Capitolo III

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Ma che diamine.. possibile che nel mio armadio non ci sia nulla, nemmeno una scarpa col tacco, una bella cintura, o una lussuosa collana luccicante.. nulla di nulla, come tutte le volte in cui devo uscire (non che siano tante!). Se solo fosse pieno quanto la mia testa di pensieri!: avrei l'imbarazzo della scelta. Eppure il mio guardaroba è sistemato in ordine alfabetico, ma sotto la "V" non c'è traccia di una vestitino elegante.
Mi toccherà optare per una t-shirt, e una gonna. Cerco sotto la "G", e trovo un sacco di gonnelline diverse, lunghe fino alle caviglie, minigonne, gonne col tulle, gonne a pieghe,... A quel punto vedo una bimba timida, che sta in un angolino dell'armadio, un po' nascosta rispetto agli atri capi, di stoffa nera. Perfetta.
Col dito inizio a cercare la "T", e trovo alcune delle mie magliette piu eleganti. Credo opterò per una t-shirt bordeaux, con ricamata sul davanti una scritta corsiva nera, che riprende il colore della gonna.
Sfilo i pantaloncini, e infilo la gonna. Mi vesto con la maglietta e indosso le calze scure. Ai piedi metto le mie ballerine color nero facendo un po' di fatica.
Mi avvicino allo specchio del bagno e prendo in mano la spazzola con la quale tolgo i nodi dai miei capelli biondi scuri. Li lascio cadenti.
Apro il beauty-case e prendo un blash, che uso per scolpire gli zigomi pronunciandoli un po'. Prendo una pochette in cui inserisco le mie cose, il mio telefono, portafogli, carta d'identità e qualche caramellina alla menta. Indosso i miei occhiali da vista: finalmente ci vedo di nuovo!

Esco.

Salgo in taxi, saluto Angelina. Ci scambiamo qualche battuta, poi il silenzio.

Arriviamo finalmente. Vedo un sacco di persone fuori dal locale con in mano varie bevande, o che assaggiano una miriade di stuzzichini diversi, che sembrano deliziosi.

?: dai andiamo!
Mi strattona Angelina

Io: se proprio dobbiamo..

Angelina: non vorrai startene qui tutta la sera!?

Io: non so nemmeno perché sono venuta!

Angelina: ehm, ehm, Colin
Disse tra una tosse ironica e l'altra.

Io: va bene entriamo
Mi convinsi.

Entrammo. C'erano tanti bei sofà colorati su cui la gente era tranquillamente accomodata.. un palla enorme a specchi che illuminava tutta la stanza..
L'atmosfera era molto confortevole, ma io a mio agio non mi ci sentivo per niente. Pieno di ragazze con vestiti cortissimi.. ci mancava poco che si vedessero i loro sontuosi didietro.

Angelina scomaprse fra la folla, e io iniziai a guardarmi intorno, nella speranza che la serata sarebbe passata al più presto.

?: lei prende un punch.

Non poteva essere vero, questa voce così calda e graffiata; sentivo il battere del suo cuore e del mio..all'impazzata. Era talmente bella la frase che aveva pronunciato, che mi parve che si fosse fermato il mondo...

Mi voltai.

Sì, era lui.

Mi porse il bicchiere.

Io: grazie, ma sai.. io non bevo alcolici.

?: dicono tutte così

Io: sono davvero seria..

?: come ti chiami?

Io: come? Non ti ricordi?

?: ehm.. no, mi spiace

Io: sono Alison...

?: Alison, Alison.. non mi dice nulla

Io: capisco

?: devo andare... ci vediamo dopo

Io: ah, ecco il tuo punch..

?: tienilo pure, so che prima o poi lo berrai!
Fece l'occhilino e in un attimo scomparve.

Mi sedetti ad un tavolo, e mi misi a giocherellare con una bustina di zucchero..mi annoiavo e basta in quel momento.

?: ragazza misteriosa! non avrei mai pensato di trovarti in un locale, a bere una bevanda alcolica.. sembravi così intellettuale quel giorno, in cui ci siamo conosciuti!

Mi voltai di scatto, senza neanche pensarci due volte...

Io: oh Justin, quanto mi sei mancato!
Lo strinsi tra le mie braccia, senza sapere il perché.

Justin: anche tu, anche tu
Sussurrò.

Ci staccammo l'uno dall'altra, entrambi imbarazzati.

Io: ti sono mancata?

Justin: un pò sì..

Io: non ti ricorderai nemmen..

Justin: Alison.
Non mi fece nemmeno finire la frase.. ero rimasta senza fiato, quindi gli diedi un bacio sulla guancia.

Justin: e a cosa o dovuto questo splendido momento?

Io: al fatto che sei la prima persona che si ricorda il mio nome dopo solo una volta in cui ci siamo incontrati.

Justin: devo andare.. a dopo, Alison
Rimarcó, baciandomi la guancia.

E fu il secondo ad abbandonarmi..



Buttai giù un sorso di punch.

Aveva ragione.

L'avevo bevuto alla fine.




La ragazza con l'orecchino acchiappasogniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora