Omicidio a scuola

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Era da tutta la notte e tutto il giorno che non facevo altro che camminare. Alla fine sbucai in un cortile di una scuola
"Poi si chiedono come facciano a sparire gli studenti. Almeno una recinzione no eh?"
"Ma questo gioca a nostro vantaggio no >:)"
"Ah si? E cosa faresti tu di preciso?"
"Sono presente U.U"
". . . "
"Ba dum tzzzzzz ○-○"
". . . "
"Non riuscirai a ignorarmi per sempre"
"MA CHE..."
"COSA"
"VOMITO!"
"Seria?-.-"
"No :)"
". . ."
Molti studenti stavano già uscendo, non fu difficile entrare, aiutata anche dal fatto che sembravo una di loro e su questo vorrei essere stata d'accordo, ma il passato è passato e non deve intralciare il presente. Entrata a scuola mi guardai in torno e addocchiai la mia preda in un gruppetto di persone: era una ragazza delle superiori probabilmente, aveva i capelli castani con una pinza a X gialla, gli occhi erano gialli per via delle lenti a contatto e erano pieni di trucco, portava degli orecchini e un paio di occhiali giallo, la pelle era caramellata frutto probabilmente di un'estate spesa al sole e messa in risalto da una camicetta bianca, portava una gonna gialla e le gambe slanciate finivano con un paio di scarpe con tacco bianche. Portava varie collane gialle, bracciali gialli e una borsa che, ovviamente, era gialla.
"Amanti del giallo, pffff che colore assurdo, troppo luminoso"
"A me piace l'oro"
"Troppo luccicoso anche quello"
Quando il gruppo si sciolse e la ragazza si allontanò la seguii e, quando entro nel bagno, mi misi dietro di lei pronta a colpire. Non fece in tempo di vedermi riflessa nello specchio che presi la sua testa e la feci scontrare contro uno dei rubinetti. Lei cade a terra ancora viva in quel momento mi vide, gli occhi stavano perdendo la loro luce, del sangue le usciva dalla bocca mentre una pozza di sangue si allargata sul pavimento. Che peccato, avrei quasi provato pena per lei. A quel punto mi avvicinai all'orecchio e le sussurri le sussurrai:
《Don't you dare forget the sun, love!》
E la luce sparì. Mi piaceva quella frase, sarebbe potuta diventare la mia frase, dato che io ero l'ultima luce che vedevano prima di affogare nelle tenebre. Presi gli occhi come mia consuetudine togliendo lenti, tosi il mio è me li provai. Neanche questi andavano bene e sospiri frustata. Possibile che non c'erano un paio di occhi che mi potessero stare?
"Evidentemente no"
"Zitta, non sei tu quella a cui servono"
"Gne Gne Gne :P"
Mi mangia gli occhi e uscii dalla finestra, la chiusi e mi incamminai per poi sentire le urla di una bidella che aveva ritrovato il corpo. Corsi verso il bosco e ripresi la mia camminata. Mi diresse verso la città, il tempo di trovare una casa dove passare la notte. Era da un pò che non dormivo con un tetto sopra la testa e ne avevo assolutamente bisogno. Poi ripensai a quello che era successo qualche giorno fa, la polizia era sulle mie tracce e avevo già rischiato di farmi prendere, così cambia direzione e mi ridiressi nel bosco.

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Spazio autrice
Ok questo capitolo fa schifetto ed è corto
motivo: mancanza di idee. Non so neanche
come romperti le palle qui figuriamoci
comunque spero ti sia piaciuto
Ho riavuto il mio notebook, è minuscolo
me lo ricordavo, ma non è questo il punto, è
quello che c'è dentro...un mio diario di 4 anni fa
dove parlavo da sola...
Have o bisogno di affetto e ero una bambina.
Non ero nelle mie piene capacità per capire.
Bye bye

La mia vita da creepypastaWhere stories live. Discover now