti a me.

-Cosa vuoi?
-Voglio mettermi in contatto con Lédena...
-Mmh, per me va bene. Però devo entrare nella cella per poterti mettere in contatto con lei.
-Certo..

Mi tiro indietro e lui apre la porta metallica facendo un rumore incredibile.

-Sta porca di porta!!
-Tranquillo, tranquillo. Ti aiuto io.

Insieme riusciamo a sollevare abbastanza la porta cosicché non faccia casino. Lui entra e di nuovo insieme richiudiamo la porta.

-Bene sediamoci sul letto.
-Ok.

Ci sediamo e lui pronuncia delle parole incomprensibili.

-Bene, sei pronto?
-Certo.

Appogia la mano destra sulla mia fronte. É freddissima, cosí fredda che ho quasi paura che mi si congeli la testa. Dopo un attimo però si scalda e il mal di testa che mi era venuto mi passa.

-Di il suo nome.
-Lédena.

Altre parole incomprensibili e poi sento la sua voce.

-Chi é?
-Ledy sono io..
-Ah, sei solo tu..
-Senti mi dispiace per quello che é succes..
-No Stefano che non ti dispiace...non ti é mai dispiaciuto. Ah ora é lui a prendersi cura di me.

Resto un attimo in silenzio calcolando ciò che mi ha detto.
Era cosí fredda. Quello stronzo di cervo io lo uccido!

-Ah si? Quel bastardo non sai la fine che farà!! Aspetta che io ti trovi e farete una brutta fine entrambi!
-Vieni pure. Non ho paura di te.

La sua voce é ferma e so che dice la verità.

-Chiudi la conversazione. Subito!

Lui stacca la mano dalla mia fronte. Sto provando un odio mai provato prima.

-Ti posso aiutare se vuoi.

Alzo lo sguardo. Penso di avere degli occhi indemoniati perché lui un po' si spaventa, ma non credo che abbia paura di me.

-Ok. Cosa puoi fare per me?
-Posso...ahahah..sarà doloroso ma se va bene a te..
-Muovi il culo allora. Mi va bene tutto.
-Ok. Ti trasformerai. Avrai le ali. Potrai udire ciò che non é udibile, vedere ciò che non é visibile, volare come un falco.
-Ci sto.

La camera intorno a noi muta come la prima volta che sono arrivato qui. Ma sta volta sono piú forte e non mi gira la testa come l'altra volta. Arriviamo in un posto scuro ma dopo poco si accendono delle fiaccole tutto intorno a noi.

-Ora arriverà Cassandra. Lei potrà aiutarti.

Saimon svanisce in una nube grigia e io resto li da solo, in mezzo a quelle fiaccole. Urlo il suo nome e arriva una donna alta sulla trentina con i capelli lunghi e neri, e gli occhi piú scuri e profondi che abbia mai visto. Indossa un abito rosso aderente che le risalta i fianchi perfetti.

-Cassandra?
-Uuh, finalmente dei visitatori. Cosa desideri Stefano il mortale?
-Come sai il mio nome?
-Io so tutto di tutti. So perché sei qui. Per la trasformazione.
-Esatto.
-Sei sicuro di volerlo?
-Sii!!

Altre parole incomprensibili e i suoi occhi diventano rossi. Inizio a provare un dolore fortissimo che mi fa spalancare la bocca e inginocchiare a terra. La donna ride mentre io gemo dal dolore. Questo si concentra sulla schiena e mi scappa un urlo di dolore.

Al mio risveglio sono ancora in quella stanza con le fiaccole e lei é ancora li. Mi alzo in piedi, mi gira un po' la testa.

-Bene. Ora sarai immortale. Il tuo udito e la tua vista sono piú fini e...scopri da solo il resto.

Mi fa ancora male la schiena e inizio a toccarmi le scapole quando con la mano afferro qualcosa. Qualcosa di duro, come fosse un osso, un osso troppo spesso. Riesco a sentire con le dita delle piumette, piccole, le riconosco al tatto. Ali. Sono talmente soddisfatto che mi esce una risata malvagia.

-Cassandra, ti sono debitore.
-Nessuno mi é debitore. Ma sappi solo questo: ora con le ali, la vista e l'udito c'è anche un sortilegio. Non potrai mai tornare come prima. MAI.
-Perfetto allora.

La donna scompare in una nube rossa. Esco dalla caverna in cui ero e la luce della luna mi infonde sicurezza e tranquillità. Ma no, a cosa sto pensando!? Rammollito é ora di trovare i due fuggitivi. O i due piccioncini. Non so bene come chiamarli.

Apro le ali in tutta la loro grande oscurità. Riesco a vederne le punte e sono nere quanto affilate. Carico le gambe e salto aiutandomi con le ali. Guardo sotto di me dove si é alzata una nube di polvere. Poi inzio a volare sotto la grande luna piena che mi illumina. Volo ancora piú veloce e mi sento davvero come un falco. Mi lancio in picchiata dentro un boschetto e mi sento come un'aquila che sta per prendere la sua preda. Blocco il volo e mi aggrappo ad un ramo. Inizio a saltare qua e là, da un albero all'altro, da una roccia all'altra quando sono costretto a fermarmi di colpo. Saimon é li davanti a me che mi guarda con un sorrisetto soddisfatto.

-Allora, come vanno le ali?
-Sono strepitose!
-E la vista?
-Non l'ho ancora provata.
-Allora provala. Vieni con me.

Lui salta come avevo fatto io prima e lo seguo. Ci fermiamo a mezz'aria, una decina di metri sopra gli alberi.

-Fai come me.

Lui si volta verso di me e chiude gli occhi. Quando li riapre le pupille sono solo una piccola striscia nera come i gatti. E punta il suo sguardo per terra. Si volta di nuovo verso di me, chiude gli occhi e quando li riapre sono ritornati normali. Provo anche io. Chiudo gli occhi, li stringo e dopo poco li riapro. Mi gira leggermente la testa. Mi volto e guardo per terra. Riesco a vedere ogni singola cosa. Ogni sassolino insignificante, ogni insetto che cammina per terra o sui rami. Guardo di nuovo lui, chiudo gli occhi e li riapro. Guardo per terra e la mia vista é normale.

-Ora iniziamo con il tuo addestramento.

Dall'altra parte del mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora