Capitolo III

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Camila's pov

Mi sveglio con un mal di testa terribile per la notte precedente, mi alzo e mi vado a fare una bella doccia.
Dopo aver finito mi metto un paio di pantaloni neri, strappati ai ginocchi e una maglietta che mi scopre un po' la pancia.

Faccio colazione e dopo aver finito decido di andare a fare un giro dato che ho tutta la giornata libera. Attacco le cuffie al mio telefono e faccio partire "lego house", una delle mie canzoni preferite. Passo davanti il parco di ieri e non posso non controllare se ci sia la ragazza sotto l'albero. È proprio li, con la sua solita sigaretta in mano seduta sotto quel grande albero.
Decido di andarci, magari oggi è più calma di ieri. Appena mi avvicino alza lo sguardo e i nostri occhi si incontrano, sento un brivido dietro la schiena in quello sguardo così seducente

"Ciao" dico, mi siedo vicino a lei, sorridendo. Sposta il suo sguardo da un'altra parte e butta la sigaretta.

"Ciao" risponde dopo qualche secondo

"Passavo da qui e ti ho vista seduta da sola, così ho deciso di farti compagnia"

Scoppia a ridere, una risata triste, acida, cattiva.

"Fammi capire, mi hai presa per una poverina? Non ho bisogno della tua compagnia, sono abituata a stare da sola, perciò potevi anche evitare"

Non rispondo a quelle parole, non mi piace vederla arrabbiata, ma non mi piace neanche vederla sola. È così misteriosa, ha qualcosa da dire, lo leggo nei suoi occhi, sono così belli quanto tristi, quel suo carattere arrogante è dovuto a qualcosa, ormai conosco le persone, so come sono fatte.

"Scusa.. Volevo solo fare amicizia" abbasso lo sguardo

"Volevi solo fare amicizia? Mi stai prendendo per il culo? Quale persona sana di mente viene da una perfetta sconosciuta a fare amicizia?! Perché vuoi fare amicizia con me? Ci sono così tante persone che puoi prendere per il culo, ci sono tante persone che non sono stronze come me, ci sono così tante persone disposte a fare amicizia con te..."

"Ma sono tutte uguali, tu sembri diversa." la interrompo, guardandola

Mi guarda, per qualche secondo senza dire nulla, poi si rigira dall'altra parte

"Non è facile fare amicizia con me. Quelle come me, meglio lasciarle stare"

"E perché?" chiedo.

Si rigira da me.

"Mi spieghi perché fai così tante domande?" sembra stufa di me, ma non mollerò la presa facilmente, voglio sapere qualcosa di lei.

"Non lo so, mi piace conoscere le persone, mi piace conversare, aiutare..."

"Ah si? E adesso perché ti piace fare questo vai dalle sconosciute a farle il terzo grado?"

"Ripeto, tu sembri diversa"

"E se io non voglio conoscerti?" chiede

"Non mi conoscerai" rispondo amichevolmente

"E se non voglio farmi conoscere?"

"Farò di tutto per conoscerti"

"In poche parole mi sono rovinata la vita"

Scoppio a ridere, lei resta seria

"Sei molto triste sconosciuta. Tu hai bisogno di qualcuno, te lo leggo negli occhi"

Lauren's Pov

Perché insiste così tanto?
Da una parte vorrei lasciarmi andare, aprirmi con lei, tanto non ho più nulla da perdere.
Dall'altra sono bloccata, perché ho paura che appena le racconto che sono una che abita in un porcile, si droga e ruba, possa scappare.

"Ti hanno mai detto che sei una rompi palle?" mi giro per guardala

Mi sorride

"Si, ma non mi importa"

"Senti, io ci rinuncio" prendo un pacchetto di sigarette, lo apro e ne prendo una, porgo il pacchetto a lei "Ne vuoi una?"

Guarda il pacchetto in modo schifoso

"No, grazie"

Lo chiudo rimettendolo in tasca, accendo la sigaretta, mi sento fissata, il ché mi fa capire che sta per riiniziare a parlare

"Lo sai che fa male fumare, può venirti un tum.."

"Non me ne fotte" la interrompo

Sta qualche minuto in silenzio

"Sai, non è difficile farsi conoscere, per esempio puoi iniziare nel dirmi come ti chiami"

Porto gli occhi al cielo, ci penso qualche secondo prima di dare la mia risposta, forse ha ragione, se le dico il mio nome non muoio

"Mi chiamo Lauren"

"Yee! Visto, in tempo di niente ho capito molte più cose di quanto pensi"

Inarco le sopracciglia

"Tipo?"

"Allora, so che ti chiami Lauren, sei una ragazza intelligente, bella, fumi e anche troppo, arrogante e stronza apparentemente, perché secondo me sotto sotto non sei così. Hai qualcosa che non va nella vita, ma non voglio sapere cosa. Ti manca la felicità"

Resto spiazzata dalle sue parole, ma cerco di non farlo notare

"Bene, adesso che hai conosciuto un po' di me puoi anche andartene, no?"

"No" dice lei con un sorriso stupendo

"Mi spieghi perché ridi sempre? Ti sembra divertente rompermi i coglioni?"

"Perché in ogni frase dici una parolaccia?" ride, di nuovo

"Perché mi piacciano"

"So una nuova cosa di te, visto?"

La guardo, più seria di quanto volessi

"La smetti?"

"Se tu la smetti di essere stronza, la smetto di essere una rompi palle"

"Sono così, non posso mica cambiare il mio carattere da un momento all'altro per te"

"Stessa cosa vale per me"

"Senti, mi sono rotta letteralmente i coglioni. Me ne vado"

Mi alzo ed esco dal parco

"Dove vai?" Mi segue

"Adesso fai la stalker?"

"Va bene Lauren, ti lascio in pace. Ci vediamo domani"

"Non verrò mai più qui" continuo a camminare

"Tanto lo so che ci verrai, io passerò alle 18:00, ciao"

Gira da un'altra strada e se ne va, proprio nel momento in cui si allontana mi mancano le sue domande. È così strano. Resto ferma a guardarla finché non scompare lungo la strada, dopodiché ritorno a casa mia.

Due capitoli in un giorno, amatemi :') Continuate a commentare e lasciare stelle, spero che la storia vi prenda, domani prossimo capitolo

I'm fine {Camren}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora