Capitolo 13

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《Ehi attenta..ahahah》
Alzo gli occhi e vedo la ragazza dai capelli rossi completamente vestita di nero che quando ero entrata nel parco mi aveva beccata a fissarla... figura di merda per la seconda volta.
《Oddio scusami avevo la testa altrove e non ti ho vista..》 fu l'unica cosa che riuscii a dire. Non sembrava incazzata, anzi sorrideva mentre io motivo per l'imbarazzo. Ebbi il coraggio di alzare gli occhi e la prima cosa che vidi era un sorriso perfetto e due occhioni azzurri. Mi fermai di nuovo a fissarla, cazzo era bellissima, era alta più o meno quanto me, notando che la fissavo fece un sorrisetto imbarazzato e dopo essersene accorta dissi 《wow però devo ammettere che hai degli occhi stupendi, comunque piacere puoi chiamarmi Mar》 sorrise imbarazzata ma allo stesso tempo apprezzava il complimento e subito dopo rispose 《aw che dolce, piacere mio》
Io: però non mi hai ancora detto come ti chiami ahahah
Lei: te lo dico se vieni a fare colazione con me, ho una fame..
Io: mi piacerebbe venire, ma prima di venirti addosso stavo correndo verso casa, devo prima risolvere una cosa.. che ne dici se invece pomeriggio andiamo a magiarci un gelato?
Lei: va bene! Mi lasci il tuo numero così ci mettiamo d'accordo più tardi?

Dopo esserci scambiate i numeri, ripresi la strada verso casa, avevo di nuovo l'ansia per mamma, che periodo di merda..

Arrivai a casa, suonai il campanello e mio fratello mi aprì il portone. Non penso di aver mai corso più veloce di quel giorno, ma quando arrivai davanti alla porta di casa mi bloccai, avevo paura di aprire e non trovare mamma, feci un bel respiro ed entrai.
Vedere mamma in cucina a preparare il pranzo fu una gioia indescrivibile, lasciai uscire un sospiro di sollievo, era li, davanti ai suoi fornelli come tutte le domeniche, sembrava tranquilla, come se non fosse successo nulla la sera precedente, quando mi vide, sorrise e mi chiese 《Ma dov'eri?》

Io: sono stata al parco, avevo bisogno di un po di tranquillità, piuttosto dove sei stata tu? Non immagini come mi hai fatto preoccupare..pensavo che non saresti tornata più....

Lei: ma no, lo dico in momenti di rabbia ma non potrei mai abbandonare i miei figli. Ieri io e papà abbiamo litigato e ho preferito dormire nella casa in campagna

Dopo di che corsi tra le sue braccia.

Io: scusa se non ho risposto al telefono ma la batteria mi abbandona sempre nel momento sbagliato

Lei: ma io non ti ho chiamata a telefono

Ma come?! Non era di mamma la chiamata, vado in camera mia, collego il caricabatterie al telefono e quando si accende vado a vedere il registro chiamate perse.....

SPAZIO AUTRICE:
Scusate se ci ho messo tanto a pubblicare il nuovo capitolo ma in questo periodo non ho nemmeno il tempo di respirare.. ringrazio tutti voi per i voti, i commenti e i messaggi in chat. Vi ricordo che potete scrivermi quando volete per qualsiasi cosa ❤

Diario di un'adolescente lesbicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora