Capitolo 4

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Ero così felice che le cose con Mechi si fossero aggiustate. Ed era tutto merito di Jorge. Decisi che, nonostante tutto, non potevo non ringraziarlo. Così lo fermai durante una pausa sul set.
-Ei Jorge.- sembrava stupito.
-Ciao.-
-Senti, io volevo davvero ringraziarti per l'altro giorno. Senza di te, non so come avrei fatto a far pace con la mia migliore amica.- Sorrisi.
Anche lui sorrise.
-Se questo ha aiutato a far tornare il tuo sorriso, allora sono felice di averlo fatto. Quando sorridi sei bellissima.- arrossii lievemente, ma non smisi di sorridere.
-Ora devo andare- dissi -ma io, si insomma, credo che potremmo essere amici. Jorge, io...ho bisogno di te.- ammisi, titubante.
I suoi occhi si illuminarono.
-Sarebbe fantastico. Essere amici, intendo.-
Si avvicinò e mi diede un bacio leggero sulla guancia, indugiando un'istante con le labbra sulla mia pelle.

Le riprese continuarono e quando, alla sera, finimmo, ero davvero stanchissima.
Mi avviai verso camera mia, quando Lodo mi raggiunse.
-Ciao Tini!- mi salutò. Quella ragazza era sempre allegra, e io adoravo quell'aspetto di lei. Sapeva essere piena di vita perfino alle 5 del mattino, quando io sembravo uno zombie mestruato.
-Senti io avrei bisogno di andare al supermercato ma non ho voglia di andare da sola. Ti andrebbe di accompagnarmi?- fece un sorriso dolcissimo, e, nonostante fossi distrutta, non riuscii a dirle di no.
Così andammo al supermercato.
Era bello, nonostante la stanchezza, passare del tempo con una persona a cui volevo bene, chiacchierando, scherzando e ridendo. Con Lodovica stavo davvero bene.

Eravamo tra gli scaffali del trucco, curiosando tra i rossetti e ridendo rumorosamente, quando notai una ragazza.
Avrà avuto quattordici, quindici anni. Aveva dei bei capelli castani e ondulati e gli occhi verdi.
Aveva le cuffiette, e canticchiava a bassa voce.
Alzò per un secondo lo sguardo, e ci vide. Vidi i suoi occhi spalancarsi. Fece un sorriso splendido e  Incominciò a tremare. Ci aveva riconosciute. La salutai con un sorriso.
Diedi un colpetto a Lodo per farle notare la ragazza. Sembrava molto timida, così le feci cenno di avvicinarsi.
Ci raggiunse quasi di corsa, e si fiondò sulla mia amica. Abbracciava forte Lodo e piangeva, sussurando dei -Ti amo- e - Grazie di tutto- sconnessi.
Poi venne da me e fu la stessa scena.
Mi abbracciò forte, come se non mi volesse lasciare più, e io sentii tutto l'amore che ci stava dando questa persona. Riuscii a sentire che, dato che non avrebbe potuto parlarci molto, questa ragazza voleva ringraziarci e dimostrarci il suo affetto con un abbraccio. Perciò ricambiai la stretta, così felice che gli occhi mi si riempiono di lacrime.
La ragazza ci raccontò di come la sua vita fosse vuota e triste, e di come noi la rendessimo felice e la riempissimo di gioia e la facessimo sentire amata.
Dopo esserci scattate una foto, se ne andò, con un sorriso splendido stampato sul volto.

-Lodo, non ti sembra bellissimo aver incontrato quella ragazza?-
-È stato fantastico. Era così dolce, chissà per quanto tempo aveva aspettato questo momento.-
-Sai, mi rende davvero felice sapere che riusciamo a far stare bene la gente solamente con quello che facciamo.-
-È davvero incredibile l'affetto che ci danno.- disse lei.
Non smisi di sorridere fino a quando non mi addormentai.

