Capitolo 4 - L'Old Bridge

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Il venerdì e il sabato sono volati, arrivo all'Old Bridge verso le 11 di sera insieme a Francesca, siamo tutte e due elettrizzate dall'idea di ascoltare gli Urban Strangers e conoscerli meglio. Il locale è pieno, il primo gruppo si sta esibendo, stanno facendo alcune cover dei Cure. Io non sto nella pelle, indosso una gonna corta e degli stivali bassi, ho una maglietta aderente a maniche lunghe, ma nel locale fa caldo e mi tiro su le maniche. Prendiamo qualcosa da bere, Francesca è più eccitata di me e si guarda in giro:

"Allora, dove sono questi tipi di cui mi hai parlato?!".

"Non lo so, non li vedo in giro, esco un attimo per prendere un po' d'aria, qui è veramente caldo" rispondo. Esco dal locale e respiro un po' di aria fresca, è una bella serata, il cielo è sereno e stellato. Rientro nel locale e inizio a sentire due splendide voci e una chitarra che cantano:

"Feel locked in a jail"

the future's wasting away me

I'm weary "

Bella melodia, è un pezzo che non conosco. Alzo gli occhi e sono loro, Genn e Alex che cantano e suonano la chitarra. Non ci posso credere, non sembrano italiani e sono bravissimi. Avverto Francesca che sono loro e ci avviciniamo al palco. Sono concentratissimi nell'esibizione, si vede che gli piace quello che fanno. Genn ha i capelli biondi arruffati e lo sguardo magnetico da serial killer mentre canta, Alex suona la chitarra e armonizza con una precisione pazzesca. Il loro suono invade il locale, è qualcosa di nuovo, bello, mai sentito prima. Finito il pezzo applaudiamo tutti, Alex prende il microfono e annuncia il pezzo successivo "Empty Bed", un altro pezzo loro. Parte la musica, Genn incrocia il mio sguardo, io mi sento morire, quegli occhi azzurri intensissimi iniziano a fissarmi e inizia a cantare:

"Don't look me again I can't no breath. Don't hold me tight, empty air from my eyes forget the peace that you have found I'm waiting here, you turn around"

Questo pezzo è ancora più bello del precedente, non riesco a crederci. Io e Francesca di guardiamo e in un attimo sappiamo già a memoria il ritornello

"I stop thinking, start drinking martini and beer is empty the bed tonight"

Dopo i loro pezzi fanno qualche cover e finiscono l'esibizione. Hanno creato un'atmosfera magica, eravamo tutti ipnotizzati dalla loro musica. Mentre smontano l'attrezzatura e raccolgono gli strumenti, io e Francesca andiamo a prendere qualcosa da bere. Martini e birra non sarebbero una cattiva idea. Prendo una birra e dopo un po' sento una mano sul collo, mi giro, è Genn!

"Ciao, sono contento che sei venuta!" mi dice con gli occhi che brillano.

"Siete bravissimi, mi piace il tuo genere di musica!" gli sorrido con la felicità nel cuore. Lui si illumina e mi sorride. Intanto arriva Alex, facciamo un giro di presentazioni con Francesca, poi io e Genn ci allontaniamo e ci mettiamo in un angolo in disparte. Incredibile come tutto venga naturale, anche lui prende una birra e inizia a parlarmi della sua passione per la musica. Poi mi chiede di me, cosa mi piace e cosa faccio. Gli racconto dei miei studi all'università e dell'amore per la lingua inglese. "Dopo la laurea vorrei andare a vivere a Londra o magari anche durante la laurea" gli dico.

"Anch'io voglio andare a vivere a Londra" dice lui, "con Alex ci abbiamo pensato, adesso è capitata l'occasione di registrare il disco con una piccola etichetta indipendente locale, ma la prima idea era di andare a Londra a migliorare l'inglese e ad esplorare". "Per l'inglese posso aiutarti io" dico ridendo e pensando così magari lo rivedo stabilmente. In realtà la magia era nata subito, immediata come la loro musica. Ci guardiamo a lungo negli occhi senza dirci una parola, lui ha una bocca bellissima, carnosa e con una forma a cuore, le sue labbra non passano inosservate. Con una mano mi accarezza i capelli e poi mi bacia. Mi guarda di nuovo negli occhi e posa la mano sulla mia guancia, ha una dolcezza infinita. Ci baciamo ancora, più intensamente, il mondo là fuori non esiste più, ci siamo solo noi due in questo momento.









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