Sensibilità

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Questa è una storia che mi ha consigliato un mio amico spero vi piaccia

Ieri sera, poco prima di andare a dormire, mi è capitato di guardare un programma in televisione. Il programma in questione trattata di due uomini affetti da neurofibromatosi facciale, una malattia rara ed ereditaria. Il primo dei due uomini, vergognandosi del suo aspetto, reso poco piacevole dai numerosi fibromi, viveva chiuso in casa, assieme solo a sua madre e al suo cane. Durante le lunghe ore in casa ha creato un sito internet, per tutte le persone affette dalla stessa malattia (questo). L'altro uomo, invece, dopo i quattordici anni, ha capito che l'unica soluzione sarebbe stata accettarsi, accettare il suo viso e ciò che era. Si è creato una numerosa e felice famiglia, composta dalla moglie e da ben cinque figli, fortunatamente tutti sani, gestiva un locale, senza farsi alcun problema per il fatto di dover essere sempre a contatto con le persone. Anzi, ha spiegato, che nel caso in cui siano persone adulte a fissarlo, tanto da infastidirlo, non si offende né si arrabbia, ma ha trovato un metodo efficacissimo per farle smettere: gli va vicino e gridando ''bu!" le spaventa; se sono bambini li lascia fare. Questi due uomini, grazie al sito creato dal primo, decidono di incontrarsi. Nessuno dei due era mai venuto a contatto con qualcun altro affetto dalla stessa malattia e volevano parlarsi, raccontarsi le rispettive esperienze di vita. Durante il viaggio, precisamente in aeroporto, di uno dei due si imbatte in un uomo che lo ferma - visto che portava una maglia con il logo del sito - mostrandogli una foto e dicendogli: ''anche mio figlio ha la stessa malattia, eccolo qui, grazie per aver creato quel sito, è stato veramente coraggioso a raccontarlo e a mostrarsi, io non so se avrei avuto lo stesso coraggio". E quando arriva a destinazione entra in contatto con tutta la gioiosa famiglia dell'altro e si convince che non ci sia nulla di cui vergognarsi e che dovrebbe cominciare ad uscire e vedere più persone. Tanto che, appena tornato, organizza una serata nella sua città per sensibilizzare le altre persone a quella malattia e comincia a vivere in modo migliore.
Quel programma, quelle storie, oltre a farmi fare sorrisi enormi e farmi pensare che devo imparare ad accettarmi ancora di più di quanto non abbia fatto fino ad ora, perché qualcosa manca, mi ha fatto riflettere sul fatto che in realtà gli ostacoli a volte, spesso, ce li creiamo da soli e che seppure trovare persone belle davvero sia difficile qualcuna ce ne sarà sempre, qualcuna per cui andremmo bene così come siano, non per pena, ma perché ai loro occhi non c'è assolutamente nulla che non vada, anche se magari il nostro corpo dice il contrario. E che il resto delle persone che abbiamo attorno non meritano nessuna delle nostre attenzioni, ma al massimo solo quel tanto che basta per farli sentire infinitamente stupidi.)))

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