PROLOGO

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"Maschio o femmina?" chiese Marie.
"Femmina" rispose la dottoressa Tyler.
Il viso di Marie si illuminò visto che in corridoio stavano aspettando gli altri due figli, i gemelli Ben e Steven.
"Che nome vuole dare a questa bella bambina?"
"Jessie"
"Bene, che Jessie sia."

* * * * * * * * *

"Si sente meglio signora Montgomery?"
"Si, si... Stavo pensando a... Lasci stare non è niente..."
"No, è mio dovere anche assistere dal punto di vista psicologico le mamme subito dopo il parto"
"Non è niente, non si preoccupi"
"Per favore mi dica ciò che la tiene assorta dai pensieri, come le ho detto anche questo è un mio compito."
"Cosa dovrò dire a Jessie riguardo all'incidente di suo padre? Steven e Ben hanno accettato rapidamente l'accaduto... Adesso è ancora presto ma come si sentirà quando a scuola ci sarà un solo genitore che parlerà con gli insegnanti, un solo genitore che verrà a prenderla da scuola, un solo genitore a cui racconterà tutte le cose successe quel giorno... Le mancherà la figura paterna... Non credo di riuscire a gestire tutto."
"Non dica un altra parola: Jessie ricorderà questo momento. Faccia attenzione perché sua figlia non ha le stesse doti comuni a tutti noi. Ricordi ciò che le ho detto, col tempo capirà, se ne vada da questa città, se ne vada lontano qualche migliaio di chilometri da qui. Verranno a cercare anche me, ma è la sua famiglia è più in pericolo di me."
"Di cosa sta parlando? È uscita fuori di testa?" Marie cominciò a sudare e si guardò intorno per calcolare il tempo che avrebbe impiegato per uscire prendendo la figlia dall'incubatrice.
"Non sono qui per farle del male, glielo giuro: sto dalla sua stessa parte, lei si deve fidare di me. Sua figlia ha un marchio sulla nuca. Vi verranno a cercare: si fidi di me."
"Dottoressa Tyler chi verrà a cercarci? Non capisco."
"Si abitui all'idea."
E la dottoressa se ne andò in fretta, lasciando Marie sola con Jessie incapace di formulare un pensiero logico e razionale.

* * * * * * * * *

Si guardò intorno: muri scrostati di vernice azzurra, decorati con disegni allegri dei piccoli pazienti, sedie morbide di pelle scura, un tavolo di legno chiaro. Si decise che non stava sognando, si ricordava la sala perché è la medesima in cui aveva svolto il corso di preparto. Non è cambiata se non per un mucchietto di fogli.
"Vale la pena sbirciare, magari la Tyler avrà lasciato i suoi appunti delle sue ricerche strane:

'DIRITTI INALIENABILI
dei Memorizzatori'

Marie svenne.

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