capitolo 5

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Mi ritrovo nella mia camera, a piangere.
Con Say Something che risuona nella mia stanza.
Copre il rumore dei miei singhiozzi.
O del mio cuore, che si sgretola ancora di più.
Non lo voglio sentire, è un rumore brutto. Non mi piace.
Alzo il volume della canzone.
non voglio sentire nulla al di fuori della musica.
Il mio respiro è irregolare, sento gli occhi pesanti, rossi. La testa mi scoppia. Mi fa male il petto.
Mia madre bussa sulla porta, mi chiede di uscire.
Me lo urla, per superare il volume della musica.
La ignoro. Continuo a piangere, non mi importa.
Non ho voglia di vedere nessuno.
*
'Catherine, tutto okay? ' chiede Anna. Una mia amica.
'Sisi. Tutto okay' rispondo un po' distratta.
'Non sembra..' dice toccandomi una spalla.
'Nono. Tutto okay' sorrido, per rassicurarla.
Ad un tratto, sento la sua voce.
Sta ridendo.
Mi giro per cercarlo.
Il mio cuore batte all'impazzata. Non voglio che mi veda.
Non voglio vederlo neanche io, ma il mio cuore mi inganna. E comincio a girare la testa da una parte all'altra, alla ricerca dei suoi occhi.
Lo vedo, sta parlando.
Quando capisco con chi, sento che il mio cuore smette di battere, le mie gambe cedere.
Tiene la mano ad una biondina. Sta ridendo con lei.
La mia vista si offusca.
Lui si avvicina, la bacia. La bacia con passione.
Le mani di lei stanno sul suo viso, le sue sui suoi fianchi.
Abbasso lo sguardo.
Se non vado via, rischio di mettermi a piangere davanti a tutti.
'Non qui. Ti prego, resisti' mi ripeto.
Provo a ricacciare le lacrime.
Chiudo gli occhi. Non voglio più vedere.
Il mio cuore fa male. Le mie gambe tremano, come il resto del corpo.
Alzo la testa. Va tutto bene.
Apro gli occhi, lo guardo.
Devo dimenticarlo.
Devo smetterla cazzo. Non si va avanti così.
Le mie gambe cedono, e mi ritrovo a terra in pochi secondi.
Anna viene verso di me, preoccupata.
Mi parla, ma non sento nulla.
Non la guardo. Non l'ascolto.
Sento solo il rumore del mio respiro forte, il rumore del mio cuore che batte, lentamente.
Guardo a terra. Fisso l'asfalto.
Devo andarmene.
Sento Anna che mi scuote, la guardo.
Vedendomi piangere, si preoccupa maggiormente. Mi alzo, e comincio a correre.
Non vedo nulla, sto piangendo troppo. Le lacrime offuscano la mia vista.
Ma continuo a correre.
Non mi importa, devo andarmene.
*
Mia madre batte ancora alla porta.
Non so quant'è che sono qui dentro.
Probabilmente qualche ora.
Mia madre sbatte alla porta, preoccupata.
Poi, tutto tace.
Forse ha rinunciato. Non sento più sbattere.
Fisso un punto indeterminato della stanza.
Come può avermi dimenticata tanto facilmente?
Dimenticare tutto, come se nulla fosse.
Le belle parole, gli abbracci,le frasi dolci, i 'ti amo', i baci.
Come fa a dimenticare così facilmente?
Io ci provo. Cristo, ci provo tanto.
Provo a dimenticarmi del suo viso, del suo profumo. Ai suoi modi di fare.
Cerco di scordarmi il sapore dei suoi baci.
A come, prendendomi in braccio, mi ripeteva di essere bellissima.
Ci provo, ma non ci riesco.
Rabbia.
Provo tanta rabbia.
Oltre che dolore, frustrazione, delusione.
Provo rabbia.
Tanta di quella rabbia, che potrei spaccare tutto quello che mi trovo davanti.
Sento di nuovo bussare, ma sono più leggeri stavolta.
'Kat, Kat sono io apri'
È Amy.
Cosa ci fa qui?
L'avrà sicuramente chiamata mia madre. Sa che lei riesce sempre ad aiutarmi.
Forse lei potrebbe calmarmi....
Riluttante, mi alzo da pavimento, e mi dirigo verso la porta.
Giro la chiave e apro la porta.
Mi ritrovo Amy con una faccia preoccupata, mentre mi abbraccia.
Chiudo la porta, dopo averla fatta entrare.
Le butto le braccia al collo.
Lei mi stringe, mi accarezza la testa.
Mi sfogo contro la sua spalla. Mi serviva un abbraccio così.
Dopo 10 minuti buoni, mi stacco da lei. Mentre cerco di smettere di piangere.
'Tesoro, che succede? ' mi chiede piano, dopo essersi assicurata che mi sia calmata.
'L'h- ho vis-to c-con un'altra' sussurro mentre altre lacrime solcano le mie guance.
Amy mi abbraccia.
'Piccola, dovresti dimenticarlo. So che ci stai provando. Lo vedo dai tuoi gesti. Ma devi impegnartici di più. Lui è andato avanti. Tocca a te ora' dice accarezzandomi un braccio.
'Io...è difficile.... Mi ripeto 'vai avanti. ' Ma appena lo vedo....' singhiozzo.
' tesoro..lascialo andare. Chiudi gli occhi per un secondo, prendi un profondo respiro e prova a pensarci: tu lo ami, è certo, ma cos'è questa cosa che provi? È un sentimento di pienezza, è qualcosa di lontanamente simile alla felicità? Non è così, e lo sappiamo entrambe. Tu lo ami, dici, e non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirlo, sai, te lo si legge negli occhi. Nonostante il male che ti sta facendo quando parli di lui sorridi con gli occhi pur non volendo. Lo ami con tutto il tuo corpo, ma questo lo sappiamo entrambe, e io non sono qui per farti capire quanto forte sia quello che provi. Quello che sto cercando di farti capire è che tu stai soffrendo per una persona che, prima di addormentarsi, pensa a qualcuno che non sei tu. Lui non ti ama e tu stai cercando di non rivelare a te stessa questa triste verità. Ho sentito dire spesso che l'amore fa stare male da matti, che rende tristi e che troppo spesso si soffre a causa sua: non è così. Non è l'amore a spezzarci il cuore, ma l'assenza di amore. Quello che ti uccide quando lui non ti sorride, quando lo vedi con un'altra, quando non risponde ai tuoi messaggi, insomma è la sensazione di non essere niente per lui. Lascialo andare. Fallo per te, fallo perché ti giuro su tutte le cose belle di questo mondo che un giorno ti ringrazierai per aver cancellato il suo numero dalla rubrica. Lascialo andare, perché ti stai facendo più male da sola, più di quanto nessuno potrebbe mai farti senza il tuo consenso. Lascialo andare.' Mi dice, compassionevole.
Piango tanto.
In lacrime, l'abbraccio.
La stringo a me, quasi avessi paura che lei se ne andasse.
Ha ragione. Devo andare avanti.
Devo lasciarlo andare
Sono passati quasi 6 mesi.
Lui ha un'altra. Devo smetterla di pensare a lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 05, 2015 ⏰

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