Addio per sempre

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Capitolo13
Dei movimenti delicati mi accarezzano il viso. Apro lentamente gli occhi e il mio sguardo cade su una ragazza di nome Maysilee. -Buongiorno, sei di buonumore oggi - dice lasciandomi un bacio sulla fronte. - Buongiorno. Sarei ancora più felice se non fossi qui dentro- le rispondo stiracchiandomi. Sento delle gocce d'acqua sul viso. Spalanco gli occhi e urlo a Maysilee di bere l'acqua che sta cadendo e di riempire le borracce. Lei lo fa subito. Dopo aver bevuto abbastanza e aver riempito le borracce ci mettiamo a ballare. Un ballo popolare del nostro distretto. Quando l'acqua cessa di cadere ci dirigiamo verso la siepe. Tra gli zaini dei tributi morti troviamo un fucile a fiamma ossidrica. Aiuterà di certo a superare la siepe. E così succede. Camminiamo per un po. Alla fine ci troviamo su un dirupo. - È tutto qui Mitch. Dai torniamo indietro - dice lei con voce rotta. -No. Io resto qui. Sono convinto che ci sia qualcosa che ci possa aiutare- le dico con un filo di speranza nella voce. Ma lei non mi crede. -Sciogliamo l'alleanza. Siamo rimasti in cinque e non voglio che il campo si riduca a me e te- mi dice con tono sicuro stavolta. -Va bene - le rispondo. Ho il cuore a pezzi. Sento i suoi passi mentre si allontana da me. Mi accorgo che sono solo. Di nuovo. Mi metto seduto su una roccia urtando un piccolo sasso. Sento una piccola scossa elettrica e il sasso come per magia risale. Lancio altri sassi e mi ritornano in mano. Non credo a quello che vedo. HO TROVATO LA FINE DELL'ARENA!La mia gioia viene interrotta da un urlo, uno familiare. Quello di Maysilee. Corro verso il bosco e sento versi di uccelli e grida. Cerco di sbrigarmi. Quando arrivo lì la scena non è una delle mie preferite. Maysilee è stesa a terra in una pozza di sangue. Ha dei fori sul collo e sul petto e fa fatica a respirare. - Mitch, tu puoi vincere - dice sfiatata. -Come?- le rispondo con voce rotta e spaventata. -Semplice. Restando vivo. Ti amo. Per sempre- mi dice molto affaticata. Le sorrido. Lei mi sorride. Ma ora il suo petto non si muove più. -Anche io- le rispondo sapendo che in qualche modo lei è qui con me e mi può sentire. Piango, piango con la mia testa appoggiata al suo petto. Prima che l'hovercraft prelevi il suo corpo, le stampo un ultimo bacio sulle labbra ormai senza vita. Non so cosa fare. Vago un po per il bosco fin quando non mi imbatto in tre favoriti. Ne faccio fuori facilmente due mentre la ragazza dell'1 è più forte. Non sono convito di riuscire a farcela. Io ho un coltello, lei un'ascia. Ma io ho il campo di forza. Corro dirigendomi verso il passaggio nella siepe ed arrivo al dirupo. Li mi accascio sfinito mentre vedo l'ascia passarmi sopra la testa e cadere nel dirupo. Due secondi dopo vedo la sua faccia trafitta dall'ascia. Colpo di cannone. Proprio come nei miei piani.
Ho vinto. Cosa? Ho vinto. Sì. Ho vinto per Maysilee. Per lei.

-SIGNORI E SIGNORE, SONO LIETO DI PRESENTARVI IL VINCITORE DEI 50ESIMI HUNGER GAMES! -

Tre secondi dopo svengo per l'emozione.
Addio May. Anzi. Questo è un arrivederci.

I 50esimi Hunger GamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora