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Driiin! Driiin! Mi volto e sento il suono della sveglia riempire la stanza, corro verso il letto per spegnerla ed evitare che i miei si accorgano che sono in piedi. Sono le sei in punto ed io sono già sveglia da un'ora. Devo ammettere di essere sempre stata, fin da piccola, una ragazza mattiniera: mi piace alzarmi dal letto poco prima che l'alba accenda la città ed affacciarmi alla finestra per guardare ed ascoltare come nasce il giorno.
Oggi non è diverso dagli altri, io non sono diversa.
Mi sciacquo la faccia e mi preparo distrattamente, indosso la mia solita giacca rossa e parto alla volta della scuola.
Mi trovo con i soliti amici fuori dall'ingresso e prima di potermene accorgere sono seduta dietro al banco ad ascoltare passivamente la professoressa di inglese che ci spiega l'uso di qualche verbo o forse aggettivo. Mi vengono i mente i pomeriggi estivi trascorsi sul divano ad ascoltare Joy Division, Blur, Editors e Nrivana, quelli erano veri momenti felici: io e la musica.
Toc! Toc! La bidella che bussa alla porta mi trascina a forza nella realtà, la professoressa firma la consegna della circolare e scocciata per l'interruzione la legge alla classe :'Il giorno 10 Novembre si terrà la festa d'istituto in occasione di Halloween. Il luogo e l'ora potrete trovarli sul sito'. Le feste non mi dispiacciono e, quando mia madre mi concede il permesso, il che avviene piuttosto raramente, ci vado volentieri. La mia vicina di banco è già in fermento, non sa cosa mettersi e continua a chiedermi che scarpe dovrebbe abbinare con tutti i possibili abiti candidati, io invece sono già sicura che opterò per una gonna ed una canottiera come mio solito.
Sento la campanella che ci avvisa della fine delle lezioni e un vociare di sollievo si diffonde nei corridoi, esco dalla classe parlando con la mia migliore amica della festa che ci aspettava il prossimo fine settimana e vedo un amico di vecchia data di Anna arrivare dalla classe vicina alla nostra e iniziare subito a parlare dell'evento.
Dopo cinque minuti di conversazione so già che lui verrà con qualcuno, che in settimana dovrà andare a fare compere per trovare un vestito adatto e che crede fermamente di aver trovato un'occasione per abbordare una ragazza in classe mia e di Anna che da qualche mese aveva discretamente notato.
Il ragazzo in questione, Pietro, era in classe con Anna al tempo delle medie e nel momento in cui hanno scelto indirizzo sono stati smistati in sezioni differenti, è un ragazzo piuttosto carino e ma non troppo alto, abbastanza ricco stando al suo modo di vestire e decisamente simpatico.
In mezzo alla solita confusione trovatasi all'uscita dell'istituto riesco a scorgere, accostata al marciapiede, l'auto di mio padre intento ad aspettare che io salga per poter tornare a casa. Salgo in macchina e come al solito chiedo :'Cos'ha preparato la mamma per pranzo?' sapendo già la risposta ( pasta al pomodoro, come quasi ogni martedì) ascolto distrattamente quello che mi dice e passo alla domanda successiva :'Oggi a scuola hanno detto che ci sarà una festa all' Ate, credi che potrò andarci?' il suo sguardo dice tutto: devi chiederlo a tua madre.

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