Non avrei mai pensato di finire così : su un letto, sporca di sangue da capo a piedi e mentre osservo una ragazza davanti a me contorcersi dal dolore. Aveva i capelli biondi, pelle chiara, alta, ricca. Insomma, il prototipo di ragazza che fa cadere i ragazzi ai suoi piedi. Ma a me non importava tutto ciò, l'unica cosa di cui mi importava erano i suoi occhi. Erano azzurri come un cielo limpido in un giorno estivo. Con il mio unico occhio sano continuai a guardarli per poi alzare lo sguardo al soffitto. Che poi "mio" in modo di dire, dato che lo avevo staccato a uno psicopatico maniaco e i miei erano finiti.......nel mio stomaco? Ah no, quelli erano dell'uomo della scorsa settimana. No aspetta! Io divoro gli occhi degli altri, i miei erano persi. Avevo dei belissimi occhi marroni, alla luce del sole sembravano oro liquido. Non so da chi gli avevo ereditati, mia madre li aveva marroni, quasi neri, mentre mio padre ne aveva uno marrone scuro e uno color ghiaccio. Ora avevo solo l'occhio sinistro, le vene erano in evidenza, l'iride di un rosso vermiglio e la pupilla piccolissima, il tutto in formato mignon, come se il suo ex proprietario lo avesse impregnato di follia e lo avesse ridotto a restare così. Mentre nella parte destra c'era......il niente. Una scossa di rabbia percorse il mio corpo, strinsi il pugnale da caccia che usavo come arma.
《 PERCHÈ! 》urlai 《 PERCHÉ È SUCCESSO A ME E NON A TE! TU HAI TUTTO, I TUOI GENITORI AVREBBERO POTUTO AIUTARTI. COSA HO FATTO DI MALE IO PER MERITARMI QUESTO! COSA!!!》
Lei mi guardò tremante, gli occhi sbarrati dalla paura pieni di lacrime. Ma certo, a lei non gliene frega un cazzo delle mie sofferenze, del fardello che ho dovuto portare da un anno, a lei importava soltanto che io la liberassi. Me lo avrebbe anche chiesto se non gli avessi tagliato le corde vocali. In quel momento la rabbia raggiunse il culmine, la mia testa fece un giro di 360° rivelando il mio vero volto: entrambe le cavità oculari erano vuote e da esse fuoriusciva un liquido rosso e nero il frutto del miscuglio tra il mio sangue e strane sostanze chimiche.
"Tutto colpa di quelle schifezze che quel pazzo mi ha pompato nel braccio" pensai.
In un intero anno non ci avevo mai pensato seriamente, forse anche il ruotare la testa come una sottospecie di gufo era a causa di quelle sostanze, ma per ora queste erano soltanto ipotesi. Ai lati della bocca avevo due squarci irregolari, creati grazie a una sega usata negli accampamenti quando ancora la guerra tra America e Germania persisteva. Mi avvicinai pian piano a lei, con un sorriso folle stringendo il mio pugnale. Mentre mi avvicinavo, iniziai a canticchiare una strofa di una delle mie canzoni preferite
《 I know you lay in bed,
contemplating your own death.
Well, just look at what you've done
don't you dare forget the sun, love!》
Non sapevo perché avessi iniziato a cantarla, forse perché il mio cervello aveva incosciamente bisogno di descrivere la scena. Bah al diavolo. Iniziai a pugnalarla a caso. Avevo constatato che lasciar vivere le vittime era rischioso, già più volte nelle TV di alcune case avevo visto dei notiziari dove "sopravvissuti" raccontavano la loro storia. Come se non fossi stata già magnanima di mio. Restare nella casa delle vittime era escluso, mi avevano già trovato una volta, e, anche se non avevo un posto dove andare, era meglio continuare a fare la nomade che la seminomade. Lasciarli morire dissanguati non mi piaceva 1. Mi sporcavo 2. Ci mettevo troppo tempo. Alla fine ero arrivata a questa conclusione: Uccidi, prendi gli occhi, brucia la casa, vai via. Mi divertivo al dire il vero, avevo trovato e inventato persino vari modi per uccidere: settimane prima avevo fatto mangiare ad un uomo le sue viscere, mentre ad una donna avevo tagliato il corpo riempiendolo di pezzi di pelle di suo figlio che avevo linciato per benino per poi appendere le varie parti del corpo di quest'ultimo per la per la casa con la funzione di torce. Quando andavo invece di fretta accoltellato e basta. Ero distratta dai miei pensieri "molto profondi" da non accorgermi che la ragazza aveva smesso di respirare. Delicatamente estrassi gli occhi dalle cavità, stavo per togliere il sinistro che il pugnale scivolò e lo tagliò come burro.
