Capitolo II

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Aprii gli occhi, non vidi molto ma percepii di non essere più nel purgatorio.
Ero come tornata a vivere, dovevo respirare e qualcuno provvedeva al mio nutrimento attraverso la flebo.
qualche giorno dopo la mia vista migliorò  e questo mi aiutò a capire dov'ero.
Mi trovavo in una stanza, bianca e fredda, accanto a me vi era una sedia e dall'altra parte degli strani macchinari collegati a me con dei fili.
c'era un letto, dove io ero sdraiata, e una finestra chiusa.
Non riuscivo a capire cosa fosse successo.
Mi sentivo costantemente stordita.
La mia vista peggiorò ancora, all'inizio vedevo poco ma poi i colori si trasformarono in grigio e mi addormentai.
Riuscivo, però, a sentire una voce strana di un ragazzo che chiamava disperatamente una ragazza.
Quando mi svegliai vidi che la sedia accanto a me non era più libera, bensì era occupata da un ragazzo che mi teneva la mano.
"Oh, mia dolce Laura finalmente ti sei svegliata."
Esclamò il ragazzo seduto sulla sedia.
Io molto confusa risposi "mi dispiace.. Ma credo che lei si sia confuso io sono.."
"Sssh, so chi sei, sei la mia futura moglie. Oh, Laura non mi sono sbagliato ti riconoscerei tra mille e poi tu adesso sei confusa per l'incidente." Continuò il ragazzo.
Io "no. Mi spiace ma io sono Zoey e non Laura."
"Adesso dormi che domani starai meglio mia cara."

La ragazza ombra.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora