La vera storia di lavandonia

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Storia del gioco
I primi casi della "Sindrome di Lavandonia" ed eventi associati sono stati riportati dopo pochi mesi dall'uscita di Rosso e Blu, per la console portatile "GameBoy". Questi videogiochi erano molto popolari tra i bambini compresi tra i 7 e i 12 anni (per la maggior parte), il che è stato senza dubbio uno dei motivi principali per cui il fatto ha assunto una certa gravità. Nel gioco, il giocatore assume il ruolo di "Allenatore", il cui compito è catturare creature selvatiche chiamate "Pokémon". Questi due giochi, e le due nuove aggiunte "Oro e Argento", una serie animata, figurine, action figures eccetera hanno portato i Pokémon ad essere un franchising internazionale multimiliardario.

In una parte del gioco, l'allenatore si trova a visitare un posto un po' fuori mano chiamato "Lavandonia". Questa città è uno dei luoghi più piccoli del gioco (tralasciando la città natale del giocatore), e possiede ben pochi servizi rispetto ad altri luoghi del gioco; sarebbe pure un luogo insignificante, se non fosse per la "Torre Pokémon", un monumentale edificio adibito a cimitero, dove si trovano centinaia di tombe di Pokémon morti.

La teoria è che, a causa di questo luogo presente nel gioco, almeno duecento bambini hanno perso la vita e molti altri hanno contratto malattie e disturbi di vario genere – e ciò esclude, ovviamente, tutte quelle morti e malattie la cui causa è passata inosservata.

Storia della patologia
Per molto tempo non si fece nessun collegamento ma, a partire dalla primavera/estate del 1996, alcuni casi vennero ricondotti ad una causa comune. La prima testimonianza degli effetti della "Sindrome di Lavandonia" proviene da una relazione interna risalente a giugno del 1996 scritta dalla società Game Freak Inc. , che è venuta fuori grazie ad una dipendente, Satou Harue. In essa viene fornito un elenco di nomi, date e sintomi – referti riguardanti bambini tra i 7 e i 12 anni che hanno riscontrato diversi problemi di salute dopo aver giocato a Pokémon Rosso o Verde. Alcuni referti sono riportati sotto come "Appendice A". (Va notato che i sintomi elencati non sono tutti da correlare al "Tono di Lavandonia" [fenomeno audio], ma anche alla "White Hand Sprite", alla "Ghost Animation" o al "Buried Alive Model", che sono fenomeni visivi che hanno provocato sintomi simili ma distinti).


12 Aprile 1996 (11): Apnea ostruttiva nel sonno, emicrania, otorragia, tinnito.

23 Maggio 1996 (12): Generale irritabilità, insonnia, dipendenza dal gioco, sanguinamenti dal naso. Attacchi violenti prima contro gli altri e poi contro se stesso.

27 Aprile 1996 (11): Forti mal di testa, irritabilità. Prescritti antidolorifici misti.

4 Marzo 1996 (7): Emicrania, apatia, poca reattività. Sviluppo di sordità, è scomparso. Il suo corpo verrà poi ritrovato il 20 Aprile dello stesso anno ai margini di una strada.


Il documento circolato dapprima internamente costituiva la prima volta che questi casi venivano ricollegati al gioco – fino ad allora le cause non erano state mai scoperte o diagnosticate da medici professionisti. Non è chiaro, infatti, come l'azienda sia riuscita a trovare dei collegamenti pur non consultando i servizi sanitari.

Dettagli della patologia
I sintomi predominati collegati al caso sono mal di testa e forti emicranie, sanguinamenti da occhi ed orecchie, sbalzi d'umore e irascibilità, dipendenza dal gioco, violenza anche se non provocata, isolamento e inattività, e nel 67% dei casi, tendenze suicide. Tuttavia questi sintomi colpiscono soltanto i bambini tra i 7 e i 12 anni che arrivano appunto a Lavandonia, nel gioco, e la maggior parte di loro portava cuffie od auricolari in quel momento.

A quanto pare, gli sviluppatori del gioco volevano creare un luogo che "lasciasse il segno" sul giocatore, secondo Uchitada Seki, che faceva parte appunto del team di sviluppo. Seki ha sostenuto che, durante la fase di sviluppo del gioco, un certo numero di membri del team interessato aveva intenzione di rendere Lavandonia un po' diversa dal resto de gioco.

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