L'arena

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Capitolo10
Ci svegliamo tutti insieme. Non sembriamo spaventati. Siamo tutti sorridenti. Ma i nostri sorrisi vengono spenti quando l'ombra di Tullia si avvicina alla soglia della porta. Così entra e ci divide. Prima che May esca le lancio una spilla circolare dorata. L'affera al volo e la guarda sorridente -Una ghiandaia imitatrice. Un portafortuna, per te- le dico. Mi manda un bacio ed esce. Tutto quello che succede dopo è velocissimo. Mi ritrovo sulla piattaforma per entrare nell'arena. Una voce incorporea rimbomba sulle pareti metalliche dei sotterranei- I tributi sono pregati di salire nelle piattaforme. La partenza è fra 10,9,8...- Salgo e saluto il mio stilista. 3. 2. 1. E sono nell'arena. Non vedo niente, la luce mi acceca. Piano piano metto a fuoco ciò che mi circonda. È incredibile quanto le cose belle possano essere letali. La Cornucopia è di un oro splendente, con ghirigori a basso rilievo. C'è un buonissimo odore, profumo come quello di Maysilee. Guardo in basso. Ci troviamo in un prato, una distesa di erba alta, papaveri, margherite ed altri tipi di fiori. Mi giro facendo attenzione a non cadere dalla pedana. Da un lato c'è il bosco, dall'altra una montagna con un velo di neve sopra. - Che i 50esimi Hunger Games abbiano inizio, e possa sempre la fortuna essere a vostro favore- Inizia il countdown.

60.59.58
Pensa Haymitch, pensa!

50.49.48.
Armi e uno zaino.

30.29.28.
La foresta. Troverai un rifugio.

5.4.3.2.1.
CORRI!
Sono uno dei primi a scendere dalla pedana. Corro più velocemente possibile verso la Cornucopia. Prendo delle armi, uno zaino e dei viveri. Corro altrettanto veloce verso la foresta e sento May afferrare uno zaino e corrermi dietro. Corro, corro sotto urli, suppliche e colpi di cannone. Corro per quasi un chilometro senza mai fermarmi. Inciampo in un ramo cadendo di faccia. Mi arrampico su un albero per fare il punto della situazione. Ho tre coltelli e una lancia. Apro lo zaino e trovo due borracce da un litro l'una piene, un sacco a pelo e delle costolette di tacchino selvatico essiccate e delle bacche. C'è anche un'ascia. "Benissimo" penso subito. I miei pensieri vengono interrotti da alcuni colpi di cannone.
1.4.9.15.18.
18 morti in dieci minuti di Giochi. Il bagno di sangue è terminato. Siamo rimasti in 30. Sento dei rumori provenire da sopra la mia testa. La alzo con molta cautela. Dei scoiattoli dal pelo candido e dagli occhi penetranti verdi come lo smeraldo sono pronti ad attaccare. Resto calmo ma l'adrenalina prende il sopravvento e mi butto dall'albero facendo un volo di un metro. Corro più veloce possibile. Le gambe mi bruciano e decido di fermarmi anche perché una lunga siepe impedisce la mia fuga. Gli scoiattoli fortunatamente si sono arresi. Perciò mi siedo e decido di riposarmi un po. Il sole sta calando. Decido di non mangiare stasera. Ho mangiato abbastanza stamattina in compagnia dei miei amici del mio distretto. Nina. Mike. Maysilee. Dove saranno? Sono vivi? Morti? Decido di affogare le mie angosce nel sonno. Al mio risveglio è ancora buio. Mi torna in mente la siepe che ho incontrato durante la mia fuga da quegli animaletti posseduti. D'un tratto un lampo mi attraversa gli occhi. Perché hanno messo una siepe? MA SÌ! DIETRO CI DEVE ESSERE LA FINE DELL'ARENA! Trovarla potrebbe tornarmi utile. Tento di distruggerla ma le mie armi non sono abbastanza potenti per tagliarne i rami. Decido di salire su un albero.
Mi sto rendendo conto che da quando sono entrato qui sono solo capace di ordinarmi di fare questo o quell'altro. Se sbaglio muoio. E se muoio moriranno anche mia madre e mio fratello. Moriranno delusi. Scaccio via questi pensieri e mi metto il sacco a pelo. Un lampo bianco occupa gran parte della cupola dell'Arena. L'inno e lo stemma di Panem. Le facce dei tributi morti. May non c'è. Tiro un sospiro grande come casa mia. Anche Nina. Ma Mike purtroppo è nella lista degli invitati a casa di Snow. Mi addormento pensando a cosa Snow farà con il loro sangue.

-4.
SERIAMENTE ADDIO POPOLO DI PANEM.

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