Capitolo 27

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POV STASH
Io-"devi lasciarmi stare"

Dico a Chiara che subito dopo le mie parole forma una smorfia sulla sua faccia.

Lei-"STASH io ti amo"

continua lei facendomi rimanere a bocca aperta.

Io-"mi dispiace,ma io non amo te"

Le dico acidamente.
Deve capire che non può rovinarmi sempre.
Accelero il passo arrivo alla porta d'ingresso la chiudo alle mie spalle e decido di andare a casa,forse devo parlare con Marika,devo dirgli tutto.
È possibile che mi ritrovo in questa fottuta situazione?
Come all'inizio.
Torno a casa,con la consapevolezza di aver sbagliato,con la coscienza sporca.
Aprendo la porta mi ritrovo un silenzio assoluto davanti.
Vado in cucina perché ho una sete terribile,poso tutto sul tavolo e bevo un po d'acqua.
Noto un biglietto.

"Sono partita,non so quando torno. Ma non cercarmi per favore"

Dove è andata.
Ho fatto un casino?
Sarà stata Colpa mia?
Se è colpa mia perché faccio sempre casino?
Dov'è ora?
Esco di casa chiudendomi la porta violentemente alle spalle.
Devo andare da lei.
Dopo aver fatto il biglietto aspetto l'arrivo del treno,una volta arrivato aspetto con a si si vedere lei.

POV MARIKA
Il battito accelerato,ho una sensazione di ansia,cosa sta succedendo?
Questa fitta si fa sempre più affannosa,le gambe non le sento più,mi siedo in terra,aspettando che qualcuno passi notandomi.
Passano tutti davanti,senza aiutarmi.
Buttandomi magari delle bottiglie vuote in testa,o anche lanciandomi delle buste,della spazzatura.
Ed io che volevo andare ad amici,io che sono così? Che non faccio pietà a nessuno?
Recupero un po di fiato,con fatica mi trascino all'ospedale.
Quelle ore eterne su quella sedia.
Che ricordi ho qui.
L'unica volta che sono venuta qui al pronto soccorso era quando da piccola mi sono rotta la testa,piangevo disperatamente per non farmi mettere dei punti alla testa.
Ma alla fine mi ritrovai con tre punti sulla testa,mi hanno dovuto tagliare i capelli
* faccia che piange*
sono andata in giro con un cappello ridicolo.
Tornando a noi,un dottore dal aspetto sereno si avvicina.
-signorina-
Sussurra il dottore,ma la mia vista si fa offuscata e è la sua voce diventa una voce metallica.
Chiudo gli occhi premendoli forti,quel suono era terribile da stare ad ascoltare.
-sta bene- ripete il dottore,quel nervoso che mi arriva al cervello,come se desse il comando di spegnermi.

---

Mi sveglio su una barella,in una stanza buia isolata.
Appena apro gli occhi suona un'allarme,
Dei dottori con dei camici bianchi lunghi fino alle caviglie,con un viso preoccupato trasferiscono la mia barella in un altra stanza,buia.
Accendono la luce,realizzo di essere in una sala operatoria.

-che succede?-  urlo per richiamare la loro attenzione.

-signorina,non pensavamo fosse così grave,ma ha un'urgenza dobbiamo operarla il prima possibile,ma lei è ancora troppo agitata non possiamo toccarla,o rischino di non riuscire con l'intervento.-

-non voglio operarmi- urlo per farmi fa scendere ma qui mi hanno legata le mani,e i piedi.
Sono immobile.
Cosa caspita deve succedere? Mi hanno sempre detto che è rarissimo che questi  interventi qui aiutano la gente,ma cosa può succedere,io voglio vivere,io voglio andare avanti,io devo andare avanti. Voglio andare ad amici,voglio far conoscere a tutti la mia voce.

Ho bisogni di stash.
Anche con tutta questa rabbia che ho indosso ho bisogno di lui,ho bisogno che mi stia vicino,perché dopo questo interventi posso anche non aprire gli occhi. E sento come se qualcuno da lassù mi stia chiamando.









Scusate il capitolo corto,ma doveva essere l'ultima,ho voluto dividerlo,così domani credo pubblicherò l'ultimo capitolo.
Scusate davvero tanto gli errori ma sono troppo giù ultimamente:)

Ragazze sto scrivendo una storia su Alex,così appena finite questa passate a leggere l'altra,tipo sono contenta perché è la prima Storia che scrivo su Alex!
Tanti bacii❤️

/•Da sconosciuto a ragione di vita•\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora