capitolo 5: coraggio...

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Mi trasformo in pipistrello rimanendo sempre coricata sul divanetto rosso sangue. Sento la voce di Herik che discute con Clara... Jane... Kaito... Lorenzo... e Mattia
H-Allora, dobbiamo discutere sul problema "Mikael".
J-Sì. Bisogna trovare un modo per tenerlo buono.-
L-Buono lo sarà per sempre. Comunque... perché non c'é Sara?-
M- Perché l'ho vista e non era in piene forze...-
H-Dev'essere stato il suo sangue.-
J-COME!? LEI L'HO HA BEVUTO E IO NON POSSO MANCO AVVICINARMI!?-
H-Sai benissimo che Sara é una dei pochissimi vampiri che sanno controllarlsi e tu non fai parte di questi-
L-AHAHAHAH! Jane, non riuscirai mai ad arrivare ai suoi livelli! AHAHAHAH! Tu ci metti ogni goccia di fatica, a lei viene naturale essere così! AHAHAH!-
J-Certo che con la simpatia sei migliorato parecchio Lorenzo.-
H-Basta ora. Siamo venuti qui per discutere di Mikael, non di Jane e i suoi problemi con Sara.-
M-Io in realtà non ho bene capito il perché...-
H-Mikael diverrà il sacrificio per la nostra festa. Verrà ucciso e il suo cuore sarà dato al successore del trono dei vampiri come segno di assoluto potere.- Mikael sarà il sacrificio!? Che!? No, no, no, no, qui dobbiamo capire bene cosa succede.
M-Ah... ma chi é il successore?-
J-IO!-
la strozzo!
H-Non é vero Mattia, non è Jane. Per la verità sarebbe Sara, ma essendo gemelle, i loro genitori, non sanno bene come fare sia con il regno sia che con il sacrificio così faranno delle prove e subito dopo Mikael sarà ucciso.-
K-L'uccisione si terrà nel mondo dei vampiri, tranne se il successore, Sara in questo caso, decida di prenderlo in marito. Solo questo lo risparmierebbe.-
... no... come può essere... non me lo avevano detto...
J-Se riuscirà a battermi nelle sfide!-
L-Jane, tu nella lotta fai schifo e Sara non ha mai perso una sfida.-
J-Io non intendevo quelle sfide, ma quelle che ci sottoporranno mamma e papà, anche ai nostri fidanzati saranno testati-
M-Ma Sara non è fidanzata...-
J-Per questo vincerò!-
K-Ma non dovevate governare entrambe?-
J-Sì, ma poi ci sono state delle discussioni in famiglia ed eccoci qui.- mi trasformo normale, tengo solo le orecchie da vampiro per continuare ad ascoltarli, e mi alzo in piedi uscendo dalla stanzina saltandoci fuori. Salto dal tetto e arrivo fuori del portone
H-Comunque,a Mikael, dobbiamo dirgli che sarà ucciso e il suo cuore sarà il simbolo di potere della successiva regina vampira.-
J-Che sarò io.- entro incazzata e urlo
Io-JANE! VEDI DI STARE ZITTA! SOLO PERCHÉ NON SI SÀ NON VUOL DIRE CHE SARAI TU LA FUTURA REGINA! CHIARO?!- mi guardano tutti confusi. Jane si alza in piedi
J-CI STAVI SPIANDO!- indica le mie orecchie ancora da pipistrello
Io-SÌ! INTANTO CI DOVEVO ESSERE ANCHE IO!- sbuffa e si siede. Faccio tornare le mie orecchie normali
H-Ora ci siamo proprio tutti allora.- mi siedo sulla poltrona con le gambe accavallate
Io-Allora? Chi glielo dice?- tutti quanti ci guardiamo a vicenda fino a quando mi fissano e dicono in coro
-Tu.-
Io-COME IO!?-
H-Sei quella che lo ha morso.-
Io-COSA CENTRA!?-
K-Centra eccome.-
M-Ma quando glielo deve dire?- osserviamo Herik
H-Entro dopodomani.-
Io-CHE!? NON SI PUÒ PREPARARE UN DISCORSO IN CUI DICO CHE MORIRÀ E IL SUO CUORE SARÀ DATO O A ME O A JANE IN QUALCHE ORA!-
L-E perché no? É semplice. Ti avvicini, glielo dici e te ne vai.- sospiro
Io-Facile per te...- mi alzo e vado in camera.
