Capitolo 1

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Nina

Il vento trapassa tra i miei capelli castani ribelli, facendoli svolazzare leggermente.
Le mie orecchie sentono in lontananza le note di Sweet Dreams degli Eurythmics alla radio, ma la mia testa é altrove.
Ho passato notti insonni a pensare a come sarebbe stata la mia vita, d'ora in poi.
Non so cosa aspettarmi.
Andando a vivere da mio fratello e dalla sua ragazza, cambierá tutto.
Ci ho pensato a lungo, dato che non vorrei fare da terzo incomodo, e alla fine ho deciso che sarebbe stata la cosa migliore.
Lontano dalle urla e dalle rigide regole di quella casa, finalmente avrei avuto la possibilitá di essere me stessa.
La casa di mio fratello, Christian, é in campagna, abbastanza appartata dalla cittá, ma da quanto me la ricordo, é carina e spaziosa.
Non avendo nessun appartamento disponibile vicino all'universitá e non sapendo come muovermi in questa nuova cittá, ho deciso che per adesso é la scelta migliore.
Inoltre, risparmierei i soldi dell'affitto.

Non venivo a trovare mio fratello da circa due anni, e non avendo mai guidato fino a qui da sola, non ho la minima idea di dove io debba andare.
Cerco di seguire il navigatore alla lettera, ma é da piú di venti minuti che continua a dirmi di 'svoltare a destra.'
Dato che ormai sembra che io stia girando a vuoto, decido di fermarmi con la mia auto ai margini della strada e controllare il navigatore.
"Fantastico, si é impallato." dico fra me e me continuando ininterrotamente a cliccare sui tasti, senza nessun risultato.
Prendo il telefono cercando di chiamare Chris, ma nessun segnale.
Impreco ed esco dalla macchina, camminando per una decina di metri, per vedere se cambi qualcosa.
Dopo un po', trovo una linea di segnale, e mi affretto a chiamarlo.
"Hei Chris. Chiamami appena puoi, il navigatore é morto e temo di ess.." dico parlando molto velocemente, ormai tremendamente nervosa, fino a quando mi fermo perché sento una voce alle mie spalle.
"Ti sei persa, mademoiselle?"
Mi giro velocemente facendo un piccolo salto in aria, causando una risata da parte del ragazzo che si trova di fronte a me, a pochi metri di distanza.

É un giovane ragazzo moro, con un ciuffo ribelle che gli ricade su parte del viso e con decisamente vestiti 3 volte piú grandi della sua taglia.
Cosa ci fa lui in mezzo a questi campi deserti?
"No, sto benissimo, devo solo trovare la strada per arrivare a casa." dico freneticamente.
"Hai un vuoto e non sai piú dove abiti?" dice lui, ridendosela ancora sotto i baffi.
"No. Nulla che ti interessi, scusa ma devo andare." dico freddamente, girandomi e camminando velocemente verso la mia macchina.
"Che antipatico." penso.
Spero vivamente che lui non mi segui, e infatti non lo fa.
Un secondo prima di aprire la portiera della mia macchina sento la suoneria del telefono e mi affretto a rispondere.
"Grazie al cielo Chris!" dico esausta una volta entrata in macchina.
"Nina, dove sei? Vuoi che venga a prenderti? Mandami la tua posizione."
"Non é necessario, basta che mi dici come proseguire.
Ho appena passato il cartello 'Fayence'."
"Oh fantastico, sei praticamente arrivata. Ora ti spiego tutto e in 5 minuti sarai qui."

Dopo una decina di minuti infatti, ero arrivata alla casa.
Una piccola villetta con i muri di un giallo chiaro, come i narcisi che si trovavano piantati lungo tutto il perimetro della casa, l'ingresso della casa deliziato con un'amorevole aiuola di girasoli recintata da assi di legno rosso verniciato, e dietro, l'immensa distesa verdeggiante.
Era uguale a come me la ricordavo.
Mi hanno accolto con un caloroso benvenuto, soprattutto Karen, mostrandomi la mia camera e aiutandomi a disfare le valigie.
La serata poi é passata in fretta.
Abbiamo ordinato il sushi, che é arrivato con circa 40 minuti di ritardo dall'orario indicato perché il corriere non trovava la casa.
La cosa positiva é che era ottimo.
Poi abbiamo parlato di tutto.
Di come stava andando tra loro due, della situazione dei nostri genitori a casa, e di alcune dritte e consigli per me sull'Universitá di Nizza, riguardo l'indirizzo della laurea in diritto francese.
Tutto é andato alla grande, tant'é che la mattina mi sveglio di buon umore, entusiasta di andare a vedere l'Universitá prima di iniziare i corsi, quello stesso lunedì.

Nonostante siamo a metà settembre, il clima non é uno dei migliori.
Pochi gradi e un fresco venticello scuotono il mio corpo appena esco di casa.
Il mio giubotto ha deciso di farmi un brutto scherzo, dato che è da ieri sera che non lo trovo.
Penso sia nascosto tra le mie pile di vestiti e stamattina anche se l'ho cercato per un bel po', non ne ho visto traccia.
Ad un certo punto mi immobilizzo, non per il fatto di avere freddo, ma di quello che vedo davanti ai miei occhi.
Il ragazzo di stamattina, che sta lavorando ad un orto di fronte a casa mia.

Quando si alza da terra, pieno e sporco di terra e fango, si accorge che lo sto osservando e si immobilizza anche lui per qualche secondo, prima di parlare.
"Quindi l'hai trovata la via per tornare a casa?" dice lui guardandomi divertito.
"Sí, abito qui." dico freneticamente, indicando la casa dietro di me, mentre mi dondolo da un piede all'altro sfregandomi le braccia per cercare di riscaldarmi.
"Che coincidenza, anche io abito qui. Nella casa accanto."

N./A.
CIAAAO. Allora inanzittutto volevo dire grazie a tutte le persone che hanno seguito la mia prima ff 'Faith' e sono ancora qui.
Questa é una mia nuova storia e niente spero possa piacervi. :)
Ovviamente i primi capitoli sono un po' noiosi perché sono introduttivi ma più avanti si fará piú interessante.(spero lol)
Grazie a tutti quelli che leggono le mie cose. ♡
Per qualsiasi cosa,scrivetemi in direct. Ho scritto troppo lo so, mi dileguo :(

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