"Accidenti"
"Tanto non ti sarebbero statoooo, troppo grande! Non hai la sua etaaaaaa. Rimarrai così per sempreeee "
Scossi la testa
《 Beh dato che ci sono....... buon apetito》
Presi un occhio in stile Soul del manga Soul Eater lo divora per poi passare all'altro. Accidenti, non era niente male!
Presi una tanica di benzina dallo sgabuzzino della casa, tirai fuori l'accendino e diedi fuoco alla casa. Quando uscii trovai una pattuglia polizia davanti alla casa.
"Come ho fatto a non accorgermene. Devono avermi seguito merda"
"Eri troppo impegnata alla degustazione di bulbi oculari"
"Zitta, anzi dato che ci sei perché non trovi una via di fuga cara mente? Sei tu quella che elabora i piani o sbaglio coso rigrinzito"
"Ha ha spiritosa. Dov'è Obama con le medaglie"
"In America tranquillo a dormire nella sua casa?"
"Corri e basta"
"Ma perché non l'ho fatto prima?"
"Lo so, sono un genio in fondo sono la tua....."
"FORSE PERCHÉ SIAMO CIRCONDATI E SE CORRO È COME SE MI BUTTASSI TRA LE LORO BRACCIA"
"O senti Francy, io te l'ho dato il consiglio. Fa come ti pare"
Restai lì ferma sul porticato con l'occhio che perlustrava ogni singola cosa. Avevano le pistole puntate su di me.
《Non fare un passo o saremo costretti a spararti》
Sorrisi innocentemente, vidi i poliziotti confusi. Non era così l'assassino, per loro era un mostro. Questo pensiero durò cinque secondi. Quando inclini la testa da un lato e la frangia che copriva la cavità si scostò rivelando il buco. In quell'istante i poliziotti non ebbero più dubbi, ma ormai era troppo tardi saltai a dosso al primo, presi i suoi occhi e corsi via
"MA ANCHE IN QUESTO MOMENTO DOVEVI PENSARE AGLI OCCHI?!"
"Non si sa mai magari questi mi stanno...."
Quando mi girai sentii un dolore lancinante alla spalla destra. Bastardi, mi avevano sparato. Mi gira e iniziai a correre nella foresta. Altro dolore, però questa volta alla schiena e alla gamba sinistra. Continuai a correre anche se il dolore persisteva, alla fine mi addentra nel bosco ma non importava. Il fatto della mia "immortalità" si fermava solo al mio aspetto fisico e, a giudicare dalla mia vista che si stava man mano sfocando, dedussi che si fermava lì e non mi andava assolutamente scoprirlo. Urtai contro qualcosa e caddi a terra. Alzai lo sguardo. Non c'era niente accidenti! Mi stavo per rialzare quando lo notai: un viso bianco, cadaverico che mi stava ossorvando. Non è possibile! Quello sembrava Slanderman, ma lui non dovrebbe neanche esistere. Si stava avvicinando. Io ero disperata ovviamente cosa poteva succedermi ancora?!
L'unica cosa che riuscii a dire fu:
《Tu......non dovresti esistere》
Seguito poi da dei spari. La vista mi i offuscò e non vidi più niente.
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Salve, se ora stai leggendo significa
1. Non sono morta
2. Non ho finito di scrivere Vita di una fangirl
Beh si, questo capitolo di questo new book
(parla come una che sa benissimo l'inglese ma non
è così ) l'ho sfinito di scrivere il 3 novembre.
Non potevo far passare l'ispirazione no *^*
Comunque ho visto molti libri così con questo
titolo ma il fatto è che non ho mai avuto il fegato
di leggerli perché avevo paura di ritrovarmi la ship
di Liu e Jane *rabbrividisce* (e l'ho trovata *~*) e di ritrovarmi
qualcosa che poi avrei preso in futuro
la mia mente copia incosciamente le cose.....
Va beh spero che la storia ti piaccia
magari mi dai dei consigli sui vari creepypasta
non è che ne sappia molto è ho paura di tirare
cavolate enormi -.-'
Beh scusa se ti ho intrattenuto
Ciao ciao (͡° ͜ʖ ͡°)
P.s. Ero stufa di aspettare e l'ho pubblicata oggi è in più ho un blocco dello scrittore per l'altro