Capitolo 2

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Joy camminava in silenzio dietro la preside, le mani in tasca e le guance gonfie, non le piaceva conoscere gente nuova, e poi chissà come sarebbero stati i suoi compagni di classe, aveva paura di non potersi integrare. 

Arrivò davanti all'aula 3 della sezione C, la preside le disse di stare fuori finchè non l'avrebbe chiamata, Sooyoung annuì e aspettò.

La preside Choi entrò in classe, guardò i suoi allunni, un per uno, tutti distratti, chi si faceva le unghie, chi guardava giornalini.

-Posso avere la vostra attenzione classe C? Oggi avrete una nuova compagna di classe, viene dal Giappone, per favore siate gentili e accoglienti, fatela sentire a suo agio, intesi? Prego, entra pure.


Suga's pov.

Mi ero accorto che la Choi era entrata in classe, ma rimasi lo stesso con la testa apoggiata al banco, c'era ancora storia, capitemi.

Quando sentii che avremmo avuto una nuova compagna, alzai la testa ancora assonnato, la preside fece entrare in classe una ragazza, quella ragazza. 

Spalancai la bocca, che diamine, fra tutte le classi di terza proprio qui doveva finire?? Aisshh!!

La vidi entrare a passo lento e insicuro, i fischi e i complimenti poco casti dei ragazzi riempirono l'aula, i soliti idioti. Lei si mise accanto alla preside, s'inchinò e sforzò un sorriso

-Mi chiamo Park Sooyoung, Joy se preferite.. piacere di conoscervi, spero andremo d'accordo.

Beh, per essere giapponese aveva una buona pronuncia in coreano, e poi aveva una voce dolce.

Gli altri applaudirono e lei arrossì, poi, incontrò il mio sguardo.



Joy's pov.

Sentii la preside parlare, poi mi chiamò, feci un respiro profondo ed entrai in classe lentamente. Fui accolta con tanti fischi e inviti da parte dei maschi mentre le ragazze mi guardarono dall'alto in basso, mi misi di fianco la preside e mi schiarii la voce.

-Mi chiamo Park Sooyoung, Joy se preferite.. piacere di conoscervi, spero andremo d'accordo.

Fu l'unica cosa sensata che riuscii a dire, gli altri applaudirono. Improvvisamente sentii un'odore, uno che risaltava su tutti, quello di prima, quello dolce. Cercai con gli occhi e incontrai quelli dello stesso ragazzo che avevo visto in presidenza.

Aveva la bocca aperta e lo sguardo assente, ma arrossì immediatamente ed abbassò lo sguardo grattandosi la nuca.

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La preside sorrise e mise una mano sulla spalla della ragazza 

-Prego, accomadati pure in fondo, accanto a Min Yoongi.

Suga a quella frase chiuse gli occhi, pure, non solo dovevano essere in classe insieme, ma pure in banco. Insomma Joy sembrava dolce ed era pure bella, ma era lui che faceva le figure da chiodo.

Sooyoung avanzò e si sedette composta sul banco, Suga le fece un mezzo sorrisetto che lei ricambiò. 

"Aiishhh Park Jimin proprio oggi dovevi essere assente?! Quando ti becco ti uccido!" pensò Suga.

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Durante l'intervallo tutti si erano accerchiati intorno al banco di Yoongi e Sooyoung per poter conoscere la nuova arrivata.

-Dunque vieni dal Giappone? Com'è?! -chiese un suo compagno di classe

-È bello.. -rispose lei

-Hei Joy ci dai il tuo numero?? -le chiese un'altro ragazzo

-Yah! Kim Jongin, sono qui! -disse quella che doveva essere la sua ragazza

-Oh avanti Hyoyeon, sai che scherzo! 

-Ooh!! Kim Jongin che viene messo all'angolo dalla ragazza!

-Zitto Sehun..

-Yah yah yah!! Levatevi tutti di mezzo, su circolare, state rompendo le scatole! -disse Yoongi.

Lui non aveva mai amato stare in mezzo a quei deficenti, tanto meno sentirli litigare, e poi Joy sembrava così a disagio con tutta quella gente addosso.

-Min Suga sei un rompi palle! -si lamentarono i suoi compagni

Sooyoung era frustrata, non le piaceva stare lì era troppo chiassoso, e tutte quelle domande e le ragazze che urlavano come occhette, le dava sui nervi, abbssò lo sguardo, le mancava Tokyo, e le domande sul Giappone non l'aiutavano di certo a dimenticare il suo Paese.

Suga sospirò, era indeciso se provare a parlare alla sua vicina di banco o lasciarla stare.

-Amh.. Io sono Min Yoongi. -provò

Joy alzò il viso guardandolo 

-Park Sooyoung.

Suga spalancò gli occhi, il modo freddo in cui gli rispose lo sorprese. Il suono della campanella lo salvò da ulteriori momenti di disagio come quello.

Era strano, poco fa sembrava dolce e d'un tratto era la regina di ghiaccio.


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