Mi butto sul letto e sbuffo
-Che palle... era meglio se me ne stavo dov'ero...-
TOC-TOC
ora ci mancava questa...
-COSA C'É!?!?- urlo a squarcia gola
TOC-TOC
-HO CHIESTO CHI É!!!- per qualche istante c'é silenzio
-Sono Michael.-
Mamma mia che rompi palle!
-COSA VUOI!?-
-Posso entrare?- sbuffo dinuovo
-Se proprio devi...- entra e si avvicina a me per poi sedersi sul materasso
-Cosa vuoi quandi?-
-Volevo chiederti di cosa parlavate nel soggiorno. Ti sentivo urlare dalla mia stanza-
-Nulla di che...abbiamo discusso su una cosa di cui ti potrebbe interessare...- inclina un po la testa di lato
-Di che parli?- mi alzo in piedi e vado verso il balcone
-Di una cosa che ti interessa particolarmente.- salgo sulla ringhiera in piedi
-MA CHE FAI!? SCENDI DA LÌ!- lo guardo girando un po la testa
-D'accordo.- e mi butto in avanti
-SARAA!- mi giro su me stessa e atterro perfettamente in piedi. Guardo in alto. Mikael é sconvolto mentra guarda dove sono io
-ALLORA?! NON SCENDI?-
-COME FACCIO A SCENDERE DA QUI!?-
-SALTI COME HO FATTO IO.-
-MA CHE!? MI AMMAZZO!- incrocio le braccia
-RICORDATI CHE CE L'HO FATTA IO CHE SONO UNA RAGAZZA.- se salta si ammazza. Gli umani hanno un corpo così fragile a confronto di quello dei vampiri...
-D'accordo...- sale sul cornicione.
Ma é scemo!? Se salta si ammazza!
Salta dal balcone.
Per fortuna riesco a prederlo al volo
-MA SEI SCEMO?! TI SARESTI UCCISO SE NON CI FOSSI STATA IO!- lo poso a terra barcollante. Dopo un po mi guarda e sorride
-Ma per fortuna c'eri te.- mi giro dall'altra parte e cammino verso i giardini di rose rosse
-Per fortuna...-
Mikael mi segue fino a un laghetto con due panchine ai lati. Mi siedo in una di esse con vicino il biondo
-Quindi?- lo guardo
-Cosa?-
-Non dovevi dirmi qualcosa?-
-Ah sì...- torno a guardare il laghetto illuminato da dei faretti intorno
-Dimmi allora.-
-È che... diciamo che tu non finirai bene per colpa mia.-
-In che senso?- mi alzo in piedi
-Torno subito. Aspetta qui- corro nella mia camera e prendo un nastro nero. Torno subito da Mikael che sembra incantato dal lago
-Hey, sono tornata.- si scrolla un po e poi mi guarda
-Già tornata? Comunque, ora mi dici cosa mi vuoi dire!?-
-Calmati! Però prima faccio una cosa.- prendo il nastro e lego le mani di Mikael alla panchina
-Che cazzo fai!?-
-Mi assicuro che non scappi.- faccio un fiocco per legare alla fine e mi siedo vicino a lui
-Ora che mi hai legato, mi spieghi che succede?-
-Io però cosa ci guadagno?- gli faccio un mezzo sorrisetto
-Nulla perché non ti darei un bel niente- mi avvicino a lui. Gli appoggio una mano sulla guancia. Mi avvicino ancora di più facendoci sfiorare i nasi. Quando anche le labbra distanziano di qualche millimetro, mi stacco da lui alzandomi in piedi. Gli disfo giusto il fiocco e me ne torno in camera senza dire una parola.
Mi cambio mettendomi il pigiama e vado a dormire con la coscienza mi sussurra che sono una vigliacca, non so affrontare i miei problemi e non so neanche trattenermi di morderlo scappando via, ma ha ragione. È quello che sono. Una codarda.

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