out of time

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"Calum ti rendi conto che quello di cui sei capace è incredibile?"

È la sesta volta che Michael mi ripete questa frase.
Dopo aver 'introdotto il discorso' in quel modo un po' brusco, lui, giustamente, ha cominciato a tempestarmi di domande e io ho dovuto raccontare tutto per filo e per segno: la prima visione in classe, la sua morte impedita e la seconda visione.
Inutile dire che lui ha cominciato subito a gioire come un bambino a Natale, non preoccupandosi, o quasi, minimamente della sua morte. Tipico di Michael.
Ora siamo di nuovo sul pick-up, diretti in centro città, ma non per continuare il mio giro turistico.

"Lo so Mike, ma è così assurdo che mi viene difficile credere che sia effettivamente possibile." Rispondo gesticolando come un matto.

"Mmh.. Ho un'idea: conosco un posto in cui potremo andare a testare questa tua capacità." Mi dice saltellando sul sedile per l'eccitazione.

"Sono le otto di sera, Michael e io domani ho lezione. Non posso stare fuori fino a tardi.." Odio dover fare il guasta feste ma non posso permettermi di andare male, quest'anno sarà decisivo per me.

"Capisco. Possiamo fare domani allora?" Ritenta e di fronte alla sua audacia sorrido. È questo quello che ho sempre adorato e invidiato di Michael: lui ha il carisma e la forza per fare tutto quello che vuole e se per un momento gli viene impedito, stai pur certo che ne troverà un altro.
Al contrario di me che ho una forza di volontà incredibilmente debole.

"Dopo scuola?" Domando

"Perfetto. Ora ti riaccompagno a casa" risponde con un sorriso a trentadue denti prima di sterzare di colpo, prendendo una curva all'ultimo secondo.

.::.

Questa mattina c'è un gran baccano per i corridoi della scuola, la gente non fa che bisbigliare o correre da un classe all'altra.
Potrei pensare che è abituale qui se non sapessi cosa c'è realmente dietro: a quanto pare tutta la scuola non parla d'altro che di una certa Jolie Amber, di cui io conosco solo il nome.
Sento parlare proprio di questo, mentre passo accanto ad un gruppetto stazionato davanti ad una fila di armadietti, mentre mi reco in classe.
Una parte di me sa che non dovrei impicciarmi, ma ho una voglia matta di sapere di cosa si tratta; appena entro noto che la classe è vuota, ad eccezione di una persona: Ashton Irwin.
Alto, biondo, riccio, con quel genere di occhi di cui non sai mai di che colore siano precisamente e una mente da genio.
Se ne sta seduto sul suo banco a leggere qualcosa, gli occhiali neri appoggiati sul naso e il piede che batte ritmicamente.
Potrei chiedere a lui.
Mi avvicino e quando arrivo davanti a lui mi schiarisco la voce, attirando la sua attenzione. Alza lo sguardo e mi fissa un po' confuso, aspettando che io parli ma l'imbarazzo mi blocca.

"Posso aiutarti?" Mi domanda dopo un po' e io mi riscuoto. Che figura del cavolo, complimenti Calum.

"Ecco.. Si. Chi è questa Jolie di cui tutti parlano?" Domando e mi sorprendo della confidenza con cui l'ho trattato, a malapena lo conosco, visto che da bambini non ci siamo mai frequentati al di fuori della scuola.

"È della classe di economia e tutta la scuola la odia." risponde.

"E perché?" Insisto, forse mi trova fastidioso.

"Ad una festa è stata ripresa mentre baciava ogni singolo ragazzo presente. Sono settimane che la deridono e non si presenta a scuola da giorni." Mi spiega cercando qualcosa sul suo cellulare, prima di porgermelo.
Lo prendo in mano e mi accorgo che ha fatto partire un video in cui una ragazza bionda che è costantemente davanti all'obiettivo, sicuramente Jolie, bacia in modo poco casto tutti i ragazzi presenti nel posto. Mi sale la nausea ma non trovo comunque giusta tanta cattiveria.

butterfly effect - malumDove le storie prendono vita. Scoprilo ora