Mi svegliai di soprassalto, a causa di un rumore insistente.
Cercai di capire da dove venisse tutto quel fracasso: era il mio cellulare che vibrava. Guardai la sveglia. Erano le quattro di mattina. Chi poteva essere?
Guardai il display. Era Jorge.
Di solito non mi chiamava mai ,se non per qualcosa di importante.
-Jorge? Cosa succede? Sai che ore sono?-
In sottofondo si sentiva una musica altissima. Sperai che non fosse uno scherzo, perché in quel caso mi sarei davvero arrabbiata.
-Martiinaah- biascicò.
-Martiinaah.- ripeté.
Capii subito. Era ubriaco.
Era molto strano: Jorge non si ubriacava mai.
-Oddio ma sei ubriaco fradicio.- dissi.
-Dove sei?- chiesi, preoccupata.
-Uh non lo so.- rise.
-Sei adorabile quando...ti preoccupi per me.- stette un momento in silenzio, come per riflettere su qualcosa. Potevo quasi vederlo, con la fronte aggrottata. -Anzi...sei sempre adorabile.- aggiunse con un risolino.
Era proprio andato.
-Sei con qualcuno? Jorge?- insistei.
-Tini...devo dirti...una cosa.- riuscì a mettere insieme una frase.
Era piuttosto buffo da ubriaco, sembrava un bambino.
Sorrisi.
-Okay, facciamo così: tu mi dici quello che devi dire, ma poi mi dici dove sei, o almeno con chi.-
Lo sentii sbuffare, ma non era nella condizione mentale per replicare.
-Io devo...devo dirti un segreto.....io ti amo Martina. Ti amo. Ti ho...sempre- ridacchiò -amata. Sei così...bella. Ti.. voglio...- diceva solo frasi sconnesse di cui faticavo a capire il senso. Rimasi spiazzata.
-Cosa?- balbettai.
-Ti amo!- iniziò a urlare. -Ti amo!-
Poi chiuse la chiamata.
-Jorge. Jorge?!- chiamai, ma ormai il mio cellulare emetteva solo un monotono bep-bep che indicava la fine di una chiamata.

Era davvero molto ubriaco. Dovevo fare qualcosa.
Senza pensarci digitali rapida sulla tastiera un numero che conoscevo molto bene.
-Tini?- era quasi comica la differenza di tono che usava lui per pronunciare il mio nome rispetto a Jorge, che molto spesso si ostinava a chiamarmi con il mio nome intero.
-Peter. Ho bisogno del tuo aiuto. Jorge è nei guai, noi dobbiamo...-
-Chi? Jorge? Ma hai visto che ore sono? Ma per chi mi hai preso? Che se li risolva da solo i suoi problemi, quel cretino! E anche tu dovresti incominciare a fare lo stesso!-
e mi chiuse il telefono in faccia.

Mi infuriai, ma decisi che avrei fatto i conti col mio fidanzato il giorno dopo. Jorge era la priorità.
Uscii in fretta dalla mia camera e attraversai i corridoi deserti dell'albergo.
Arriva alla camera di Ruggero e Jorge, e bussai.
Dopo pochi secondi un Ruggero scarmagliato e assonnato mi aprì la porta.
-Tini? Ma cosa...?- si stopicciò gli occhi.
-Senti mi dispiace doverti disturbare a quest'ora, ma è un'emergenza. Non ti sveglierei se non fosse veramente importante.- lo guardai, incerta della sua reazione.
- D'accordo, entra pure.- si fece da parte per lasciarmi entrare.
-Jorge non c'è?- chiesi, in ansia.
-Uh non so, era uscito, è strano che non sia ancora tornato.-
-Sai dov'è andato?- chiesi, insistente.
Il mio amico ci pensò su, cercando di ricordare.
-Ah si! Era andato un un locale a bere qualcosa.-
-Da solo? E a fare cosa, scusa?- quasi urlai.
-Tini sarà qui a momenti...- provò a calmarmi il mio amico.
-Ruggero, mi ha chiamato. È in qualche locale, ubriaco fradicio, da solo. Come fa a tornare? Non può mettersi alla guida. Che facciamo?-

||Angolo Autrice||
Ciao sono tornataaa!
All'inizio era un capitolo solo con il prossimo che metterò, ma poi diventava troppo lungo, così li ho divisi.
Grazie a ogni singola persona che ha votato, commentato, o anche speso dieci minuti a leggere quello che ho scritto.
Davvero, grazie di cuore.
La parte della ragazza al supermercato mi piace molto perché è stato bello immaginare un'incontro con una fan dal pov di Tini.
Love yaa soo much♡
All the love
clary

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 15, 2015 ⏰

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Destiny ||jortini||SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora