capitolo 2: non entrare senza bussare

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-Quella sarà la tua stanza.- mi chiudo la porta alle spalle e vado a sedermi sul balcone come prima.
TOC-TOC
Sento aprire la porta della stanza. Mi ribalto all'indietro tenendomi aggrappata con i piedi alla ringhiera per non cadere. Guardo chi è entrato a testa in giù
-Sorellona?- Mattia mi guarda con aria preoccupata, così mi metto dritta in piedi e, prendendolo in braccio, lo poso sulle mie gambe sedute sul materasso del mio letto a baldacchino blu.
-Cos'hai Matti?-
-Ecco... ma... loro ci possono fare del male?- gli accarezzo i capelli tranquillizzandolo un po
-No, stai tranquillo. Siamo solo noi che possiamo fare del male a loro, non il contrario.- il piccolo appoggia la sua testolina sul mio petto. Inizio a canticchiargli la sua ninna nanna preferita
"Ninna nanna, ninna oh,
questo amore a chi lo do?
Lo do a te finché vivrò
E a nessun'altro lo darò."
Lo sento diventare un po più pesante. Lo guardo. Sì é addormentato. É bellissimo quando dorme, forse sono i suoi sette anni a renderlo così indifeso.
Lo prendo in braccio e, silenziosamente, lo porto nella sua stanza, proprio vicino a a quella di Mikael. Lo poso sul letto e lo copro con una coperta per poi tornarmene in camera mia.
Finalmente un po di tranquillità!
Torno al mio posto preferito ad ammirare le stelle.
Molti di noi non guardano neppure una volta, alla sera, le stelle. Loro invece vegliano su di noi e non chiedono niente, invece noi gli chiediamo favori e miracoli...
Sento dinuovo la porta scricchiolare. Una folata mi fa sentire il suo inconfondibile odore
-Cosa ci fai qui Mikael? Non ti hanno insegnato a bussare prima di entrare?- mi giro e lo guardo
-In realtà sono solo passato per chiederti perché la colazione é alle 11 di sera.-
Scendo dal cornicione e gli mostro il mio miglior mezzo sorriso andandogli incontro
-Dì un po, tu perché sei venuto qui in casa nostra?-
Vedo Mikael fermo come una statua, ma risponde lo stesso
-Perché é stato mio padre che ha voluto così-
Mi avvicino sempre di più al suo collo facendomi spuntare i canini.
-Ora tocca a me rispondere alla tua domanda-
Gli addento in collo di porcella, facendolo scalmanare per il dolore. Non urla e non piange, si strattona solo. Sì fa più male di quanto é muovendosi così.
Per fortuna sono più forte io e riesco a tenerlo ancora un po.
Il suo sangue é davvero buono, é più dolce di come avevo pensato!
-Ti prego! Lasciami!- Mikeal mi prega, io mi stacco per un momento
-Sai, sei davvero buono!- mi lecco il labbro inferiore sporco di sangue.
Mi avvicino a lui, gli lecco la ferita provocata dai miei canini e, centrando i primi due fori, lo mordo di nuovo.
Non riesco più a staccarmi dal suo collo, il suo sangue è davvero dolce. Mi fa salire un'estasi e un brivido lungo tutta la schiena...
Sento il suo corpo diventare pesante e, come se non bastasse la maniglia della porta si abbassa, così mi stacco da lui subito e torno sul balcone a contemplare la luna e le sue stelle.
Entra nella stanza Herik, con il suo solito sorrisetto sulle labbra. Mio fatello guarda Mikael seduto a terra e con una mano che si copre la parte destra del collo.
-Sara! Perché l'hai fatto?!- mi giro verso Herik pulendomi la bocca sporca di sangue, con il dorso della mano. Herik mi punta il dito contro.
Gli rispondo con indifferenza
-Mi domandi il perché? Beh, l'ho fatto perché aveva un buon odore e questo mi stuzzicava.- mi giro dall'altra parte per non farmi giardare in faccia da Herik. Guardo la mia stella Alniyat, dico "mia" perché quando sono nata é apparsa una nuova stella nel cielo, lei.
-E poi l'ho fatto per...

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